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Abusi edilizi all’Hotel San Montano, il nodo delle eccezioni difensive

Stamane dinanzi al Giudice Capuano, presso la sede del Tribunale a via Mazzella, dovrebbe svolgersi anche la nuova udienza del processo che vede imputati il senatore Domenico De  Siano, difeso dall’avvocato Gennaro Tortora, e il geometra Ernesto Silvio, assistito dagli avvocati Bruno Molinaro e Massimo Stilla. I due  sono chiamati a rispondere di concorso nel reato di falsità ideologica e materiale, violazione dei vincoli paesaggistico-ambientali, distruzione di bellezze naturali e mancata trasmissione degli atti presso l’ufficio del Genio civile prima dell’inizio dei lavori. Presunti reati originati dalle opere compiute nelle aree di pertinenza dell’Hotel San Montano, di proprietà della famiglia De Siano. Il giudice dovrà sciogliere i nodi costituiti dalle eccezioni sollevate nella scorsa udienza dall’avvocato Tortora. La prima riguardava la possibile nullità del decreto che dispose il giudizio nei confronti degli imputati per violazione del diritto di difesa, in quanto nel decreto è formulato un capo d’imputazione  non contestato in sede di conclusione di indagini preliminari mediante l’avviso di conclusione dell’indagine stessa.

Secondo la difesa, sarebbero state formulate in pratica due condotte, l’una diversa dall’altra, che tuttavia indicherebbero fatti non rispondenti al vero, in quanto in realtà gli interventi non consistevano in opere di ordinaria manutenzione, bensì di interventi di nuova costruzione. Una circostanza che configurerebbe la lesione al diritto di difesa, sancito anche dalla Costituzione. La seconda eccezione riguarda la mancanza di proroga delle indagini, una circostanza che se confermata vanificherebbe l’attività investigativa successiva, rendendola inutilizzabile in giudizio. L’oggetto della terza e ultima eccezione riguarda la correzione delle imputazioni per il senatore De Siano, poiché egli non è imputato per i reati edilizi. Del resto, lo stesso pubblico ministero aveva ammesso l’effettiva contraddizione tra l’imputazione indicata nel decreto e quella contenuta nell’avviso di conclusione delle indagini.

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