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I “primi passi” di Cipresso: «Ischia anche per me sarà una palestra»

Il nuovo comandante del Circomare descrive il primo impatto con la realtà isolana: «I cittadini considerano la Guardia Costiera un indispensabile punto di riferimento quotidiano»

Parliamo del primo impatto, dal punto di vista professionale, nel momento dell’insediamento a Ischia, ma anche dal punto di vista personale con una realtà sicuramente particolare come quella insulare.

«Al Circomare di Ischia tutte le attività del Corpo delle Capitanerie di Porto sono presenti in maniera completa e svolte in maniera paritetica. Dalle attività portuali al diportismo alla salvaguardia della vita umana in mare, passando per le attività a salvaguardia dell’ambiente, quelle relative ad aree demaniali, le attività degli stabilimenti balneari: non manca davvero nulla»

«Sono stato qui prima a giugno, poi a settembre. Sono rimasto molto colpito dall’isola, dal grande flusso di persone, al punto che non sembra quasi di essere su un’isola. Sono presenti numerose attività commerciali, tante strutture ricettive: un’isola davvero “viva”, da questo punto di vista. Forse, chi non c’è mai stato, potrebbe pensare a un luogo meno vivace, più “tranquillo”, invece sono rimasto molto colpito. Anche il paesaggio, dal punto di vista naturalistico, è molto vario, pieno di verde. Anche dal punto di vista professionale sono rimasto sorpreso, perché il lavoro è tanto, e il posto richiede molto impegno, a partire da una presenza costante, e un’altra cosa che mi ha colpito è la vicinanza della gente, che sente molto l’esigenza di avere un punto di riferimento nella Capitaneria di Porto. I cittadini ischitani sono infatti portati a interfacciarsi costantemente con la Capitaneria».

Forse Lei già lo sa, ma di fatto in questo ufficio circondariale si lavora praticamente 12 mesi l’anno, al netto dell’impatto dei flussi turistici. Potremmo quasi dire che qui non ci si annoia mai.

«Sì, questo l’ho capito subito. Si sarebbe potuto pensare che su un’isola a vocazione turistica il lavoro sia prevalentemente concentrato nel periodo estivo, con una drastica riduzione delle attività in quello inverno. In realtà, invece, l’Ufficio circondariale marittimo di Ischia lavora 365 giorni all’anno: sicuramente in maniera più intensa durante l’estate visto il grande flusso di traffico dei passeggeri, fra i più importanti d’Italia, ma il lavoro continua in maniera differente anche nel resto dell’anno».

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Sin dai primi anni ’90, col comandante Minotauro fino ad arrivare ai giorni nostri col comandante Meloni, tutti hanno parlato di Ischia come di una palestra formativa che ci si porta dietro per sempre nel resto della carriera. Secondo Lei perché?

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«Proseguiremo in continuità con quanto fatto dal Comandante Meloni per un’attività di tutela ambientale sempre più intensa: il mare è un bene primario, e la sua tutela è prioritaria, compresa l’area marina protetta»

«Credo che questo sia dovuto al fatto che a Ischia sia necessaria un’attività molto specifica oltre che più intensa rispetto ad altri luoghi. Qui al Circomare di Ischia tutte le attività del Corpo delle Capitanerie di Porto sono presenti in maniera completa e svolte in maniera paritetica, senza alcuna differenza. Si va dalle varie attività portuali concernente la sicurezza degli ormeggi e della navigazione, al diportismo che questa estate ha raggiunto cifre raramente toccate in passato, alla salvaguardia della vita umana in mare con la motovedetta Sar che copre uno spazio importante nella parte esterna del Golfo di Napoli, passando per le attività a salvaguardia dell’ambiente, quelle relative ad aree demaniali, le attività turistiche degli stabilimenti balneari: non manca davvero nulla. Inoltre le varie attività d’ufficio interne possono essere propedeutiche alla successiva realizzazione di varie manifestazioni, come quelle veliche e di altre tipologie. Quindi anche l’attività di produzione delle ordinanze è imponente oltre che importante».

