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Concorso “Sulle vie della parità”, il ‘C. Mennella’ vince il primo premio

Gianluca Castagna | Ischia – Nel 1987 l’insegnante e attivista Alma Sabatini lanciava un messaggio:“ciò che non si nomina, non esiste”. Si riferiva allo scarso uso del femminile di fronte all’utilizzo onnicomprensivo del maschile. Anni dopo la sua tragica scomparsa, una studentessa, notando nella propria città l’assenza di strade o piazze intitolate a figure femminili, chiedeva : “ma le donne esistono?”.
Protagoniste, dunque, ma troppo spesso sotto silenzio.
L’ Istituto di Istruzione Superiore “Cristofaro Mennella”, con gli studenti e le studentesse dell’Indirizzo Tecnico Turistico di Forio, sono stati premiati martedì scorso a Roma, nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere dell’Università RomaTre come primi classificati nella sezione digitale al Concorso nazionale “ Sulle vie della parità”. Un concorso, indetto da Toponomastica femminile e FNISM, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, finalizzato a valorizzare il contributo offerto dalle donne alla costruzione della società. A partire dall’osservazione della città, del quartiere e delle sue strade, delle aree verdi, pedonali e ciclabili, dei musei, dei luoghi pubblici e condivisi, il concorso promuove ogni anno la ricerca storica locale e l’analisi del patrimonio culturale, ambientale e civico del Paese, con l’intento di restituire visibilità alle donne che si sono distinte per l’attività letteraria, artistica e scientifica, per l’impegno umanitario e sociale o per altri meriti.

13036437_10209847513249202_352107574_oNel progetto “Donne di Aenaria”, le studentesse Luisa Migliaccio, Federica Iaccarino, Federica Corbino, Edvige Schmidt, Raffaella Schmidt, Giusy Buono, Rossella Mazzella, Alexandra Cindea,Angela Mazzella, Simona Corbino e lo studente William Mattera, coordinati con abituale passione dai docenti Giovanna Tessitore, Assunta Barbieri e Giuseppe Iacono, hanno scelto di raccontare due storie al femminile, diverse per significato e caratteristiche, ma non dissimili per la singolarità delle scelte che le hanno contraddistinte.
Lucia Capuano e Maria Senese sono state due donne di Forio che hanno rifiutato le regole che all’epoca le volevano confinate in un ruolo precostituito, ribellandosi alle convenzioni sociali e affermando con forza le proprie scelte di vita con estremo coraggio e determinazione.
Due donne-soggetto che, con audace temerarietà, e al prezzo di grandissimi sacrifici, hanno contribuito a segnare la storia della comunità foriana e dell’intera isola d’Ischia. “Il lavoro – si legge nella motivazione del premio – evidenzia un’ottima ricerca accompagnata da un’esaustiva documentazione degli spazi da intitolare a due donne significative per la storia locale. Il supporto multimediale è ricco, curato nel montaggio e nella redazione dei testi drammatizzati dalle voci narranti degli studenti coinvolti, con una grande capacità comunicativa, e contiene interviste e testimonianze per la ricostruzione delle due figure presentate

A sinistra Lucia Capuano, a destra Maria Senese (foto sesta)Era il 25 novembre del 1937 quando suo marito, Francesco De Falco, guardiano del Faro di Punta Imperatore, il più importante del Mediterraneo, perse la vita in un incidente sul lavoro. Lucia Capuano rimase vedova con sette figli da crescere. La donna decise di rifiutare l’indennizzo che la Marina Militare le aveva offerto per la morte del marito, chiedendo invece un lavoro per sé, per poter mantenere la propria famiglia. Non un lavoro qualsiasi, bensì lo stesso del marito. Dopo molte insistenze e l’ottenimento di una dispensa speciale, le fu assegnata la gestione del piccolo faro situato all’imboccatura del porto di Forio, recentemente rimosso. Un compito faticoso, soprattutto quando c’era tempesta e le onde rischiavano di travolgere lei e suoi figli mentre si adoperavano per rifornire di gas la lanterna del faro.
Una vicenda, quella di Lucia Capuano, raccontata, con grande intensità, da una sua nipote, l’attrice Lucianna De Falco, nello spettacolo “Lucì. Voci e volti dal faro”, andato in scena nel 2008 proprio al faro di Punta Imperatore. La De Falco ha dedicato uno spettacolo anche a Maria Senese, l’altra figura femminile inserita nel progetto vincitore. Maria “Zibacchiello”, com’era conosciuta da tutti, era la proprietaria del Bar Internazionale, nel cuore di Forio. Dalla seconda metà degli anni Quaranta meta privilegiata di artisti e intellettuali che da tutto il mondo sceglievano l’isola d’Ischia , attratti dalla tranquillità non ancora compromessa dal turismo selvaggio e dalla sua straordinaria natura selvaggia. Il Bar di Maria accolse i pittori Eduard Bargheer, Renato Guttuso, Aldo Pagliacci e de Chirico, gli scrittori e poeti Truman Capote, Elsa Morante e Alberto Moravia, Pasolini e Libero De Libero, il compositore Igor Stravinskij e il poeta inglese Wystan Hugh Auden, che della Senese fu affezionato amico e a cui dedicò la poesia “Viva Maria”. Una presenza femminile significativa sul territorio, che ha attratto a sé la cultura, riuscendo a trasformare il suo bar in un’università all’aperto frequentata da artisti e intellettuali internazionali.

