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Caso Caremar, l’ORSA Marittimi chiede un’audizione in regione

di Sara Mattera

ISCHIA. Sono passati, ormai, quasi due mesi dall’ultimo sciopero della Caremar. Era, infatti, l’11 Aprile scorso quando navi e aliscafi della suddetta compagnia di navigazione si fermarono per 24 ore per uno sciopero proclamato dal sindacato Orsa Marittimi. L’ultimo atto questo, di una lunga serie di rimostranze, cominciate nel Novembre 2015, per protestare contro le decisioni aziendali intraprese dal gruppo Snav-Rifim all’indomani della privatizzazione della Caremar. Le nuove tipologie di contratti di lavoro, gli esuberi e la drastica diminuzione delle ore di riposo per i marittimi, sono, infatti, sfociati in scioperi e meeting presso la Regione Campania, rendendo così, l’inverno appena trascorso, davvero “bollente”.  Ora, però, passato il mese di quasi assoluto silenzio da parte dei sindacati, dopo lo sciopero dello scorso Aprile, la questione, mai sopita, della privatizzazione della Caremar si riaccende. A spezzare la tranquillità – almeno apparente- di queste ultime settimane, è, ancora una volta, l’Orsa Marittimi, sindacato che da tempo si batte al fianco dei dipendenti della compagnia e anche l’unico a non aver firmato gli accordi proposti, lo scorso Febbraio, dai vertici dell’azienda.

Lo scorso 30 Maggio, infatti, il segretario dell’Orsa Marittimi, Gennaro Bottiglieri, ha indirizzato una nuova missiva al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al presidente della V Commissione Trasporti, Luca Cascone e all’assessore del Lavoro, Sonia Palmieri, chiedendo un incontro urgente. Alla base della richiesta di udienza, ancora una volta, la spinosa questione relativa ai contratti a tempo determinato, rifilati ai dipendenti della Caremar da parte dell’azienda. Contratti che avrebbero dovuto essere abrogati in virtù della sentenza emanata, nei mesi, dallo stesso Tribunale del Lavoro di Napoli con la quali si ordinava, ai vertici della Caremar, di ripristinare i precedenti contratti a tempo indeterminato dei marittimi. “La scrivente Orsa Marittimi – si legge nella nota in questione- con la presente chiede un incontro urgente in riferimento alle criticità venutesi a creare nella società Caremar. Nello specifico, nel passaggio della gestione del servizio di trasporto marittimo a sudetta società, il personale si è trovato nelle condizione di contratto a tempo indeterminato a contratto a tempo determinato, nonostante il Tribunale del Lavoro, con sentenza passata in giudicato, abbia intimato alla società armatrice in oggetto di reintegrare il personale con contratti ante gestione del servizio in appalto, ovvero in capo alla Regione Campania. Chiediamo, quindi, con la presente, un autorevole intervento per dirimere quanto sopra citato”.

L’Orsa Marittimi è dunque tornata alla carica, cercando, ancora una volta, una via di dialogo con gli armatori della compagnia di navigazione.  Un dialogo auspicato da tempo, ma a conti fatti, ben lontano dall’essere ottenuto. Sulla scia di questi intenti pacifici, infatti- ricordiamo- lo scorso mese, una delegazione di lavoratori della Caremar, insieme all’ associazione Autmare, si è recata presso la sede della Regione Campania per incontrare il dottor Cimmino della segreteria del presidente Vincenzo De Luca. Peccato che, anche in quel caso, i riscontri positivi in merito alla problematica siano stati ben pochi. E, se la questione Caremar è, quindi, tutt’altro che risolta con i sindacati nuovamente alla carica, anche dal fronte delle criticità che affliggono la nostra isola, in tema di trasporti marittimi, tutto tace. Il dossier presentato, nei mesi scorsi, dal Coordinamento Scuola-Ospedale per una migliore mobilità per la nostra isola, sembra essere caduto nel dimenticatoio. Dopo numerosi tavoli di trattative ed incontri in Regione, infatti, ancora non si è arrivati ad un riscontro fattuale in merito alla richiesta, tanto sollecitata dal Coordinamento isolano, per la celere ridefinizione di un nuovo quadro orario per navi e aliscafi al fine di agevolare il via vai quotidiano di tanti pendolari. Solo belle parole, insomma, finora, da parte delle Autorità Competenti. E mentre noi isolani attendiamo una svolta, apriamo, ancora una volta, la stagione turistica con criticità ben lontane dall’essere state risolte.

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