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Dossier Istat: si aggrava ancora il calo demografico causa di crisi economica

Come in una guerra: così commenta -ma a pagina 5 e in un angolo il quotidiano d’ispirazione cattolica ”Avvenire”- sull’aumento da circa trent’anni delle donne che non diventano più madri. A riportare in prima pagina il grave nuovo report dell’Istat (Istituto statistica) è “Il Resto del Carlino”. Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia), così commenta su “Avvenire”, pag. 5, del 29.11.17: “Difronte al ‘progetto figlio’ le donne avvertono come un azzardo eccessivo, un impegno di fronte al quale si sentono disarmate. Un progetto che comporta fede e impegno. Del resto una politica fondata su bonus e interventi episodici pre-elettorali non può sortire grossi effetti. Occorre una visione strutturale fondata veramente sulla Costituzione”. Sì, è vero, perché l’art. 31 della Costituzione stabilisce: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. Anche Matteo Renzi, alla Leopolda di domenica scorsa, ha detto a chiare lettere che “senza figli non c’è futuro” e ponendo il tema come prioritario per la prossima legislatura: insomma sempre nel futuro che –dice- non c’è!

Quest’anno, ad esempio, la Campania (riflettano i Comuni e la Regione!) ha perso 14mila studenti e oltre 500 classi (Il Mattino, pag. 3, del 29.11.17). Per utilizzare il linguaggio degli economisti, i figli non sono solo un ‘bene privato’, ma anche un ‘bene pubblico’, perché sono utili, necessari anche a chi figli non ne ha. Con la grave crisi delle culle l’economia viene pesantemente penalizzata e in primo luogo va costruita una fiscalità di vantaggio per le famiglie con più figli e nessun governo finora è intervenuto in modo adeguato: non si ricorda nessuno sciopero per aumentare gli assegni familiari ! La Unione Europea (con l’Italia) guarda ai migranti non per spirito cristiano, ma perché manodopera a basso costo e occasione per arricchirsi. L’alternativa è continuare a far finta di niente, ma nel giro di pochi anni ancora la demografia presenterà un conto molto, molto salato ! Ma fa, altresì, impressione constatare come pure nelle Chiese l’argomento -fondamentale alla famiglia- non venga affrontato, disattendendo il Magistero chiaro, unico, immutabile della Chiesa cattolica: apostoli che spesso preferiscono la ‘piazza’, la passerella, la moda del relativismo.

Hanno paura, soggezione, e omettono! Sotto la Croce con Maria c’era solo Giovanni, perciò prediletto, mentre gli altri Undici avevano tradito il loro Maestro divino col quale erano stati insieme tre anni ! Succede anche adesso ?…Pare di sì. La parte cospicua del segreto non pubblicato di Fatima (trattandosi di rivelazione privata) riguarda all’80 per cento proprio la Chiesa. In un’intervista televisiva di pochi giorni fa, la veggente di Medjugorje Mirjana ha avuto il coraggio di ripetere apertamente contro la tendenza attuale: “Non abbiate paura di avere dei figli; dovreste piuttosto aver paura di non averne ! Quando i segreti saranno svelati comprenderete perché era importante che voi aveste molti figli. Credete che io stessa spero di averne molti !“. Papa san Giovanni Paolo II ha scritto: “Mejugorje è la continuazione e realizzazione di Fatima !”. E sia così.

 

DIES  DOMINICA – PRIMA DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)

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Stasera dalle ore 17, come ogni primo sabato del mese, nel ventiduesimo anniversario, CENACOLO MENSILE MARIANO presso la Parrocchia di San Rocco a Barano centro con S. Rosario-adorazione eucaristica; S. Messa alle ore 18 con Atto di Consacrazione a Maria pregato dal grande Vescovo Pietro e diffusione Messaggio della Regina della Pace da Medjugorje, “continuazione e realizzazione di Fatima”(Papa san Giovanni Paolo II). 

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La vita del cristiano è un cammino incontro al Signore. La Chiesa è la Sposa che attende Gesù, il suo Sposo. Siamo come dei pellegrini: non dobbiamo distrarci e dissiparci, perdere la memoria di Cristo, attardarci per via. Nella prima lettura dal libro del profeta Isaia (63, 16-17. 64,1-7) si può dire che fin dal principio l’umanità ha rivolto l’implorazione: “Se tu scendessi, o Signore!”. All’appassionata domanda Dio ha risposto con un dono sorprendente: il suo stesso Figlio fatto uomo nel grembo immacolato di Maria per opera dello Spirito Santo Dio Sposo Mistico della SS. Vergine. Nella seconda lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1Cor 1,3-9) siamo stati chiamati a vivere nella comunione e nell’amicizia con il Signore Gesù, Figlio di Dio. In lui tutto ci è stato donato. Nel Vangelo secondo san Marco (Mc 13, 33-37) bisogna essere operosi e fedeli, come dei servitori a cui il padrone abbia affidato, prima di partire, un compito preciso. Può giungere all’improvviso, a qualsiasi ora e disse ai suoi discepoli: “State attenti, vegliate, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!”. – In questa notte santa si compie il tempo del primo Avvento. Poiché nasce a voi un Bambino, l’Emmanuele, il Dio con noi. Questa sua prima venuta raggiunge il suo pieno significato solo nella sua seconda venuta, che porterà alla sua pienezza il tempo e la storia col trionfo definitivo e glorioso di Gesù e Maria nel mondo – (NS di Fatima a P. Stefano Gobbi, pag. 1178, con imprimatur della Chiesa Cattolica).

 

SAN MARTINO

Chissà se ad opera del caso o del valore,

ma all’offerta del tempo all’11 novembre ‘63

dimoravo a Salerno giovin chierico d’autunno

al primo liceo sotto il poggio di rocca d’Arechi.

Rammento da postero nascita di Lella mia sposa

sotto il poggio in via San Liguori di Barano centro,

frontiera ove il senso di un nuovo spartito incontrai

per  San Martino tradizione “ogni mosto diventa vino”,

pur generoso col povero Cristo a condividere mantello.

Nel disuso tempo originò dodici creature e poi da queste

altre ancora in tanti nipoti impronte sì d’ossequio alla vita.

“A sua immagine e somiglianza” dalla vita verso la vita,

Raffaela fu presagio di sogno e veglia a divinità smarrita,

a maturazione del fine vino nuovo a Cana trasformato.

Così l’estate creata e creante di San Martino,

mistero materno del grembo.

Così è stato.

 

A cura del professor Pasquale Baldino, responsabile diocesano Cenacoli Mariani, docente Liceo, poeta (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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