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Cai Ischia, consegna delle Aquile d’oro e presentazione del programma 2018

Gianluca Castagna | Forio – Mercoledì scorso 7 febbraio, alle ore 18:00, presso il Museo Civico del Torrione di Forio è stato presentato il Programma di attività escursionistiche della Sottosezione di Ischia e Procida del CAI (Club Alpino Italiano) e, per l’occasione, si è tenuta la premiazione con le Aquile d’oro dei soci di lunga data. In questo caso, lunghissima. Il riconoscimento è stato infatti assegnato all’avvocato Francesco Sogliuzzo e a sua moglie Margriet Herman, che hanno festeggiano 50 anni di iscrizione al CAI. Mezzo secolo nel quale si sono contraddistinti, come si legge nella motivazione, “per l’impegno e la dedizione nell’attività sociale extraeuropea e per essere stati punto di riferimento del sodalizio dell’isola d’Ischia contribuendo fattivamente alla costruzione dell’attività della nostra sottosezione Ischia e Procida”.
La sig.ra Herman, trattenuta in Germania, è stata il vero motore di questa coppia che ha mostrato verso la montagna e le “terre alte” una passione invidiabile e una fedeltà ai valori del Cai che andavano certamente premiate. «E’ grazie alla diavoleria di mia moglie, alla sua irrequietezza, che ho viaggiato in tutto il mondo: oltre al Kilimangiaro, mi ha fatto visitare la Tasmania, il massiccio della Nuova Zelanda, quattro volta la Terra del Fuoco» ha ricordato Francesco Sogliuzzo, 79 anni a luglio, mentre riceveva il premio dal prof. Antonio Fiorentino della sezione di Napoli e dal prof. Vincenzo Di Gironimo, direttore del Museo napoletano di Etnopreistoria “Alfonso Piciocchi” e figura storica del Club Alpino Italiano.

Proprio Di Gironimo ha ricordato alla platea del Torrione accolta dal Presidente dell’Associazione Radici Giuseppe Magaldi, la storia e l’evoluzione di una realtà che ha sempre messo al primo posto l’impegno e la salvaguardia delle montagne, della sua gente e della cultura dei luoghi. Al Cai e ai suoi soci, lo si spiega in un bellissimo documentario introduttivo alla serata, si devono la realizzazione e la manutenzione di migliaia di chilometri di sentieri. Un bene comune che sopravvive solo grazie al lavoro costante di tanti volontari, un patrimonio culturale unico in Italia che il Cai mette a disposizione del Paese. A questo patrimonio si aggiunge quello proprio di altri ambiti di attività, tutti curati dagli organi tecnici e dalle strutture operative dell’associazione: la tutela ambientale, la ricerca scientifica, lo studio e il test specifici sui materiali tecnici usati in montagna e tanto altro ancora.
«La montagna ha il valore dell’uomo che vi si misura, altrimenti di per sé non sarebbe che un grosso mucchio di pietre», amava dire Walter Bonatti, tra i grandissimi alpinisti di sempre. Per il ClubAlpino Italiano ogni forma di alpinismo è esplorazione e gli alpinisti sono coloro che, nella pratica, coniugano libertà a responsabilità, accettazione del rischio a senso del limite, esplorazioni a rispetto per l’ambiente, per le popolazioni locali e per le loro culture. Le terre alte sono luoghi pieni di storie e di culture. Sono però anche territori fragili nei quali la vita è più difficile che in pianura. Ogni giorno l’associazione è al fianco delle popolazioni di montagna per tutelare la natura e l’ambiente, promuovere lo sviluppo sostenibile e contrastare lo spopolamento di alpi e appennini.

Oltre 300mila soci, più di 800 tra sezioni e sottosezioni, compresa quella di Ischia e Procida nata sei anni fa, e oltre 750 tra rifugi e bivacchi. E ancora le scuole tecniche, le commissioni e le strutture operative e quelle grandi realtà d’eccellenza che sono gli accademici, le guide alpine, il soccorso alpino e speleologico. Numeri e risorse che fanno del Cai una grande realtà associativa radicata in tutto il territorio italiano. In una società in continuo mutamento il Cai evolve e investe sul domani, in particolar modo sui giovani che sono il proprio futuro e quello del paese.
Un’associazione sempre aperta al nuovo, che mantiene la propria capacità critica senza mai derogare ai propri valori fondativi. Chi più alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede più a lungo sogna, amava ripetere Felice Bonatti, un alpinista molto attento ai problemi della montagna.
Generazione dopo generazione, negli occhi e nel cuore dei soci CAI, la passione, l’impegno per la montagna e i mille sogni dell’alpinismo restano intatti.

