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DALLE ISOLE TREMITI UN APPELLO ALL’ARCIPELAGO CAMPANO «LA NOSTRA RICCHEZZA È IL MARE, DIFENDIAMOLO DA CHI INQUINA»

DI GIOVANNA FERRARA

Annalisa Lisci, 49enne consigliere comunale del comune delle Isole Tremiti, operatore turistico, tremitese doc, fa della difesa delle isole pugliesi il suo cavallo di battaglia. È stata lei a dare l’idea al sindaco Antonio Fentini di emettere un’ordinanza che vietasse l’uso della plastica nelle isole che fanno parte del Parco nazionale del Gargano.

 Consigliere, com’è nata l’idea di vietare la plastica?

«Il divieto dell’utilizzo della plastica è arrivato all’indomani della diffusione dei dati della ricerca svolta dall’Istituto di scienze marine del Cnr di Genova, dall’Università Politecnica delle Marche e da Greenpeace Italia, frutto dei campionamenti delle acque realizzati durante il tour ‘Meno plastica più Mediterraneo’ della nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior.  Dallo studio è emerso che nel Mediterraneo ci sono livelli di microplastiche paragonabili a quelli dei vortici che si formano nel Pacifico, le cosiddette ‘zuppe di plastica’, e “nelle acque marine superficiali italiane si riscontra un’enorme e diffusa presenza di microplastiche, comparabile ai livelli presenti nei vortici oceanici del nord Pacifico, con i picchi più alti rilevati nelle acque di Portici (Napoli), ma anche in aree marine protette come le Tremiti. Nel nostro piccolo, magnifico, arcipelago dell’Adriatico che fa parte del Parco nazionale del Gargano e comprende nel suo territorio una riserva naturale marina sono stati verificati dai ricercatori valori di microplastiche pari a circa 2,2 frammenti per metro cubo. Praticamente se l’acqua del nostro mare fosse usata per riempire due piscine olimpioniche ci troveremmo a nuotare in mezzo a 5.500 pezzi di plastica. Impensabile».

 

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Come sono andati questi primi 40 giorni di ordinanza?

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 «Bene. Tutti i miei concittadini sono felici della decisione di vietare le stoviglie in plastica e quanto ci incontrano per strada ci incoraggiano. Ma ci sono state delle difficoltà: non è stato semplice reperire delle suppellettili in bioplastica».

 

Gli incoraggiamenti arrivano anche da chi si è beccato una multa?

«Per ora niente multe. Stiamo ancora in una fase di tolleranza e stiamo concedendo a tutti di terminare le scorte presenti nei magazzini. Piuttosto stiamo puntando sulla sensibilizzazione. Siamo chiari anche con i turisti: chi ha con sé bicchieri, posate o piatti di plastica non deve utilizzarli. Per ora, c’è stata una buona risposta».

 

Quale sarà il prossimo passo?

«Il prossimo passo sarà vietare le bottiglie di plastica e i contenitori di polistirolo, quelli che usano i pescatori per trasportare il pesce e che si ritrovano spesso in mare. Per i contenitori di polistirolo abbiamo chiesto una mano anche al neo Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Sulle bottiglie, essendo un’isola abbiamo bisogno di tempo per organizzarci: ma ce la faremo. Stiamo vedendo il nostro mare ucciso giorno dopo giorno dall’uomo e dobbiamo fare qualcosa subito».

 

Cosa dice agli amministratori comunali delle altre isole?

«I sindaci delle isole, tutti, dovrebbero subito fare un’ordinanza simile. Ma le dirò di più».

 Prego.

«Rivolgo un appello a tutti i sindaci dei Comuni italiani che si affacciano sul mare: vietiamo tutto ciò che è di plastica e i contenitori in polistirolo. Cerchiamo tutti insieme di fare del bene al nostro Pianeta. A tale proposito abbiamo intenzione di chiedere all’Anci – associazione nazionale comuni italiani – di aiutarci a fare rete e sensibilizzare tutti i sindaci delle località costiere. Mi conceda un’ultima cosa: l’Isola di Ischia è un gioiello. Mi rivolgo direttamente ai sindaci: vietate l’uso della plastica, introducete l’obbligo di materiale biodegradabile. La nostra ordinanza è stata una goccia nel mare ma se altri fanno come noi possiamo, come diceva il padre dello scoutismo Baden Powell “Provare a lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’abbiamo trovato».

Giovanna Ferrara

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