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Bufera sul Santobono, indagata anche Annamaria Minicucci

ISCHIA – Un vero e proprio terremoto giudiziario, capace di travolgere contemporaneamente sanità e trasporti. Dodici ordinanze di custodia cautelare, sette in carcere e cinque ai domiciliari, sono state emesse dal gip Mario Morra nell’ambito dell’indagine della Procura di Napoli su presunti rapporti tra il clan Lo Russo e la società di pulizie Kuadra srl per appalti nell’azienda ospedaliera Santobono Pausillipon e nella società di trasporto pubblico Eav. In carcere per associazione camorristica sono finiti Giulio De Angioletti, Antonio Festa, Giuseppe, Mario e Vincenzo Lo Russo e Francesco Orrù. Ipotesi di concorso esterno invece per Riccardo Lama, titolare della Kuadra. Ai domiciliari per corruzione sono andati tre consulenti della Kuadra, Giuseppe Ariello, Pasquale Laudano, Luigi Solitario;  il direttore tecnico del Santobono, Salvatore Quagliariello, e Gaetano Russo, funzionario amministrativo dell’ospedale. Il giudice ha inoltre disposto il sequestro della Kuadra. Tra gli indagati ci sono anche Anna Maria Minicucci, manager dell’azienda ospedaliera Santobono Pausillipon e in passato diettrice dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, personaggio ovviamente conosciutissimo sulla nostra isola e il cui operato sul territorio fu unanimemente apprezzato. Poi Maria Triassi, docente universitario di Igiene; Sandro Santangelo, segretario dell’ex governatore regionale Stefano Caldoro, e Nello Polese, ex amministratore delegato Eav.

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