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Follia a Monterone, picchia la “suocera” e la manda in ospedale

DI GAETANO FERRANDINO

FORIO – Una domenica folle, con attimi di paura per diverse persone che si sono bene o male rese conto di quanto stava accadendo. Il tutto, in un quadro familiare che definire “complesso” è poco e che dunque rende questa vicenda decisamente più triste sotto tutti i punti di vista. Location di un incredibile episodio di cronaca è stata la frazione di Monterone, che negli ultimi tempi sembra essere assurta ad icona dell’invivibilità foriana e forse addirittura dell’isola in genere. Ci troviamo nel noto e popoloso Rione Umberto I quando quella che sembra una tranquilla mattinata festiva viene turbata da un atto davvero inaudito. Le informazioni raccolte raccontano che un uomo, tale E.S., entra nell’abitazione della madre della sua compagna. Una volta in casa, comincia a rivolgersi nei confronti dell’anziana donna, tale L.M., con espressioni irriguardose e con tono minaccioso: la sua è purtroppo una escalation che non si arresta fino a quando accade l’irreparabile. E.B., infatti, si scaglia contro la poveretta scaraventandola con violenza contro il letto. Una spinta che fa anche battere la testa della vittima sulla spalliera, poi pare che non contento prosegua l’opera con calci e pugni. Alla fine, raccontano i pochi testimoni (più uditivi che oculari, a dire il vero), si allontana dopo aver completato l’opera e lo fa – particolare non trascurabile – insieme alla sua fidanzata, che è la figlia della donna rimasta ferita e dolorante a terra.

Quello che succede nei minuti successivi, se vogliamo, è davvero surreale. Perché sul posto giunge infatti l’ambulanza del 118. Ma nessuno aveva chiesto l’intervento dei sanitari per prestare soccorso alla donna, era stata lei stessa che – prima dell’incursione in casa del genero – aveva alzato la cornetta del telefono perché la figlia si sentiva poco bene. Insomma, i medici e gli infermieri, partiti per un caso, se ne trovano dinanzi un altro. La paziente viene in ogni caso condotta presso il pronto soccorso dell’ospedale Rizzoli: viene effettuata una Tac che per fortuna dà esito negativo, ma preoccupa la pressione che nel frattempo è cresciuta a ritmi vertiginosi e che tiene la donna anche in uno stato di incoscienza. Nel pomeriggio la vittima di questa disavventura viene dimessa e fa ritorno a casa, nel frattempo presso il nosocomio lacchese erano giunti anche i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal cap. Andrea Centrella, che hanno voluto raccogliere la testimonianza della donna che ai sanitari aveva dovuto spiegare le motivazioni del suo stato di salute riferendo dunque dell’aggressione patita. La prognosi, ovviamente, non è fortunatamente sufficiente per mettere in condizione i militari dell’Arma di procedere d’ufficio e dunque sarà necessaria una querela di parte. E, da alcune indiscrezioni trapelate, pare che L.M. ieri pomeriggio si sia presentata in caserma per adempiere a questo rito che adesso innescherà inevitabilmente un procedimento giudiziario a carico di E.B.

L’aspetto più triste di questa inquietante e torbida vicenda starebbe nelle motivazioni. Pare che l’uomo non volesse che la compagna frequentasse la casa della mamma, perché all’interno della stessa vive il suo ex fidanzato insieme ad un figlio nata dalla precedente relazione ormai finita. Insomma, gelosia morbosa o qualcosa del genere, per farla breve, nulla però in grado di giustificare un’azione così deprecabile.

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