DI FRANCO BORGOGNA
Il provvedimento di cui al punto 1026 del 17 ottobre ( erroneamente ripetuto anche al punto 1027 del 18 ) del protocollo generale dell’albo on line del Comune d’Ischia, firmato dal responsabile del Servizio 13, rag. Salvatore Marino, fissa al 24 p.v. la data di scadenza del Bando per la formazione di una short list per 4 responsabili di servizi comunali di primaria importanza. I ruoli da coprire sono quelli di responsabile dei settori amministrativo, economico-finanziario, tecnico e di polizia municipale. I prescelti, full time a tempo determinato ( minimo 3 mesi) ,saranno inquadrati nella categoria giuridica D3 del CCNL delle Autonomie Locali. Sarebbe il caso che quanti più giovani laureati è possibile ( prevalentemente laureati in giurisprudenza o economia e commercio) presentassero la loro candidatura per essere inseriti nella short list. Anche se, paradossalmente, la commissione giudicante sarà costituita da Sindaco ( o chi ne fa le veci) e Segretario Generale. E’ ovvio che tale meccanismo, sotto la maschera del Bando pubblico, in realtà cela la scelta e il gradimento del Sindaco. Insomma, non è cambiato niente: il capo dell’Amministrazione sceglie i propri fedelissimi e li tiene sotto scacco con incarichi a tempo determinato, di modo che ce se ne possa liberare in caso di “ eccesso di autonomia”.
Una larga partecipazione creerebbe, probabilmente ,qualche imbarazzo in più a scelte predestinate. Chissà poi quali tipi di domande Sindaco e Segretario faranno per candidati a ruoli molto impegnativi e diversi tra loro. Il Sindaco Giosi Ferrandino ha sicuramente grande esperienza, ma ci chiediamo se sia giusto che valuti contemporaneamente la predisposizione dei candidati dalla finanza alla disciplina del traffico! Però tale scelta non meraviglia affatto e non risponde nemmeno alla volontà del solo capo dell’Amministrazione. E’ noto ( e i consiglieri di maggioranza lo dicono pubblicamente con grande convinzione) che hanno voluto fare piazza pulita dei vecchi responsabili, resisi – a loro dire – troppo autonomi e resilienti alle direttive politiche. Per chi si chiede per quale motivo lo decidono ora e non tempo fa, la risposta è che prima venivano considerati fedeli e funzionali ai capi politici. Senonché, quando si hanno dei funzionari e dirigenti di qualità ( Anna Fermo, Bernasconi, Silvano Arcamone), te lo devi aspettare che, prima o poi, la competenza e l’evidenza dei fatti, ti fanno smarcare da direttive politiche insensate o squilibrate. A prescindere dalle critiche che muove un consigliere di opposizione come Carmine Bernardo ( che ha spesso fustigato l’aspetto retributivo e di inquadramento di tali responsabili, non ritenuti in linea con le normative vigenti), non v’è dubbio che il contemporaneo allontanamento ( pseudo volontario) di responsabili competenti ed esperti, creerà grandi scompensi nella macchina comunale. Se è lecito dare un consiglio ai consiglieri di maggioranza, suggeriamo: il problema non è di far prevalere, tra il tecnico e il politico, uno dei due sull’altro. Il problema non è gerarchico, ma di distinzione di ruoli e funzioni. L’amministratore pubblico ha il compito di deliberare provvedimenti per la gestione del territorio, anche in attuazione dei deliberati consiliari. I responsabili dei servizi amministrativo, economico-finanziario, tecnico e di polizia municipale, attuano i dispositivi tecnico -amministrativi che si inquadrano nelle direttive di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale. Se arrivano dalla politica precisi input, per esempio sulla chiusura al traffico dei centri storici, non ci potrà essere alcun Comandante dei vigili urbani che si potrà opporre. Al contrario, quanto più nebulosi ed opachi sono gli indirizzi, tanto più i Responsabili dei Servizi si arrogheranno il diritto di scelte politiche prima che tecniche. Forse, nella selezione e nel colloquio per la short list, è il caso di appurare se i candidati hanno contezza di questa elementare distinzione di ruoli.
