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Buon compleanno Giardini Ravino, dieci anni di verde e di amore

di Isabella Puca

Foto Enzo Rando

Forio – È con un reading dedicato al tema del giardino e un brindisi con un coicktail a base di semi di cactus che la famiglia D’Ambra ha deciso di festeggiare i dieci anni dei Giardini Ravino, un’altra eccellenza botanica insieme alla Mortella, della nostra isola. In tanti sono già seduti nella zona adiacente al bar e applaudono agli  attori, Milena Cassano e Domenico D’Agostino,  mentre interpretano brani tratti dall’Orlando Furioso, dal Gattopardo, e tante altre opere ancora i cui autori hanno celebrato con la scrittura il verde e i giardini. L’ingresso per questo pomeriggio è gratuito, un bel modo per incentivare, isolani e non, a visitare questo che è uno dei giardini più belli d’Italia e non solo. Da qualche anno, alcuni dei suoi angoli hanno visto coronare il sogno di amore di due sposi come quello della producer manager della Sony che ha scelto questo giardino come location per il suo matrimonio tutto vegetariano. «Siamo partiti nel 2001 – ci racconta Luca – in questi sei mila metri quadri non c’era nulla, era un vecchio vigneto. Abbiamo trasportato tutte le piante giù, quindi abbiamo lavorato quasi 5 anni a porte chiuse. Dal 2006 abbiamo iniziato la vera prima stagione; l’altro giorno guardavamo le foto e quasi ci vergognavamo per come avevamo aperto. Iniziammo con un biglietto d’ingresso simbolico di tre euro,  perché avevamo paura della reazione delle persone». Il parco tropical mediterraneo è nato grazie alla  passione naturalistica del cap. di marina Giuseppe D’Ambra e conta  5000 esemplari, 400 specie diverse, in gran parte cactacee e succulente, cui si aggiungono circa 200 tra Cycadee, Palme e Musacee. Un’oasi verde che colpisce soprattutto per i giganteschi cactus colonnari alcuni dei quali, scopriamo essere un vero e proprio record di altezza. «All’inizio non è stato facile  – ci dice Chris – poi piano piano siamo cresciuti e adesso iniziano gli apprezzamenti, i riconoscimenti e le critiche che servono per crescere. Questo giardino era il sogno nel cassetto di papà. Questa collezione enorme l’avevamo già sopra al residence, d’ inverno costruivamo una serra alta un metro e mezzo, strisciavamo all’ingresso per raggiungere le piante e curarle. Poi questa collezione è cresciuta, sono arrivate altre piante ed è iniziato questo scambio continuo con i clienti che hanno partecipato attivamente alla crescita della collezione; così come noi abbiamo partecipato alle loro». La decisione di aprire questo giardino ha richiesto davvero tanto tempo, l’idea è molto vecchia, ma le premesse si concretizzarono nel 2001 quando si è aperta la possibilità di comprare questo fondo, «era un terreno inarrivabile per tanti motivi. All’epoca c’era una grossa concorrenza dall’esterno. Il terreno era una donazione a un clero di Forio del 1700  per accedere al Paradiso. È nata una vera e propria ricerca per capire dove stava questo clero, abbiamo mosso mezzo mondo e poi, dopo un anno e mezzo di trattativa, si è concretizzato tutto. Però è stato divertente, quando realizzi e hai il via libera è una grossa soddisfazione». Quello dei giardini Ravino è davvero un unicum qui sull’isola, mai ci si aspetterebbe, infatti, di trovare una collezione così ampia di piante grasse. «Quest’anno – aggiunge Luca –  abbiamo avuto un riconoscimento dal Mibac, il Ministero degli interni per i beni culturali, come collezione storica; facciamo parte di un patrimonio nazionale e ci fa grande pregio. Siamo riusciti in questo lato dell’isola, che comunque è molto soleggiato, a realizzare un giardino tropical mediterraneo, non so se saremmo riusciti in un’altra zona, abbiamo mischiato due tipi di vegetazione creando un paesaggio abbastanza originale perché magari nemmeno in natura si riesce a vedere questo mix di vegetazione ed è impressionante come in questi 10 anni le cose siano cresciute».

