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Il caso Fundera, i danni al cavo Enel erano noti da aprile

Arenile k.o. dopo la mareggiata dei giorni scorsi ma emergono clamorose indiscrezioni su una situazione di pericolo che sarebbe stata resa nota da ieri ma che è stata colpevolmente ignorata. E così dal Comune arriva la diffida e messa in mora alla Prysman Group

La serietà della situazione in cui versa l’arenile della Fundera è testimoniata anche dalla ordinanza sindacale n 32. La 32 testimonia anche come sin ad ora, nonostante le denunce del nostro giornale, ci hanno tutti dormito su. Il Cavo della Fundera è pericoloso. Sapevano tutto da aprile è nessuno ha fatto nulla. C’è voluto il maltempo per scoperchiare il Vaso di Pandora.  Ieri al termine delle verifiche su la condizione dei luoghi sono state ordinate in danno ai gestori dell’Elettrodotto 150kV Cuma – Ischia, attività urgenti di riparazione giunto cavo terra/mare. Approdo di Ischia, Comune di Casamicciola Terme. Di fatto la spiaggia dovrà essere interdetta e chiusa. Bye bye estate. Il tutto a Salvaguardia della pubblica e privata incolumità. La stessa dei bagnanti che ieri, nonostante i danni affollavano il lido. Il sindaco Giosi Ferrandino ha emanato la disposizione alla luce della nota della Poliservizi srl pervenuta addirittura in aprile! Cose da pazzi. È la nota prot. generale di quest’Ente al n° 5304 del 04/04/2023.

La nota dell’allora responsabile dell’UTC Mimmo Baldino che rimase inascoltata. Adesso il sindaco ha adottato i necessari provvedimenti contingibili e urgenti per eliminare i gravi pericoli che mettono a repentaglio la pubblica incolumità

Il comune dopo aver rilasciato i nulla osta ai soli fini demaniali già in aprile e maggio ha avuto riscontro dalla Prysmian Group che si occupa delle condotte in questione in giugno al prot. generale n° 8660 del 09/06/2023. Nel merito l’Ing. Mimmo Baldino Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Casamicciola Terme ha  scritto alla Terna Spa, Prysmian Group e Poliservizi s.r.l. prot. n° 8862 il 14 giugno scorso con una diffida e messa in mora nel merito  “Elettrodotto 150kV Cuma – Ischia, attività urgenti di riparazione giunto cavo terra/mare. Approdo di Ischia, Comune di Casamicciola Terme. Salvaguardia della pubblica e privata incolumità”.

Evidentemente bisognava salvare la stagione incuranti della salute pubblica che ora torna tema di attualità. Infatti la Terna spa con nota prot. generale n° 9007 del 19/06/2023 evidenzia che l’arenile della località “Fundera” è dato in concessione a privati per svolgere attività turistico – balneari, nonché un tratto è usato per la libera fruizione dei bagnanti. Quindi si ferma tutto. Ora però “occorre adottare idoneo provvedimento al fine di eliminare lo stato di pericolo e di tutelare la pubblica e privata incolumità; Preso atto che l’Elettrodotto è di proprietà di Terna spa, come dichiarato da Prysmian Group e che quest’ultimo è il soggetto incaricato della verifica e riparazione dei guasti”. Considerato che il “”pericolo è tuttora in essere, in quanto a riparazione avvenuta si evince che il cavo non è ad una profondità idonea -scrivono Baldino e Ferrandino – Ritenuto l’urgenza e la necessità di disporre l’effettuazione ad horas di opere idonee, atte ad eliminare lo stato di pericolo”. Per gli inquilini del palazzo, adesso l’urgenza è desumibile dallo stato dei luoghi comunicato dalla società elettrica stessa, dalla Prysmian Group e dunque non è necessaria la comunicazione di avvio di procedimento. 

Il Sindaco, nella qualità di Ufficiale di Governo, il potere di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini. La responsabilità è a carico delle Società: Terna spa, proprietaria del cavo;  Prysmian Group, Ditta incaricata dalla Terna spa nella verifica e riparazione del guasto e Poliservizi srl, Ditta incaricata da Prysmian Group per curare l’iter burocratico/autorizzativo. È attesa dunque a giorni, si spera, la messa in sicurezza ad horas necessaria. Al termine, l’eliminato pericolo dovrà essere certificato e trasmesso a Baldino. Il provvedimento è impugnabile nei modi e nei termini previsti dalla legge al TAR e al Presidente della Repubblica. 

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