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“Era a terra incosciente, ho davvero temuto il peggio”

“Mentre passavo a piedi per piazza degli Eroi, ho notato un ragazzo che stava seduto sul muretto della fermata con le gambe distese, circondato da alcuni suoi amici. Ho notato che c’era qualcosa che non andava. Il giovane sembrava incosciente. Aveva gli occhi chiusi, non si muoveva e i suoi amici erano molto agitati.  Allora ho chiesto loro cosa stesse accadendo e mi hanno risposto che il loro amico aveva bevuto e quindi, forse, proprio per questo motivo si era sentito male. Avevano provato a chiamarlo, a spostarlo, ma lui non aveva avuto nessuna reazione. Quando sono arrivata io, stavano decidendo chi chiamare e non sapevano cosa fare. Erano tutti giovanissimi. Allora ho chiamato il 118 e abbiamo aspettato l’arrivo dell’ambulanza cercando di far riprendere il ragazzo che continuava ad essere rigido e a non dare segni di risposta. Alla fine  sono arrivati i soccorsi che hanno portato il ragazzo al Rizzoli”. E’ questo il racconto a Il Golfo della signora che sabato notte ha prestato soccorso al ragazzo collassato dopo aver bevuto a sedici anni sambuca e vodka. Tutto l’episodio è accaduto in un’atmosfera quasi surreale, con i ragazzi agitati, l’ambulanza che non arrivava e i passanti che si sono ritrovati a circolare in zona in quel momento, poco attenti a quanto stava accadendo.

“L’ambulanza – ci ha raccontato la donna – è arrivata dopo venti minuti, mezz’ora circa, perché veniva da Lacco Ameno.  I ragazzi, vedendo che i soccorsi ci impiegavano tempo, hanno cominciato ad agitarsi ancora di più e mi hanno pregata di richiamare il 118.  Sul posto sono sopraggiunti anche le forze dell’ordine che, però, hanno fatto un breve sopralluogo per accertarsi di quello che stava accadendo  e dopo aver parlato anche loro per telefono con il 118, se ne sono andati, lasciando me e i ragazzi da soli ad aspettare l’ambulanza. Forse perché  erano  impegnati altrove, non lo so. Le altre persone che si sono ritrovate a passare nella zona, poi, non si sono neppure fermate e non si sono poste alcun problema. Guardavano e se ne andavano”.  Un sabato davvero nero quindi, quello appena trascorso che ha di certo lasciato un segno data, soprattutto, la giovane età dei protagonisti della vicenda, che avrebbero, stando al racconto fatto da loro alla donna, trascorso la serata in un locale di via Roma dove il loro amico avrebbe bevuto qualche bicchierino, senza troppa cognizione di causa. Tutto ciò ovviamente non può fare a meno di aprire nuovamente il sipario sull’uso dell’alcol da parte dei minori, ma anche sui gestori dei locali isolani che, spesso e volentieri, sembrerebbero ignorare le normative vigenti che prevedono sanzioni penali e amministrative per chi vende o somministra  bevande alcolici ai minori. Dulcis in fundo, comunque,  per concludere la serata in bellezza,mentre il loro amico veniva trasporto al Rizzoli, i ragazzi sono rimasti anche tutti “allegramente” a piedi dal momento che l’ultimo autobus era già passato.

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