Dallo spinello light agli accessori per fumarlo Ecco l’affare della cannabis sull’isola d’Ischia

ISCHIA. Sull’insegna c’è una sagoma con la foglia verde a sette punte. La vetrina è più discreta, ma appena varchi la soglia del negozio c’è davvero di tutto: dai narghilè alle pipe, dai grinder ai bong, per non parlare dei lecca-lecca. Il tutto ha un unico filo conduttore: la cannabis e i tanti modi per “gustarla”. ‘I semi della discordia’ è il primo negozio sull’isola di Ischia di ‘“marijuana light”, ovvero la canapa a contenuto legale di Thc, che non provoca effetti psicoattivi ma promette comunque di avere effetti rilassanti grazie alle concentrazioni di Cbd (il principio attivo “medico” della cannabis). Occhio sempre al Thc o tetroidrocannabinolo ovvero il principio attivo della cannabis. Quando si supera una certa soglia siamo in presenza di possesso di droga e dunque ne conseguono una serie di reati che possono andare dalla detenzione allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti. Comunque, tornando nel campo del lecito, il negozio “I semi della discordia” lo gestisce Valerio Orlando, un odontotecnico che si alterna tra il centro dentistico ed i suoi affari con “i semi”. Perché i punti vendita di canna light sull’isola sono ben quattro. Tre sono quelli gestiti da Valerio Orlando. Da poche settimane se ne è aggiunto un altro. Si tratta di ‘Amsterdam Ischia’, il nuovo negozio spuntato nel cuore della passeggiata in via Vittoria Colonna. Ischia è una delle località che ha affrontato prima degli altri l’argomento della cannabis light e del suo possibile sviluppo dal punto di vista commerciale. Precursore il punto vendita ‘I semi della discordia’ di Casamicciola Terme, locale aperto nel 2016 prima dell’attuale boom. Lì dentro si vendono prodotti per giardinaggio e per fumatori. Poi c’è la bioprofumeria a Forio ed il dispensario a pochi passi dal porto di Ischia, inaugurato poche settimane fa. ‘Amsterdam Ischia’, invece, propone abbigliamento, gadget, borse, accessori linea mare, cuscini, drink, infiorescenze, semi, oli, cristalli e come new entry l’acqua aromatizzata alla cannabis. Insomma ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Sono negozi che ti vendono la qualunque alla cannabis, ma non lo sballo. Quando si fa notare a Valerio Orlando che quattro punti vendita su un’isola sono troppi, sembra avere la risposta pronta perchè forse la domanda l’ha già sentita altre volte “È Napoli la piccola Amsterdam italiana, non Ischia. Il mio ‘I semi della discordia’ – spiega Orlando – è aperto da due anni ma continuo, ogni giorno, a lottare contro l’ignoranza ed il pregiudizio. Per fortuna mi diverto”. E per tenerlo aperto ci guadagna anche, com’è giusto che sia.

Non c’è un identikit dei consumatori di cannabis light. Ci sono giovani, meno giovani, curiosi, appassionati. È sufficiente entrare un qualsiasi punto vendita e fermarsi per una qualche decina di minuti, osservando i prodotti esposti, per scoprire chi sono i veri attori di questa rivoluzione: i consumatori. Potremmo dire che chi acquista cannabis light è un insospettabile, che probabilmente non ha neanche mai provato la variante ad alto contenuto di THC (non si è mai fatto una canna per intenderci), o se l’ha provata e ne ha fatto uso, non ne è più attratto, perché ormai le varietà illegali sono troppo potenti e all’effetto psicoattivo del THC troppo alto, molti preferiscono quello più soft rilassante del CBD. Chi cerca lo sballo, la droga, quella strong non la trova in questi punti vendita. Quella è comunque presente sull’isola e lo dimostrano le attività di contrasto di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza che bloccano spacciatori, identificano consumatori e operano sequestri di marijuana e anche altre droghe ogni giorno. In questi due o tre mesi di maggiore afflusso turistico, sarà maggiore anche il numero di arresti di pusher e trafficanti di ogni sorta di droga.

Giovanna Ferrara