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ESCLUSIVO – È una insospettabile signora ischitana l’hacker dei ricatti a sfondo sessuale

DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA –  È andata oltre, decisamente oltre. Dopo avere imperversato sui social approfittando di profili fasulli e nascondendo la propria identità al prossimo, ha giocato troppo con il fuoco prendendo di mira una serie di professionisti isolani e mettendo inevitabilmente in moto anche la macchina investigativa delle forze dell’ordine. Che grazie a quelle che sono le caratteristiche delle moderne tecnologie, che davvero non fanno perdere le tracce di nulla, hanno consentito di arrivare a ricostruire l’identità del misterioso hacker di cui stiamo parlando dallo scorso novembre e la cui “figura” è tornata di moda dopo la denuncia pubblica fatta sempre sul social network dall’avvocato Michele Calise, che aveva visto divulgate in rete una serie di foto assolutamente private e personali. Ormai non ci sono praticamente più dubbi sulle generalità di questo personaggio che ha agito nell’ombra al punto tale che dovranno essere soltanto acquisiti una serie di riscontri – peraltro non cancellabili, come tutto quello che viene scritto o scambiato sul web, che resta in ogni caso recuperabile – che consentiranno poi di inchiodare il responsabile di una serie di misfatti dinanzi alle proprie evidenti responsabilità. E soprattutto, a tempo debito, anche dinanzi alla giustizia. Le accuse ed i reati che potrebbero essere contestati, o meglio che saranno contestati, sono tutt’altro che irrilevanti: parliamo di diffamazione, diffusione di materiale pornografico e sostituzione di persona.

E adesso, passiamo a parlare del soggetto che ha tenuto sotto scacco diversi isolani per un lungo periodo di tempo e che poi a sua volta è finita nel mirino degli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Alberto Mannelli. Ovviamente non trapela nulla, ma quello che è certo è che l’ultima decisiva accelerazione sia arrivata proprio dalla denuncia presentata negli uffici di via delle Terme dalla consorte di Michele Calise. Secondo alcune indiscrezione il colpevole sarebbe… una colpevole. Avete capito bene, una persona di sesso femminile tra l’altro – almeno all’apparenza – assolutamente insospettabile, anche se poi i suoi comportamenti sul social network hanno denotato una sorta di instabilità “psichica”, a meno che la situazione non le sia sfuggita completamente di mano senza farle rendere conto a un certo punto degli inenarrabili disastri che stava combinando e dei guai che cagionava al prossimo. La signora in questione non sarebbe nemmeno una giovanissima ragazza, pare sia coniugata con prole. Un profilo, pare, che nessuno mai avrebbe potuto ritenere coinvolto in una vicenda così scabrosa e ricca di lati oscuri. Quel che è certo, ma questo in tutta onestà è l’unico dettaglio sul quale avremmo scommesso a “fari spenti”, è che si tratta di una cittadina isolana di origine e residente sull’isola. Un particolare su cui non soltanto gli inquirenti avevano puntato le proprie fiches dal primo momento, per un aspetto dalla evidenza fin troppo chiara: chi si muoveva nascondendosi dietro un fake, infatti, aveva a più riprese dimostrato di conoscere bene abitudini, usi e costumi dei soggetti che prendeva di volta in volta di mira. Insomma, non poteva certamente trovarsi fisicamente lontano dall’isola: sarebbe stato impossibile, a meno che non avesse disposto della collaborazione di qualche “basista” sul territorio. Ipotesi, questa, esclusa comunque a priori da subito.

Non resta adesso che attendere l’ufficialità, che ancora una volta non farà altro che confermare le anticipazioni del nostro giornale. E’ questione di giorni, se non addirittura di ore, poi a carico della signora scatterà inevitabile la denuncia all’autorità giudiziaria. E, forse, sarà finalmente chiaro anche il movente di certi suoi comportamenti. Non si è trattato di vendetta verso qualche ex amante nè tantomeno le persecuzioni venivano poste in essere con finalità estorsive, finalizzate ad ottenere denaro o altra tipologia di utilità. E allora, perché lo ha fatto? Questo adesso resta il punto interrogativo più significativo da svelare. Quel che è certo è che i ricatti a sfondo sessuale fossero la “specialità della casa”. Intanto, restando nel campo delle indiscrezioni, ne arriva un’altra assolutamente fondata: nel mirino della ormai ex misteriosa hacker era finito un altro personaggio di spicco della Ischia Bene, un noto ristoratore. Che parimenti, sporgendo regolare denuncia contro ignoti (prima del “caso Calise”) aveva messo in moto una macchina investigativa che ha di fatto chiuso il cerchio attorno alla donna.

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