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«De Siano hai sbagliato, non siamo le pecore che rispondono a un fischio»

Mancano un paio di mesi alla presentazione delle liste per le prossime amministrative e tutto continua a tacere. A questo punto mi chiedo e ti chiedo: è nella norma, siamo dinanzi ad un’anomalia o come succede spesso la verità sta nel mezzo?

«Normalmente si dice che le carte vanno scoperte in zona Cesarini, e questo lo affermo partendo comunque dal presupposto che la verità sta sempre nel mezzo. Io credo che in ogni caso ci sia già una linea ben tracciata, ed in quel solco, in quella direzione, si sta procedendo. Al di là di quello che si dice e si legge sui giornali, c’è la verità vera che  converge verso un’unica strada. La rotta, insomma, è delineata».

Visto che sei anche un uomo di mare, posso chiederti la rotta in questione qual è?

«Mi pare di aver espresso più volte quella che non solo rappresenta la mia idea, ma anche l’unico progetto che reputo praticabile. E allora mi ripeto: Enzo Ferrandino candidato sindaco, con cinque o sei liste a supporto dello stesso. Non è una mia visione, stiamo lavorando tutti in questa ottica».

E se vogliamo sembra anche la soluzione più logica. Ha condiviso il percorso della maggioranza in questo decennio ed è il vicesindaco uscente e di solito più indizi fanno una prova. Ma allora mi domando: perché il sindaco Giosi Ferrandino aspetta ancora per ufficializzarlo come suo erede al trono?

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«Io ragiono invece all’esatto contrario e faccio una valutazione diametralmente diversa. Probabilmente la vera anomalia è proprio quella che siamo in presenza di un candidato a sindaco venuto fuori in netto anticipo rispetto al solito e questo può creare scompensi, visto che spesso diverse forze si siedono attorno a un tavolo prima di prendere qualsiasi decisione. Noi, quelli dell’attuale maggioranza, intendo, questa decisione l’abbiamo quasi già presa e dunque le altre forze che volessero partecipare con noi alla prossima campagna elettorale dovrebbero prenderne necessariamente atto. Ragionando, come è giusto che sia, soltanto sul programma».

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C’è però una figura che sembra aleggiare su Ischia e sulle prossime elezioni come uno spettro, e mi riferisco al senatore Domenico De Siano. Il quale prima pare che si candidi, poi sembra fare un passo indietro, poi sembra voler sponsorizzare questo e quello. Al netto di ogni ipotesi più o meno suggestiva, come pensi che si muoverà e soprattutto il caularone è destinato a proseguire?

«Partiamo da un presupposto: De Siano non è uno stupido, non a caso è stato capace di farsi eleggere a Provincia, Regione e Senato oltre che diventare coordinatore regionale di Forza Italia. Ha raccolto nel tempo una messe di consensi di cui però oggi non credo disponga più. Diciamoci le cose per come stanno, il cittadino ischitano bene o male ha potuto constatare che benefici all’isola non ne sono arrivati dalla sua azione politica lontano da territorio e questo è un fatto, al di là di quali elementi l’abbiano causato. Siccome credo che l’intelligenza che gli riconosco gli sia rimasta, dubito che tenterà una sortita ad Ischia senza avere una squadra che lo sostenga. Prima di partire per la guerra, bisogna contare i soldati e le armi di cui si dispone…».

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