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Alluvione Casamicciola, il perito chiede una proroga: il processo slitta a maggio

ISCHIA. Se vi va, chiamatelo pure processo infinito. Nessuno potrà smentirvi visto che i fatti oggetto di discussione risalgono addirittura al lontano 2009, in quel drammatico autunno in cui si verificò la frana che a Casamicciola portò via di tutto, purtroppo finanche la giovane esistenza della quindicenne Anna De Felice. Una tragedia che di fatto ha poi innescato un processo che ieri avrebbe potuto vivere un passaggio importante e significativo. Avrebbe, appunto. Perché il perito Roberto Landolfi, geologo, ha chiesto ed ottenuto una proroga per presentare la sua articolata perizia. Un rinvio che è stato concesso dal giudice fino a tutto il 30 aprile. Il risultato, a quel punto inevitabile, è che la prossima udienza è stata fissata in primavera inoltrata: appuntamento il 9 maggio presso la sezione distaccata di Tribunale di Ischia per eventuali domande al perito e discussione. La nomina del professor Landolfi scaturì nella fase precedente del processo, al termine della deposizione del professore e neo senatore Franco Ortolani, al quale tra l’altro venne chiesto se era possibile individuare le possibili cause del disastro per il quale siedono sul banco degli imputati gli ex sindaci casamicciolesi Vincenzo D’Ambrosio e Giosi Ferrandino: l’esperto, tra l’altro, rispose che a generare la violenta alluvione fu un fenomeno naturale, certo amplificato dalle modifiche apportate al territorio dalla mano umana.

A Landolfi, perito geologo, è stato affidato il compito di accertare attraverso la documentazione tuttora agli atti e l’effettuazione di sopralluoghi e indagini tecniche, le possibili cause della frana. Ma il tecnico ha anche il compito di rispondere a un altro quesito pregnante, significativo e probabilmente decisivo ai fini degli esiti processuale: capire se il fenomeno alluvionale avrebbe potuto essere evitato con la realizzazione delle opere pubbliche necessarie per la protezione degli alvei e anche di accertare chi eventualmente avrebbe dovuto svolgere tali lavori. Una matassa difficile da sbrogliare, a maggio evidentemente ne sapremo di più.

Gaetano Ferrandino

 

 

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