13090837_10209848466313028_1872078399_oI progetti presentati al concorso “Sulla vie della parità” non si limitano alle riscoperta di figure femminili  che hanno contribuito allo sviluppo socio-culturale del territorio, ma rappresentano degli stimoli per nuove intitolazioni al femminile nella toponomastica cittadina. Ecco perché gli allievi del “C. Mennella” hanno proposto di intitolare a Lucia Capuano il Molo Borbonico di Forio che conduceva alla lanterna del faro. A Maria Senese del Bar Internazionale, la piazzetta nella quale ancora oggi esiste il bar da lei gestito in passato. Una proposta che sembra trovare terreno fertile nelle dichiarazioni del sindaco di Forio Francesco Del Deo, presente alla cerimonia di premiazione, il quale ha assicurato il patrocinio del comune del Torrione alle prossime edizioni del concorso.
«Era la prima volta che la nostra scuola si impegnava in questa tematica così importante» commenta la preside prof.ssa Giuseppina Di Guida, «non ci aspettavamo una partecipazione corale di tutta la comunità scolastica, soprattutto non ci si aspettavamo di vincere un premio così prestigioso, a cui partecipano realtà scolastiche di tutta Italia. E’ stato apprezzato il grande lavoro di squadra, l’utilizzo sapiente degli strumenti multimediali per ricostruire in modo efficace, anche da un punto di vista emotivo, le biografie di queste due figure esemplari: Lucia Capuano e Maria Senese. Torniamo a Ischia molto soddisfatti, convinti che il percorso intrapreso ci darà altre soddisfazioni. Prossimo appuntamento? A Napoli, a novembre, quando la città ospiterà il convegno nazionale di studi sull’identità di genere. Anche in quella occasione, il “C. Mennella” farà la sua piccola, grande parte».
La medaglia del Senato della Repubblica«Si è trattato di un progetto che immediatamente è stato accolto con vivo interesse dai nostri allievi» spiega la prof.ssa Giovanna Tessitore «che ha dato a noi docenti l’opportunità di tradurre in termini concreti quei percorsi di integrazione, inclusione e di pari opportunità che caratterizzano quotidianamente il nostro lavoro. Crediamo infatti nella scuola come comunità educante che, sulla scia di ciò che ha scritto John Dewey, possa rappresentare una continuità con la vita, stimolare in ogni discente il senso critico e la capacità di ragionamento astratto, promuovere spirito di iniziativa personale perché ognuno dei nostri alunni abbia davvero l’opportunità di realizzare se stesso e di trovare la propria strada verso la felicità». «Abbiamo guidato i nostri allievi» aggiunge la prof.ssa Assunta Barbieri, «verso una riflessione matura e responsabile sul significato dei diritti, partendo dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani , riflettendo sul significato di uguaglianza nella Costituzione Italiana, invitandoli a riflettere sul significato di uguaglianza sostanziale, di parità di genere, di pari opportunità. I nostri ragazzi hanno vissuto un’esperienza formativa importante, riscoprendo la storia della propria cittadina e valutando l’importanza di riconoscere alle donne, in un percorso di reale uguaglianza di genere, quella dignità e quel rispetto che è loro dovuto». «Sulla base dei progetti già intrapresi dalla nostra istituzione scolastica» conclude il prof. Giuseppe Iacono, « prevediamo, ogni anno, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, di promuovere dibattiti e manifestazioni per spingere i nostri alunni a un impegno concreto su questo tema. Oltre a progettare specifici percorsi formativi per approfondire la questione delle pari opportunità».
In questa direzione saranno utilissimi i premi che il “Mennella” si è aggiudicato per questo straordinario traguardo. Non solo la medaglia d’onore del Senato della Repubblica, d’alto valore simbolico e consegnata dalla Vice presidente del Senato Valeria Fedeli, ma tanti abbonamenti a riviste sulla storia delle donne e pubblicazioni di alto livello accademico che arricchiranno la biblioteca della scuola. Diventando preziosi alleati per tanti ragazzi e ragazze che vogliono impegnarsi contro gli stereotipi che ancora penalizzano la figura femminile.

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