È inevitabile associare la Guardia Costiera al mare, giustamente, ma è anche vero che uno dei problemi che costituisce uno dei “core business” della vostra attività è costituita dalla tutela ambientale, la quale spesso parte da “terra” prima di riflettersi in mare. E in questo settore negli ultimi anni la Guardia Costiera ha implementato la propria attività. Le chiedo se su questo versante, come credo, si andrà nel segno della continuità.

«Sicuramente. Ciò che vediamo in mare dipende dalle attività che si svolgono a terra. Senza dubbio ora c’è una sensibilità comune, si presta molta attenzione all’ambiente rispetto al passato, atteggiamento condiviso dal Corpo. Dunque si proseguirà in continuità con quanto fatto dal Comandante Meloni per un’attività di tutela ambientale sempre più intensa: il mare è un bene primario, e la sua tutela è prioritaria. In queste acque c’è un’importante riserva naturale che continuerà ad essere adeguatamente tutelata».

Che personale ha trovato nel Circomare?

«Fondamentale rimane il coordinamento inter-forze, che sarà mantenuto e consolidato. Ho ricevuto un’ottima impressione dai sindaci isolani, pronti a collaborare per la risoluzione delle problematiche comuni»

«Sono rimasto piacevolmente impressionato dal personale, estremamente motivato, molto attento e preparato. Riescono a svolgere più compiti contemporaneamente, con competenze tali da affrontare diverse attività, dal Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso, ndr.) alle attività a terra tipiche della gestione degli ambiti portuali, sia di Circomare Ischia sia degli uffici minori».

Il primo approccio con i sindaci e le istituzioni di casa nostra?

«Da parte dei sindaci ho riscontrato una grande vicinanza all’Ufficio circondariale marittimo e una espressa comunione di intenti. Ho visto che in questi anni si è costantemente lavorato di concerto con le varie istituzioni per affrontare e cercare di risolvere le problematiche, e anche io ho trovato grande disponibilità da parte dei sindaci, che hanno ben presente il lavoro che compie la Guardia Costiera per l’isola e per i suoi cittadini».

Nelle ultime estati ha sempre funzionato come un orologio svizzero il coordinamento tra le Forze dell’Ordine, Carabinieri, Polizia, Finanza, Guardia Costiera, specialmente nei momenti “caldi” della stagione, cancellando quel “caos organizzato” che si verificava in passato. Credo che anche su questo aspetto si procederà sulla linea già tracciata.

«Il personale del Circomare di Ischia è estremamente motivato, attento e preparato, capace di gestire numerose incombenze in contemporanea»

«Il coordinamento è fondamentale per le varie forze di polizia: a volte le risorse non sono sufficienti per riuscire a fare da soli, di conseguenza è necessario coordinarsi. Ognuno ha la sua attività preminente, e c’è uno scambio di informazioni e di competenze con le altre forze, quindi la collaborazione è un elemento fondamentale per la buona riuscita nei rispettivi compiti. Anche da questo punto di vista ho trovato nei responsabili delle varie Forze una grande disponibilità a collaborare e sicuramente questo percorso di coordinamento continuerà e sarà consolidato».

Ultima battuta, anche un po’ scherzosa: non capita tutti i giorni di insediarsi e di essere protagonisti di un passaggio di consegne in una cornice come quella del Soccorso a Forio. Forse qualche suo conoscente, nel vedere le immagini avrà provato un po’ di invidia, magari più per il posto in cui Lei si trovava che per quello che stava accadendo..

«Senza dubbio. Il posto è davvero bellissimo, con una scenografia meravigliosa: il mare, la bella chiesa del Soccorso. L’unico rammarico è dovuto al fatto che a causa delle norme di prevenzione sanitaria non è stato possibile avere la partecipazione della cittadinanza. Spero che in futuro, quando sarò io a cedere il testimone nel passaggio di consegne, si potrà rimediare, anche perché la vicinanza della gente verso la Capitaneria la sento ogni giorno, in ogni punto dell’isola».

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