Tra i tanti esemplari sparsi nel giardino, dove gironzolano liberi pavoni e conigli, c’è un Cerus Peruviano Mostruoso che arriva dal loro nonno per il quale la famiglia nutre un sentimento diverso, così come per quelle piante che di anni e hanno più di 150 anni. Molti esemplari sono andati perduti, ma del resto fa parte del gioco, è la natura. «Al di là di tutto – aggiunge Luca –  non ci saremmo mai aspettati, dal momento dell’apertura, di entrare in un mondo che poi ci avrebbe fatto conoscere tanta altra gente sensibile alla natura, all’arte, alla cultura, al biologico e tutto ciò che riguarda il creato. Questo fa bene perché effettivamente vivendoci all’interno è come essere circondati da un mondo ideale».  Un’altra delle cose straordinarie dei Giardini Ravino è che questo tipo di piante si sono adattate in maniera naturale a un terreno di tipo argilloso che trattiene acqua e umidità, un vero prodigio della natura. «In questi anni abbiamo ospitato molti incontri nazionali per associazioni di cultori di piante succulenti e molti degli appassionati ci dicevano che non avevano mai visto un esemplare di  Pasacana alto più di 80 cm. A noi arriva a un metro e 80. Insomma, è un vero e proprio record e poi è difficile in Europa trovare una collezione di piante grasse all’aperto». La gestione del giardino è familiare e anche i più piccoli come Noa e Giuseppe, partecipano attivamente alla vita dei Ravino, «di sicuro percepiscono l’amore che c’è nella cura delle piante, il giardino lo vivono ancora come un parco giochi, come un elemento di distrazione, ma c’è  un forte interesse e poi il nonno non toglie occasione di ricordare loro come si cura o come si chiama una pianta. C’è un forte trasporto verso quest’attività e l’apprezzeranno un domani quando, speriamo, andranno in giro per il mondo e si ricorderanno di essere vissuti in un giardino botanico».  Aperto da marzo e novembre e qualche giorno a dicembre per tutti quei turisti che scelgono Ischia d’inverno, il Giardino conta circa 15mila visitatori all’anno. Com’è facile immaginare sono tanti i complimenti, i riconoscimenti e i premi  come quello ottenuto nel 2010,  il Premio OPE (Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa), assegnato dalla Commissione Trasporti e Turismo ai Giardini Ravino come azienda del Sud Italia che maggiormente si è distinta nell’ambito del settore turistico per la valorizzazione del territorio. Dinanzi a tanto amore chiediamo a Chris e a Luca qual è l’augurio più bello che vogliono fare al loro giardino, che per loro  è un po’ come un figlio per tutta la cura che richiede, per questi primi dieci anni di attività. «Che possa continuare a crescere in questa direzione – ci risponde Luca – e che sia un giardino degli isolani.  Abbiamo sempre cercato di fare iniziative che andassero al di là della visita botanica come mostre, eventi, convegni. Sarebbe bello se potesse rappresentare sempre un vanto non solo per noi che ci lavoriamo, ma un po’ per tutta l’isola».  Questo l’augurio condiviso anche da Chris che aggiunge, «la speranza è che chi entra qua dentro percepisca il sentimento e l’amore che, nonostante le apparenze, una famiglia sta cercando di coltivare e di trasmettere agli altri. Penso che questo sia l’aspetto più difficile e stimolante da comunicare». Prima di andare via abbiamo fatto qualche domanda anche ai piccoli di casa Noa e Giuseppe che rappresentano il futuro del giardino. Noa è ai Giardini Ravino quasi tutti i giorni, le piace aiutare al bar e interagire con i piccoli di pavone e i conigli che però, avverte, sono davvero difficili da prendere in braccio. Giuseppe invece aiuta spesso il nonno, «mi piace annaffiare, – ci dice – lo faccio con il nonno quando fa caldo, perché poi, al resto, ci pensa la pioggia».

 

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