Dopo la premiazione, il prof. Francesco Mattera, ha illustrato il Programma di attività escursionistiche della Sottosezione di Ischia e Procida. Avventura, formazione, cultura. Ma soprattutto sicurezza. Ecco perché in vista della 6° edizione di “Andar per sentieri” (dal 25 al 30 aprile, in collaborazione con la Proloco Panza e l’Associazione Nemo) alcuni sentieri (come quello, panoramicissimo, dal Vatoliere a Campagnano, o il cammino che da Buceto porta a Buonopane) sono ancora in forse. Escursioni, dunque, previste in uno dei ponti turistici più attesi dai nostri operatori per immergersi nel polmone verde dell’isola, apprezzare il fascino di una natura mutevole e ricchissima, riscoprire il piacere della lentezza propria di ogni cammino, contrapposta ai ritmi frenetici che segnano il nostro tempo e la nostra vita quotidiana. Un’iniziativa dal successo crescente, che coinvolge sempre più turisti e offre loro la possibilità di guardare con occhi nuovi una realtà magari meno nota, ma meritevole di essere conosciuta per quello che racconta e regala alla curiosità del visitatore.
E ancora formazione (a settembre un corso di escursionismo sull’isola d’Ischia), percorsi di Nording Walking (camminata naturale alla quale viene aggiunto l’utilizzo funzionale di due bastoncini che hanno la funzione di spinta, per coinvolgere il maggior numero di muscoli possibile al fine di aumentare il dispendio energetico e per favorire un esercizio benefico a livello cardiocircolatorio) e tutte le attività del TAM coordinate da Vito Forni e del Gruppo Roccia (già attrezzate due falesie, una nel bosco di Zaro, l’altra in prossimità del Monte Vezzi, si pensa a una terza nella baia della Pelara a Panza).
E a proposito delle escursioni sul nostro territorio, tra qualche settimana parte, sempre a cura dei volontari, la campagna per la sistemazione e messa in sicurezza dei nostri cammini naturalistici più belli.
La rete dei sentieri isolani, del resto, negli ultimi anni ha goduto di attenzione e sensibilità anche grazie a una serie di interventi diffusi sul territorio a beneficio dei frequentatori locali o degli ospiti della nostra isola. Non solo lavori di segnaletica, ma decespugliamento, sramatura, pulizia e manutenzione del fondo, creazione di canalette e deviatori per l’acqua, chiusura di scorciatoie, posa e manutenzione di attrezzature fisse. Tutto per mano dei volontari che, da soli, certo non riescono a ripristinare un sentiero dove non c’è manutenzione costante da parte delle amministrazioni, colpevolmente assenti.

«Nel 2018 – annuncia Francesco Mattera – ci sarà anche il rinnovo del Consiglio direttivo della sottosezione; un ricambio è sempre positivo, il Cai non si identifica con una sola persona, anzi fa della capacità di mettersi in rete, di collaborare e condividere insieme la passione per le terre alte un suo cavallo di battaglia».
La chiusura spetta a Giovannangelo De Angelis, vice-reggente della Sottosezione, il quale ha introdotto un bel documentario realizzato in occasione del Terzo Convegno Mondiale dei Paesaggi Terrazzati sulla Biodiversità dei terrazzamenti dell’isola d’Ischia tenutosi l’anno scorso proprio sull’Isola verde. «Siamo riusciti a combinare la sentieristica, i terrazzamenti e la biodiversità. In questi due anni segnalo inoltre la collaborazione con l’ong IBO (che opera da molti anni nel settore della cooperazione in Italia, in Europa e nei Paesi in via di sviluppo), per gli scambi con volontari provenienti da tutto il mondo che, in cambio di vitto e alloggio, ci aiutano a riparare o ripristinare parracine e muri a secco».

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