LE OPINIONI

IL COMMENTO Se l’isola perde il senso della legalità

DI ANTIMO PUCA

Su importanti testate giornalistiche si legge quanto segue: L’imprenditore Salvatore Langellotto, già condannato per concorso esterno in associazione camorristica e al centro di una polemica per essere stato assunto da una ditta che si occupa della ricostruzione post frana ad Ischia, e successivamente licenziato dopo che della vicenda si era occupato anche il commissario Legnini, è stato arrestato in serata dai Carabinieri, su disposizione della magistratura di Torre Annunziata: è accusato di aver aggredito a calci e pugni il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, che con le sue denunce a tutela dell’ambiente e del paesaggio della penisola sorrentina avrebbe leso i suoi interessi imprenditoriali…. Premesso che l’esistenza di un’indagine non è mai sinonimo di colpevolezza di una persona, ci si pone, tuttavia dei quesiti di ordine generale. La realtà che emerge da imponenti azioni della magistratura è di una certa situazione di controllo del territorio da parte delle organizzazioni criminali. Certamente ognuno di noi spera che tale “oppressione” sia marginale e circoscritta. Ma le indagini evidenziano purtroppo realtà drammatiche nonostante il lavoro della magistratura e forze dell’ordine. Amare realtà in cui il sistema democratico ed il territorio sono condizionati dal potere criminale che genera una normalizzazione del “male” ed un’accettazione e sottomissione alle cosche mafiose.

Dati economici e sociali sono sotto gli occhi di tutti. Ischia si va spopolando ed impoverendo e rischia di cadere definitivamente nel baratro della povertà economica e sociale. Oltre che dell’illegalità. Si va normalizzando una realtà drammatica. Quali prospettive di futuro può avere quest’isola? L’economia, il sistema imprenditoriale è o dovrebbe essere generatore di ricchezza. Quindi di lavoro, opportunità e speranza. Ma come ciò può avvenire se vi è la presenza di un condizionamento mafioso massiccio? Gli aiuti economici come il PNRR a poco serviranno, così come avvenuto in passato, se non si interviene immediatamente sulla società civile, responsabilizzandola. Ischia, piena di bellezze ma anche terra portatrice di tanti mali, può essere generatrice di un cambiamento. Noi cittadini abbiamo il dovere di riappropriarci del nostro domani. Possiamo e dobbiamo essere da esempio per tutti. Siamo contesti in cui l’arrogante potere criminale potrebbe minacciare le Istituzioni. Una terra nella quale i diritti costituzionali primari sono inesistenti e i diritti alla vita, alla libertà individuale e di impresa vengono meno. Le massime Istituzioni, consapevoli della gravità del contesto, dovrebbero essere i propulsori di tale cambiamento, venire tra la gente. Noi ischitani dobbiamo sentire la presenza dello Stato e delle Istituzioni. I sindaci dovrebbero assumere una chiara posizione sul tema della legalità rifiutando pubblicamente, prima di tutto, ogni sponsorizzazione da uomini pregiudicati per collusione col sistema politico-camorristico e facendo conoscere proposte di programmi di contrasto e di prevenzione anticamorra sul piano culturale, politico e amministrativo. Le mafie, vecchie e nuove, con la violenza fisica (o la minaccia del suo uso) e con la corruzione, storicamente hanno dimostrato che il loro arricchimento produce l’impoverimento delle comunità di origine e dei nuovi insediamenti territoriali che li accolgono, rendendo debole l’azione del governo Comunale. l’Italia ha pagato un prezzo altissimo in vite umane e sottosviluppo economico e sociale a causa della corruzione politico mafiosa che ruba fondi pubblici e diseduca interi settori della pubblica amministrazione al corretto ed efficiente utilizzo del denaro pubblico. La richiesta a ogni sindaco di una posizione chiara contro i pericoli di infiltrazioni camorristiche e corruttive diventa indispensabile considerando anche l’arrivo dei fondi del PNRR che sono sicuramente un ricco boccone per poteri corrotti. Poiché un operato attivo a tutela della legalità, efficienza e trasparenza presuppone misure di prevenzione amministrative, si dovrebbero sollecitare i sindaci a sottoscrivere ed applicare protocolli di legalità tra le istituzioni e tra queste e le rappresentanze delle forze sociali ed economiche per la programmazione dei servizi socio-sanitari, dello sviluppo urbanistico ecocompatibile, dell’uso sociale dei beni confiscati, degli appalti, dell’adozione di White list per la scelta dei contraenti, della collaborazione col mondo della scuola, della conoscenza e della cultura. Tutti noi abbiamo bisogno di vedere nello Stato il punto di riferimento, attraverso messaggi e atti positivi e concreti di cambiamento. Credo che ciò sia un atto dovuto al nostro Paese ed ai nostri valori democratici.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex