ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Decreto e polemiche, “Le Iene” sbarcano a Ischia

ISCHIA. Nel tritacarne mediatico in cui è finita l’isola dopo il varo del decreto legge sulla ricostruzione e soprattutto durante l’attuale iter parlamentare di conversione in legge, non poteva mancare l’interessamento de “Le iene”. Ovviamente non parliamo degli animali ma della popolare trasmissione Mediaset, il cui inviato, Filippo Roma, è sbarcato in questi giorni sull’isola per un servizio che, salvo imprevisti, dovrebbe andare in onda stasera. Il tema, manco a dirlo, è l’abusivismo edilizio e dintorni, visto che l’isola sembra ormai diventata una “bandiera” da sventolare a simbolo dell’illegalità, anche quanto talune norme contestate vengono tranquillamente emanate  ed applicate in altre parti d’Italia in relazione ad analoghe emergenze sismiche.

Il “giro” compiuto dalla troupe si è sostanzialmente diviso in due parti: la giornata di venerdì è stata dedicata a un lungo sopralluogo sui luoghi maggiormente colpiti dal sisma del 21 agosto 2017. Filippo Roma si è infatti inoltrato all’interno della zona rossa nella parte alta di Casamicciola, aggirandosi nei pressi degli edifici lesionati, tra cui la Chiesa dell’Addolorata, dove trovò la morte la povera Lina Balestrieri, ma soprattutto la casa a più piani che crollando imprigionò sotto le macerie i fratellini della famiglia Toscano: un episodio che tenne l’Italia col fiato sospeso per una notte intera, fino alla felice conclusione che portò al loro salvataggio grazie all’impegno dei Vigili del Fuoco e delle varie Forze dell’Ordine. La “iena” ha ascoltato il parere di alcuni cittadini del Comune termale e in particolare della vicina Piazza Majo, divenuta il simbolo della sofferenza di un paese e dei residenti sfollati. Inoltre, Filippo Roma ha intervistato l’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro chiedendogli un’opinione qualificata sul testo del decreto appena licenziato dalla Camera dei Deputati. Il professionista isolano ha spiegato che il provvedimento non è affatto un nuovo condono, bensì una norma relativa alle procedure di esame delle istanze di sanatorie relative alle legislazioni condonistiche dei decenni scorsi, ribadendo in particolare che esso si applica esclusivamente agli immobili lesionati dal sisma su cui grava una domanda di sanatoria. Dunque, un numero limitato di edifici. Resta da vedere se e come tali testimonianze e argomentazioni verranno mantenute all’interno del servizio televisivo.

Durante la seconda giornata, dopo un rapido sguardo alle fondamenta abbandonate della costruenda Caserma del corpo di Guardia Forestale, l’inviato ha voluto recarsi presso la zona dell’Arenella, laddove nella tragica mattina del 30 aprile del 2006 due violente frane distrussero la famiglia di Luigi Buono, rimasto travolto dalla forza dei detriti insieme alle tre povere figlie.

Noi de Il Golfo li abbiamo seguiti in questa escursione sugli impervi contrafforti della collina di Monte Vezzi, dove le grandi cicatrici provocate dalle frane sul terreno lungo il pendio sono ormai ben poco visibili: la vegetazione è ricresciuta in questi dodici anni, mentre l’area è ormai abitualmente off limits, essendo l’ingresso consentito soltanto per portare da mangiare agli animali chiusi nelle gabbie dei poderi della zona. Le poche case del posto sono  da tempo disabitate, stante l’evacuazione dei residenti dall’area considerata a rischio. Mentre a pochi passi ferveva la quotidiana attività dei compattatori deputati alla raccolta dei rifiuti, la cui area di trasferenza è situata alcuni metri più in basso  del luogo della tragedia, i componenti della troupe si aggiravano nell’ampio spiazzo dove una volta sorgeva la casa della famiglia Buono, e dove ora restano soltanto pochi segni di quelle mura domestiche che nulla poterono per proteggere gli sventurati occupanti.  La troupe ha ripreso l’area circostante, nell’indifferenza delle galline chiuse in un pollaio, intente a beccare mangime e inconsapevoli dell’atmosfera di quel luogo, con le vicine abitazioni dalle imposte sbarrate e le fronde immobili degli alberi, al punto da rendere difficilmente immaginabile il fatto che proprio lì sia accaduta una tale tragedia.

Non è dato sapere il “taglio” che gli autori daranno al servizio delle Iene, quando sarà il momento di andare in onda. La trasmissione potrebbe probabilmente unirsi al coro di chi “spara” su Ischia intonando la consueta versione di chi la dipinge come  l’isola dei “pirati” edilizi, oppure – come sarebbe augurabile – le argomentazioni poste ai telespettatori  potrebbero essere leggermente più articolate nell’illustrare il cinquantennale problema dell’abusivismo da molteplici punti di vista.

Ads
Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex