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Al piccolo Ciro il premio Nassirya per la pace, la cerimonia a Vallo della Lucania

dalla redazione

Ischia – È andato al piccolo Ciro il premio Nassyria per la pace, un premio condiviso con i suoi fratelli Nicolas e Pasqualino che, come lui, sono vivi per miracolo, dopo essere stati più di 16 ore sotto le macerie durante il terremoto dello scorso 21 agosto. Salvati dai vigili del fuoco la loro storia continua a far commuovere e ad emozionare, questa volta è avvenuto a Vallo della Lucania: il racconto di quei tragici momenti direttamente dalla voce dei protagonisti. Il piccolo Ciro con la mamma e il papà hanno, infatti, emozionato i tanti studenti cilentani che hanno affollato il teatro la Provvidenza per il premio Nassirya, consegnato dal tenente colonnello dell’esercito Antonio Grilletto. In prima fila il procuratore capo presso il tribunale di Vallo della Lucania Antonio Ricci, il vescovo della Diocesi, Ciro Miniero, il comandante dei vigili del fuoco di Napoli Emanule Franciulli e tante autorità civili e militari. Il premio giunto alla quarta  edizione è organizzato all’Associazione Culturale «Elaia» e gode del patrocinio del Ministero della Difesa. Due fa giorni fa la presentazione a Roma alla presenza del Ministro Franceschini. Il premio è destinato a persone che si sono distinte nel campo sociale per la promozione della Pace e della Legalità. «I piccoli stavano sotto la rete del letto, Ciro ha avuto la prontezza di portare Mattias sotto al letto con lui, quello ha salvato loro la vita. Ciro è un bimbo di 11 anni, ma ne dimostra molti di più. Ha un grande cuore e una bella testa; è stato grazie a lui che siamo andati avanti». Fu questo l’emozionato racconto Stefano Proietti, il Vigile del fuoco che riuscì a trarre in salvo i tre bimbi di Ischia dalle macerie. «Pasqualino in particolare lo abbiamo preso io e Marco e lo sentiamo nostro, per gli altri due c’è stato un grandissimo lavoro da parte di tutti quanti». Tutti, da quel 21 agosto, hanno sottolineato il coraggio di Ciro, il più grande dei tre fratellini, che ha salvato Mattias tirandolo sotto al letto con lui e infondendogli tanto coraggio. «Dovete correre, sto scendendo. Venite, aiuto. Sto affondando nelle pietre. Mi vuoi bene? E allora fammi uscire di qui». In una Casamicciola alta ormai deserta risuonano ancora le sue grida di aiuto, quel dialogo con i Vigili del fuoco che non l’hanno lasciato mai solo. La storia di Ciro e dei fratelli ha fatto il giro dell’Italia in pochi secondi, hanno ricevuto tante carezze da parte degli italiani che hanno tenuto il fiato sospeso per più di sedici ore sperando di vederli in salvo.  Da quel giorno Ciro, Mattias e Pasqualino sono diventati i bambini simbolo della vita e, insieme a tanti altri studenti provenienti dalle scuole di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio presero parte all’inaugurazione del nuovo anno scolastico a Taranto con il Presidente Mattarella. Per i ragazzi ischitani un incontro amichevole e privato con il presidente che lo scorso 29 agosto arrivò sull’isola per far visita alle famiglie colpite dal sisma. Fu proprio  Ciro a donare al presidente un sacchetto tricolore con dei lavoretti fatti dai ragazzi. Tra loro un dialogo nel quale Ciro ha mantenuto quell’aria ferma da ragazzo maturo, un atteggiamento che lo ha caratterizzato lungo tutta la triste vicenda che lo ha visto protagonista insieme ai suoi fratelli.

 

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