IL COSTRUENDO PARCHEGGIO DELLA SIENA E LE RAGIONI DI SANTARONI L’OPERA CHE RISTAGNA DIVENTATA UN “CASO GRAVE” PER IL BORGO
Di ANTONIO LUBRANO
Foto di Giovan Giuseppe Lubrano
La storia dei due nuovi costruendi parcheggi che dovrebbero vedere la luce quanto prima a Ischia, è vista oggi con preoccupazione, almeno quello della Siena, e induce a dubbi e perplessità per come si sta rivelando agli scettici già della prima ora ed a chi fino a qualche giorno fa, aveva ostentato fiducia ed ottimismo. Si è sempre sostenuto che quando si tratta di un privato ad essere il responsabile di un’opera cantierata per fini propri e ad utilizzo pubblico, i lavori di solito vanno avanti spediti fino alla effettiva realizzazione dell’opera. Quando invece la medesima situazione è di competenza del Comune, ossia l’Ente pubblico, succede che tutto va per le lunghe e l’opera iniziata difficilmente si concretizza nei tempi giusti sperati. Di solito va sempre così. Nel caso invece del nuovo parcheggio polifunzionale della Siena (opera privata) ad Ischia Ponte e del nuovo parcheggio dell’ex Jolly (opera comunale) a Porto d’Ischia , la situazione è incredibilmente ribaltata. Infatti , mentre i lavori del nuovo parcheggio in zona ex jolly di Via Alfredo De Luca del’Ente Pubblico, si avviano felicemente alla conclusione per un’opera di grande utilità per la comunità, i lavori del nuovo parcheggio polifunzionale della Siena del privato avvocato Mario Santaroni del Mare Blu e Miramare e Castello all’ingresso di Ischia Ponte contrariamente alla consuetudine, ristagnano impantanati in una sconcertante lentezza dove non si riescono a vedere vie d’uscita. A questo punto ci si chiede: cosa sta succedendo giù al Parcheggio della Siena,? Che come appare oggi all’osservatore allibito, sembra sempre più una cloaca, per non dire fogna, a cielo aperto, per via di quell’acqua di mare al suo interno che risorge e si ristagna, si ristagna e risorge ad intermittenza esasperante, senza fine. Davvero non se ne può più. La cosa ha stancato perfino noi che invocavamo alla calma ed alla comprensione, speranzosi che primo o poi tutto sarebbe tornata alla normalità col nuovo parecheggio della Siena polifunzionale tornato ai cittadini ed al Borgo di Celsa che ne soffriva la mancanza. Abbiamo anche ospitato su il Golfo nella rubrica la Nota della Domenica, la voce del Patron Santaroni che circa un mese fa spiegava le ragioni del ritardo ed il “mistero” del laghetto perenne che avevano fatto imbufalire gli ischiapontesi. Santaroni vistosi pressato cosi si spiegava: ““Innanzitutto, esordisce Santaroni, va ricordato che stiamo parlando di un’impresa estremamente difficile. Detto questo, devo anche precisare che mentre tanti si lamentano e vanno a cercare altrove, le cause dei propri mali, qua, chi paga per gli imprevisti, le difficoltà, i tempi che si prolungano, il lavoro che si aggiunge a quello programmato, sono solo io.” “Qui il primo danneggiato sono io, continua l’avvocato, Qui ognuno osserva, commenta, sentenzia ma sono io che sto realizzando un’opera che ad Ischia non è stata mai realizzata e che ha i suoi rischi, i suoi tempi e soprattutto, i suoi imprevisti che, ovviamente hanno dei costi” “L’acqua che si vede, prosegue nella sua chiara esposizione Mario Santaroni, è acqua di mare che abbiamo immesso per sanare una situazione venutasi a creare d’improvviso. In pratica, durante l’esecuzione dei lavori abbiamo riscontrato un buco sul tappo di fondo che ha provocato il distacco di due colonne di cemento. Si può notare che le macchine sono state spostate sulla parte superiore. Ora bisogna passare alla riparazione, ma nel contempo, un altro imprevisto riguarda la macchina usata per le perforazioni che ha subito la rottura di un pezzo…”“Stiamo facendo iniezioni di cemento , afferma ancora Santaroni. Sono nove iniezioni che vanno realizzate attorno alle colonne, poi si provvederà a togliere l’acqua che, lo ripeto, noi abbiamo fatto affluire, infatti attualmente siamo al livello del mare., poi si provvederà a completare il pavimento. Un’operazione non diversa da quella realizzata per tirare su l’auditorium che però scende su due piani e non su tre come il parcheggio”.“Dovremmo farcela al più presto. È questione di giorni, conclude l’avv. Santaroni Vorrei ricordare che questo non è il parcheggio del Jolly dove non c’è acqua, qui la situazione è molto più complessa. Si tenga conto che, sistemate queste ultime situazioni impreviste, tolta l’acqua che ognuno avrà visto, il proseguimento non dovrebbe essere difficile perché il parcheggio è un prefabbricato che va solo calato nello spazio definito. Tutto qui”. E noi fiduciosi demmo ragione a Santaroni, Purtroppo ad oggi nulla è cambiato. Quella che sta arrivando, sarà la terza estate e speriamo l’ultima, che il Centro Storico patisce l’assenza del grande parcheggio della Siena con conseguenze che si stanno rivelando purtroppo disastrose. La gente vuol sapere, vuol capire, insomma, vuole conoscere le vere ragioni di tutto questo tempo fin’ ora impiegato per i lavori, per vedere un’opera finita che purtroppo non arriva. A Ischia Ponte hanno chiuso una ventina di negozi ( alcuni stanno riaprendo grazie al coraggio di nuovi inquilini) per mancanza di profitti a causa di un tipo di commercio non selezionato dove a contribuire al disagio imprenditoriale degli affittuari dei locali poco portati alla vendita della loro mercanzia, ci si mettono anche i proprietari degli immobili che pretendono affitti non sopportabili, con o senza il parcheggio in essere.
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