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Bambeniello Junior, altro che inciucio: «Pronti a tornare al voto»

ISCHIA. In maniera più o meno volontaria, è stato uno dei protagonisti dell’ultimo consiglio comunale di Ischia. E, soprattutto, delle ore immediatamente precedenti allo svolgimento della seduta di civico consesso. Perché in pochi, almeno fino a quel momento, avrebbero scommesso un centesimo bucato sul fatto che il sindaco Enzo Ferrandino – all’atto di dare il voto per la commissione Paesaggio – avrebbe espresso la propria preferenza per Michele Patalano. Che, detto per inciso, era proprio il suo candidato. Lui, per coloro che non l’avessero ancora capito, è il consigliere di Forza Italia Antonio Mazzella, figlio d’arte e perciò conosciuto come “Bambeniello Junior”. Logico che in molti, presumibilmente anche all’interno della stessa minoranza, abbiano pensato che il buon Antonio fosse pronto a fare il salto della quaglia ed a passare tra le braccia del primo cittadino o qualcosa del genere. Lo abbiamo incontrato in una soleggiata mattinata ischitana e gli abbiamo chiesto di questo e di altro. Quello che ne è emerso è una chiacchierata interessante ma non lunghissima, ma soprattutto con i titoli di coda che sono decisamente esplicativi e la dicono lunga su come (se le parole pronunciate pubblicamente hanno ancora un valore) l’ipotesi di un “connubio” tra Mazzella e l’attuale maggioranza è lontana almeno quanto il prossimo passaggio della cometa di Halley.

Negli ultimi giorni non sono certo mancate le polemiche a seguito della nomina dei componenti della commissione edilizia in seno al Comune d’Ischia. Ed è indubbio che la tua figura sia finita sotto i riflettori…

«In primo luogo credo sia opportuno e doveroso ricordare che il sottoscritto ha partecipato alle votazioni per la nomina della commissione edilizia in qualità di capogruppo di Forza Italia ma anche in rappresentanza di due liste civiche quali Nuova Isolaverde (nella quale peraltro sono stato eletto) e Fratellanza e Lavoro che non ha espresso un consigliere comunale davvero per una manciata di voti. Questa è una precisazione opportuna, per chiarire che le decisioni e le conseguenti volontà che ho espresso in consiglio comunale non rappresentano certo un’iniziativa personale quanto piuttosto la sintesi di una condivisione con le forze politiche di cui sono riferimento».

In teoria le cose non starebbero affatto così. La nomina del geometra Patalano, che peraltro è tuo cognato, non sarebbe stata condivisa con il gruppo di Forza Italia e questo avrebbe causato più di una frizione.

«A mio avviso questa interpretazione non è corretta. Io, nella mia qualità di capogruppo, ho fatto tutto il possibile e profuso il massimo impegno perché il gruppo consiliare restasse unito e soprattutto potesse esprimere una indicazione univoca individuando una figura professionale di comprovata esperienza che potesse garantire i lavori tecnici che la commissione è chiamata a svolgere. Al momento del redde rationem, di fronte alle difficoltà di trovare un punto di incontro, siamo riuscivi a individuare figure decisamente qualificate e pertanto ritengo di aver operato nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli elettori e dei gruppi che mi sostengono. Ma, soprattutto, ritengo di aver agito nell’interesse della cittadinanza e questo mi pare l’aspetto più significativo».

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Senti, inutile girarci intorno: qualcuno parla di un accordo con la maggioranza da parte tua. Cosa rispondi?

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«Che si sta facendo una confusione incredibile ma io non credo a qualcosa di casuale, anzi credo che dietro a certe affermazioni ci siano speculazioni politiche di basso profilo legate al quadro politico contingente che vede un gruppo di consiglieri di maggioranza che scalpita e ambisce a rafforzarsi. Piuttosto, mi preme chiare un concetto, che credo sia proprietario rispetto a tutto il resto…».

Quale?

«Io ritengo che la priorità sia l’interesse del paese e dunque l’obiettivo che andava raggiunto era mettere insieme una commissione edilizia in grado di funzionare ed evadere con tempestività le pratiche dei cittadini. Che, detto per inciso, non sono né di maggioranza né di opposizione, insomma non hanno colore politico. Questo è il sentimento che mi ha guidato e ispirato durante l’interlocuzione e gli scambi di vedute che ci sono stati nelle fasi propedeutiche alle votazioni. Credimi, sono convinto che sarebbe stato un errore grave, imperdonabile, esasperare l’aspetto politico col rischio di ritardare ulteriormente i tempi di nomina della commissione. Che però, e non credo di scoprire nulla di nuovo, rappresenta un organo amministrativo indispensabile».

Arriviamo al dunque: quindi nessun accordo con Enzo Ferrandino e i suoi?

«Non c’è nessun accordo politico con Enzo Ferrandino, questo lo ribadisco una volta di più a chiare lettere, anche se credevo non fosse necessario. In questo momento l’amministrazione comunale chiamata a governare non sta certamente brillando per efficienza e il paese è pieno di problemi per la cui soluzione non si vedono assolutamente prospettive a breve e medio termine. Proprio per i risultati amministrativi, o meglio nulli, che si stanno producendo, non ritengo di poter sostenere politicamente il sindaco Ferrandino e la sua maggioranza. Ritengo invece che con proposte concrete da portare all’attenzione dell’opinione pubblica e nelle sedi competenti, si possano creare le basi per stimolare la maggioranza sui temi concreti che interessano il nostro territorio. Questo è il modo più corretto per esercitare il ruolo di consiglieri di opposizione ed è quello che dobbiamo cercare di fare come gruppo consiliare di minoranza. Sono certo che con un atteggiamento propositivo e costruttivo, alla lunga saremo premiati dagli elettori».

La maggioranza non pare più essere così granitica, anche perché il sindaco coinvolge poco i consiglieri. Prendiamo atto delle tue precisazioni, ma il sospetto è che la minoranza possa fare da ciambella di salvataggio…

«Rispondo a titolo personale, ma certo di interpretare il pensiero degli altri colleghi di minoranza. Non ho alcuna intenzione di offrire apporto e supporto ad un’amministrazione ferma al palo e che non riesce non dico a risolvere ma nemmeno ad affrontare i tanti problemi che attanagliano un paese ormai completamente alla deriva. Dirò di più, siamo pronti ad andare al voto nuovamente per fare in modo che i cittadini possano tornare alle urne».

Gaetano Ferrandino

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