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Caso De Luise,Gino Di Meglio: «Epilogo scontato, e non finisce qui»

ISCHIA. «C’è poco da aggiungere, se non rimarcare una volta di più la soddisfazione per il risultato raggiunto, su cui peraltro non avevo mai avuto dubbi sin dagli albori di questa complessa vicenda giudiziaria. Dire che giustizia è fatta potrebbe sembrare retorico, ma mai come in questo caso credo sia un’espressione calzante». Così si è espresso a Il Golfo l’avv. Gino Di Meglio, che ha difeso e rappresentato il cittadino elettore Gennaro Pilato in questo lungo braccio di ferro giudiziario sull’asse Maurizio De Luise-Valeria De Siano. E, va detto, lo ha fatto in maniera eccellente, come il risultato finale evidenzia più di ogni argomentazione.

ISCHIA. «C’è poco da aggiungere, se non rimarcare una volta di più la soddisfazione per il risultato raggiunto, su cui peraltro non avevo mai avuto dubbi sin dagli albori di questa complessa vicenda giudiziaria. Dire che giustizia è fatta potrebbe sembrare retorico, ma mai come in questo caso credo sia un’espressione calzante». Così si è espresso a Il Golfo l’avv. Gino Di Meglio, che ha difeso e rappresentato il cittadino elettore Gennaro Pilato in questo lungo braccio di ferro giudiziario sull’asse Maurizio De Luise-Valeria De Siano. E, va detto, lo ha fatto in maniera eccellente, come il risultato finale evidenzia più di ogni argomentazione.

«Personalmente sono sempre stato convinto delle ragioni di Maurizio De Luise e di rimando del mio assistito – continua il noto legale – al neo consigliere comunale sin da subito è stato negato il sacrosanto diritto di sedere tra i banchi del civico consesso e tutto questo perché non si è voluto porre rimedio nell’immediatezza ad un errore ed un’anomalia che era parsa palese. E che, non a caso, è stata non soltanto riconosciuta in tutti i gradi di giudizio ma anche quando in Prefettura si è proceduto a ricontare i voti collezionati dal De Luise nella sezione 14. Ma alla fine la giustizia ha fatto il suo corso ed è stata affermata». Poi chiude con una parentesi più politica che giudiziaria: «Al netto delle nostre ragioni che adesso sono state ufficialmente riconosciute, ribadisco che il sindaco d’Ischia – da buon padre di famiglia – non avrebbe dovuto consentire che la vicenda prendesse una piega del genere che avrà ancora sviluppi sia sul piano penale (per la denuncia sporta) che su quello civilistico (per il giudizio instauratosi a seguito della querela di falsa). Nè può essere sottovalutato, sempre sul piano politico, il mancato immediato riscontro da parte dell’Ente che avrebbe dovuto subito dopo la pronuncia prendere atto del risultato. Si è invece preferito attendere che il Consiglio di Stato concedesse la sospensiva dell’esecutività della sentenza del TAR, poi revocata con l’ordinanza odierna». Per la serie… un bel pasticcio, per chi non lo avesse capito.

Gaetano Ferrandino

 

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