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Benvenuti a Via Arenella, simbolo del degrado

di Sara Mattera

Via Arenella ancora una volta al centro delle proteste dei cittadini isolani. La strada, sita in località pilastri, nel Comune di Ischia e già protagonista, in passato, delle pagine di cronaca locale, ritorna a far parlare di sé per lo stato di abbandono in cui riversa. Questa volta, a denunciare il fatto, un cittadino residente della zona che, in queste ore, ha voluto esternare lo stato di disagio suo e quello degli altri abitanti di via Arenella, costretti a fare i conti con il degrado e il dissesto della strada. «Via Arenella– ci ha detto il nostro interlocutore- è in condizioni disastrose. La strada è piena di buche e fossi con cui noi residenti della zona dobbiamo fare i conti. A causa di questo, auto e ciclomotori si rompono continuamente. Non ne possiamo più di questa situazione!».E, in effetti,  a seguito della denuncia ricevuta, abbiamo fatto un sopralluogo nella zona e il panorama che ci si è mostrato dinanzi non è stato affato dei migliori. Numerose buche, asfalto dismesso, strada rialzata, fango e pietre, fanno bella mostra di sé lungo via Arenella, dove i tanti residenti della zona, ogni giorno devono fare i conti con la strada che è decisamente  martoriata.  Tra un sentiero e l’altro, anche enormi quantitativi di spazzatura e altri suppellettili lasciati con una certa noncuranza alla mercè di tutti. In una delle tante stradine sbuca perfino una rete da letto, messa a mo’ di riparo per evitare, probabilmente, che in caso di pioggia, si riversino sulla strada principale pietre e fango.  Il tutto a pochi passi da quella che dovrebbe essere l’area ecologica, inaugurata l’anno scorso, da Ischia Ambiente. Lo spettacolo che ci si è parato dinanzi è stato, quindi, quello di un totale abbandono della zona che è, oltretutto, anche pericolosa. Chi circola in via Arenella deve prestare molta attenzione. La strada, infatti, pur essendo a doppio senso di circolazione, è molto stretta e, inoltre, chi guida non ha vita facile, dovendo fare i conti proprio con le numerose buche presenti, specie per chi è in possesso di un ciclomotore e che, in caso di manovra sbagliata o azzardata, rischia di scivolare e farsi male pesantemente. Di sera poi, la strada è completamente al buio, mancando un sistema di illuminazione adeguato. D’altronde, però non è la prima volta che i residenti della zona denunciano lo stato di pericolosità della strada. Ricordiamo, infatti, che via Arenella si trova poco più giù del Monte Vezzi  che è finito, purtroppo, nella pagine di cronaca nera, nel lontano Aprile del 2006, quando la zona fu colpita da un enorme frana che provocò la tragica morte di Luigi Buono e delle sue tre figlie, Anna, Giulia e Maria, investiti dalla forza del fango. La stessa via Arenella, in quell’occasione, venne attraversata dai detriti che rovinarono il suolo. Prima che asfaltassero la strada, sono dovuti passare diversi anni, durante i quali  i cittadini, più volte, hanno  cercato di portare all’attenzione dell’amministrazione lo stato della zona. Ancora oggi, a quanto pare,però, via Arenlla è in condizioni disastrose, tanto è vero che, non appena piove, fango e quant’altro scendono giù dalla collina e, a causa della mancanza di un sistema adeguato di smaltimento delle acque piovane, si creano numerosi disagi. Anche ieri, pur non piovendo da oltre 24 ore, lungo la strada principale era ancora ben visibile il risultato dei temporali dei giorni scorsi  e il terreno  appariva franoso e scivoloso. E dire che, ad Agosto dello scorso anno arrivò anche l’ok da parte dell’Arcadis per la messa in sicurezza della strada, il cui progetto prevedeva la realizzazione di vasche interrate di accumulo e drenaggio per mitigare l’effetto dell’acqua piovana.  Dopo qualche mese, poi, dopo un lunghissimo iter durato anni, vennero  approvati  anche i lavori per la realizzazione urgente di un impianto fognario, necessario allo smaltimento delle acque reflue della zona. Eppure ad oggi, via Arenella si trova ancora in condizioni pietose e se non si fa qualcosa per correre ai ripari, prima o poi ci scapperà sicuramente di nuovo il morto.

 

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