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Droga, pena sospesa per Iodice e Migliaccio

ISCHIA. Un anno e sei mesi, ma con sospensione della pena. L’epilogo del processo nei confronti di Alberto Iodice e Giovan Giuseppe Migliaccio  ha avuto luogo ieri mattina presso la sezione di Ischia del Tribunale, dopo che e difese dei due imputati, accusati di reati legati alle sostanze stupefacenti, avevano formulato le loro conclusioni innanzi al giudice Capuano. Nel dettaglio, il primo era accusato di spaccio di metadone e detenzione di eroina e cocaina finalizzata allo spaccio, mentre il secondo l’accusa era di cessione  di un grammo di eroina al Iodice, oltre a detenzione di cocaina finalizzata allo spaccio. I due furono sorpresi dalle forze dell’ordine durante uno scambio di sostanze, episodio che fece scattare le accuse. Le difese hanno chiesto l’assoluzione per i propri assistiti, se non per non aver commesso il fatto, quantomeno per la tenuità del fatto stesso. In particolare, la difesa di Iodice ha sottolineato che nel caso della cessione di sostanza dal Migliaccio al Iodice si trattasse di un’acquisizione a fini esclusivi di uso personale, non certo per detenzione allo scopo di organizzarne lo spaccio. L’avvocato Nicolella ha anche sottolineato la sostanziale correttezza del suo assistito nel corso del dibattimento, anche in relazione all’aver ceduto un minimo quantitativo di sostanza a un terzo, invocando la particolare tenuità del fatto in quanto si parla di ridotte quantità di stupefacente, quel metadone che viene usato a fini terapeutici da coloro che sono impegnati in percorsi di disintossicazione dalla dipendenza da sostanze psicotrope. Il giudice, pur non accogliendo totalmente le richieste delle difese, ha condannato Iodice per il solo spaccio di metadone, e il Migliaccio per quello di eroina, lasciando dunque cadere le altre accuse. Come detto, i due si sono visti infliggere una pena pari a un anno e sei mesi di reclusione, oltre a cinquecento euro di multa, e alcune ulteriori  sanzioni come la sospensione del passaporto e della patente di guida per tre anni. Tuttavia, l’applicazione delle attenuanti generiche e l’incensuratezza hanno influito sulla decisione del giudice, che ha ritenuto di sospendere l’applicazione della pena. Un risultato tutto sommato positivo, quello ottenuto dal lavoro dei difensori per i due imputati.

 

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