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Capri mette al bando le slot, Ischia ci pensa

ISCHIA. Capri ha dichiarato guerra alla ludopatia. Entro 90 giorni, infatti, dovranno sparire tutte le slot machine dall’isola. Gli apparecchi per giocare non sono banditi, ma la distanza minima di 500 metri dai «luoghi sensibili» stabilita dal regolamento fa sì che, negli spazi ristretti di Capri, debbano essere di fatto abolite. Ischia è ancora lontana da un provvedimento simile benché il fenomeno legato al gioco è molto diffuso. I dati ce li fornisce “L’Italia delle slot”, database promosso dal gruppo Gedi Quotidiani Italiani in collaborazione con Visit lab content, che fotografa la situazione del gioco nell’anno 2016. Diversi sono i dati tra i sei Comuni dell’isola. Lacco Ameno e Barano figurano tra i comuni virtuosi, ovvero dove si è giocato poco grazie anche al basso numero di macchinette installate. Diversa, invece, la situazione di Ischia e Casamicciola dove i numeri sono tutt’altro che positivi. Tragici i dati forniti relativamente al Comune di Forio.

Lacco Ameno  dove con 21 slot machines e 0 video lotteries, 1,47 milioni sono stati spesi nel gioco d’azzardo, spendendo, in media, per  giocata 302 euro su di un reddito pro capite annuale pari a 16.438 euro.  A seguire, Barano dove, con 49 tra slot machines e video lotteries, 3,23 sono stati i milioni bruciati a causa della ludopatia da parte di una popolazione constante di 10mila abitanti e con un reddito pro capite di 14.244 euro.  Il Comune meno virtuoso? Forio. Nel 2016, infatti, nel solo Comune all’ombra del Torrione sono stati 25,37 i milioni investiti nel gioco. In media i residenti hanno speso circa 1429 euro per il gioco. I 115 apparecchi presenti sul territorio di Forio hanno raccolto, in media, complessivamente, per giocata circa 220 mila euro. Una cifra da capogiro considerato che in scala nazionale ogni slot machines, lo scorso anno, ha raccolto in media poco più di 120 mila euro. Il denaro  investito a Forio per il gioco d’azzardo, insomma, nel 2016, è stato molto più alto di tutta la media nazionale, con un percentuale del 9 %  di incidenza  sul reddito contro il 6% della media italiana.

Tanti i soldi buttati anche nelle macchinette di Ischia dove nel 2016, 20 sono stati i milioni inseriti nelle 168 slot presenti sul territorio. Dati negativi anche per Casamicciola Terme con 7, 25 milioni di euro spesi nelle 63 macchinette e Serrara-Fontana con 1,25 milioni bruciati nelle 24 slot machines.

Numeri che indicano la massiccia diffusione del gioco d’azzardo sull’isola. “Purtroppo è vero – ci conferma don Carlo Candido parroco della Chiesa dello Spirito Santo di Ischia Ponte – due anni fa per questo ho creato presso la parrocchia un centro di giocatori anonimi. Circa una decina di persone si riuniscono settimanalmente (ogni martedì alle 20) per un percorso comune contro la ludopatia, la dipendenza patologica dal gioco d’azzardo”. Consapevole della presenza del fenomeno della ludopatia anche il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. “La ludopatia – ha detto – è uno de drammi che tocca l’isola. La decisione adottata dal Comune di Anacapri, prima, e Capri, ora, può essere un valido esempio da seguire anche nel nostro Comune. Ci stavo pensando da tempo. Non escludo di poter seguire l’esempio di questi due Comuni e poter adottare un regolamento simile anche ad Ischia. Per noi potrebbe essere un fiore all’occhiello oltre che un modo concreto per stare accanto a quelle famiglie che lottano ogni giorno contro questo dramma”.

Giovanna Ferrara

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