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Asl, code infinite al presidio sanitario di Ischia

Malumori e proteste tra gli utenti costretti a lunghe ed estenuanti file, alimentate anche dalla necessità di rinnovare la documentazione per l’esenzione del ticket

Lasciate (quasi) ogni speranza o voi che fate la fila. Nel corso dell’ultima settimana si sono susseguite le segnalazioni per un disagio che ostacola gravemente il diritto alla salute dei cittadini ischitani alle prese col rinnovo della documentazione per ottenere l’esenzione del pagamento del ticket sanitario. Lo stesso Comitato unitario per il diritto alla salute ha segnalato le file estenuanti che si formano presso l’entrata del presidio sanitario San Giovan Giuseppe a Ischia, ma anche altri cittadini hanno manifestato il loro profondo malumore per essere stati costretti a enormi perdite di tempo, sia arrivando nel corso della mattinata, sia, come fanno alcuni,  giungendo sul posto nelle primissime ore del mattino.

E non sempre l’attesa viene premiata. Proprio da uno dei cittadini che ha tentato di sostenere la coda all’entrata del presidio è arrivata la testimonianza più sapida e indicativa: «Immaginate persone, donne, uomini, giovani e anziani che arrivano al ‘presidio sanitario’ alla spicciolata alle sette del mattino, prendono un numeretto e attendono pazientemente in fila per ore e ore e ore fin quasi alle 13, a volte inutilmente. Dovranno ritornare. Occorre portare pazienza, siete al sud, su un’isola ridente del sole, del mare, del turismo e delle terme, e di cose del genere meglio non parlarne, perché rovinano “l’immagine”». L’afflusso al presidio ha comunque una spiegazione, spiegata dallo stesso testimone:  «Dal primo aprile e non prima, per carità, le persone o le famiglie a basso reddito, gli anziani e le altre categorie protette possono (devono) rinnovare i documenti per l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario. Risultato? Da quasi due settimane file interminabili di cittadini si accalcano presso il “Poliambulatorio” di S. Giovan Giuseppe a Ischia per avere il sospirato rinnovo». Ma non basta: «A questi si aggiungono le altre persone che necessitano di prenotare visite mediche specialistiche (perché farlo in farmacia costa quanto votare alle primarie del Pd – due euro- e il numero verde telefonico pare non funzioni), pagare ticket, fare le visite specialistiche stesse (previa altra procedura detta “accettazione”), cambiare il medico di base, eccetera eccetera. Insomma, un via vai di persone con facce stravolte da una burocrazia che probabilmente neanche in Unione Sovietica hanno mai avuto, ancor più incomprensibile oggi, al tempo “del digitale”, del due punto zero, eccetera eccetera».

A questo si aggiunge una considerazione, se possibile, ancor più sconfortante: «E pensare che lo scorso dicembre dopo lavori di ammodernamento lo “storico poliambulatorio di Ischia è stato dotato di nuovi arredi pensati per sfruttare al meglio gli spazi esistenti e attrezzato con tecnologie utili per facilitare e ridurre l’attesa: sistema elimina-code per le prenotazioni”. Ebbene, dopo un’attesa inutile di un’ora – che fortuna, visti gli altri – ho mollato la presa e me ne sono andato, quando ho sentito l’impiegato dire uscendo “abbiamo problemi di linea coi pc” e una signora aggiungeva a bassa voce che “a mezzogiorno dalla centrale di Pozzuoli staccano la linea”. E ovviamente non avevo nemmeno il “numeretto”».  Uno spaccato fortemente significativo dell’esperienza quotidiana sostenuta dagli utenti. Non manca l’ultima considerazione, ironica, amara e indignata allo stesso tempo: «P.s.: Stasera ho sentito in tv il Presidente della Regione De Luca, lagnarsi col governo perché ormai l’ente proprio nel settore sanità dovrebbe uscire dal commissariamento, perché ha i conti in attivo. Il prezzo lo paghiamo noi. Passo e chiudo».

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