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Lacco, così il Comune rivuole il porto

Arriva il ricorso cautelare per il rilascio immediato dell’approdo turistico attualmente nelle “mani” di Marina di Capitello: il sindaco Pascale insiste per la gestione pubblica e si affida all’avvocato Nicola Patalano

Nell’eterna contesa sull’approdo turistico di Lacco ameno, tra il governo di Giacomo Pascale e la Marina del Capitello Scarl dell’uomo di Domenico De Siano, Giuseppe Perrella, la giunta comunale ha dettato gli indirizzi per la presentazione del ricorso cautelare innanzi al tribunale di Napoli per il rilascio immediato degli specchi acquei, degli approdi, dei pontili, delle strutture di tutte le aree demaniali detenute in Lacco Ameno dalla Marina del Capitello scarl. In tal senso è stato deciso per la nomina del difensore dell’ente. Si tratta del solito avvocato iscritto alla short list comunale, dalla quale attingere per il conferimento di incarichi di consulenza o di rappresentanza e difesa in giudizio del comune innanzi alle autorità di ogni ordine e grado. Si tratta dell’avvocato Nicola Patalano ormai strenuo difensore della faccenda porto per conto del comune. Il legale ischitano e si occuperà del ricorso cautelare per tentare la sortita contro Perrella per 1.615 € oltre il rimborso delle spese forfettario al 15% e le spese vive documentate. Le motivazioni sono sempre la medesime: il contratto di project financing del 2017 con cui il Comune di Lacco Ameno affidava in subconcessione alla Marina del Capitello scarl le aree portuali di propria competenza, la scadenza del predetto contratto nel giugno 2021, procrastinata per effetto della proroga prevista per l’emergenza covid 2019 e le contestazioni del pagamento sottratto degli importi del canone convenuto di euro 170.000 annui e la mancata corresponsione da parte del gestore (contestato) del rimborso delle ingenti spese per i consumi elettrici ed idrici anticipati dal Comune di Lacco Ameno, nonostante, scrive l’esecutivo Pascale: «i considerevoli introiti e la florida attività dell’approdo turistico virgola che ha sempre registrato un considerevole afflusso di natanti, compresi mega e hot, maturando un debito di oltre un milione di euro ai danni dell’intera cittadinanza». Per questo, in considerazione delle inadempienze ritenute dal Comune gestito da Pascale con la Marina del Capitello Scarl nascevano una serie di contenziosi innanzi alle autorità giudiziarie civili, amministrativi e penali.

Inoltre, considerato che del predetto project financing alla base dell’accordo con Perrella, per Pascale, nulla è stato fatto e tutte le opere principali degli approdi turistici diLacco Ameno «sono stati realizzati dal comune con fondi propri e che sono ancora in corso i pagamenti per i mutui contratti dall’ente con risorse a carico dell’intera collettività e che la Marina del Capitello scarl, nel corso degli anni ha eseguito solo blandi interventi manutentivi per affrontare le singole stagioni turistiche è nell’interesse del comune rientrare quanto prima nel possesso delle aree demaniali e degli specchi d’acqua al fine di gestire in proprio le attività di ormeggio e far rendere gli onerosi investimenti sin qui sostenuti nell’interesse della collettività rappresentata mediante presentazione di ricorso cautelare innanzi al tribunale di Napoli per il rilascio immediato delle aree portuali».

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