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Festa grande a Barano, Gemma Migliaccio compie 108 anni

di Isabella Puca

Barano – Una giornata di festa per il comune di Barano dove oggi si festeggia la donna più longeva dell’intera isola. La signora Gemma Migliaccio compie infatti 108 anni. Un’età che l’avvicina alla donna più longeva d’Italia, una signora del Piemonte che di anni ne ha compiuti 116. Ci ha accolti in casa sua dove, con uno scialle azzurro sulle spalle e degli eleganti fermagli tra i capelli ci ha raccontato un po’ della sua vita. Pur essendo ormai cieca e sorda a un orecchio, la signora Gemma non ha perso affatto lo spirito e la positività che da sempre la contraddistinguono. «Quanti anni faccio? Non li so contare – ci dice – fateveli dire da Nino». E’ suo nipote Nino Vitale ad aver organizzato per oggi una bella festa per celebrare insieme a parenti e amici questo importante traguardo. A quanti di voi speravano di conoscere da Gemma il segreto della sua longevità, ci spiace deludervi, ma non c’è nessun segreto, «come si fa ad arrivare a 108 anni? Non lo so come ho fatto, – ci risponde sorridendo – nel  bene e nel male, non c’è nessun segreto!». Nata nel 1908 a Ponza, è lì che la Signora Gemma ha lavorato per 30 anni come cuoca al ristorante “La Cernia”. «Come sono arrivata a Barano? Ora ve lo dico io – ci racconta lucida e decisa – mio marito morì, io avevo una sola figlia che non poteva prendere troppa aria di mare. Noi abitavamo vicino la spiaggia, ma lei doveva prendere aria di campagna e allora ce ne siamo venute qua sopra da mia sorella. Anche lei aveva perso il marito». Tantissimi i ricordi di 108 anni di vita che la signora Gemma custodisce nel cuore e, qualche volta, racconta ai suoi nipoti e agli amici come quella volta che vide per la prima volta suo marito Francesco, «me l’hanno portato a casa e in 45 giorni l’ho conosciuto e sposato! Quando una donna ha passato la trentina può avere tutto l’oro del mondo ma non se la prende più nessuno. Se ero innamorata? No, io mi sono sposata perché mi dovevo sistemare!». Gemma e Francesco si promisero amore nel’41 a Ponza, in  piena guerra mondiale, «erano tempi duri, facemmo un pranzo. Mio marito non stava mai in ozio, lavorava sempre. Dove trovava lavoro, andava. Prima imbarcato, poi nella terra e poi ancora nelle costruzioni, lavorava sempre». Tra i ricordi indelebili dei 108 anni di vita di Gemma ci sono quelli delle due guerre mondiali, vissute entrambe non senza sofferenze, «la guerra di Mussolini e quella del ’15- ’18, me le ricordo tutte  due. Stavo a Ponza e pure là ho vissuto la fame. Quella di Mussolini è stata una guerra scabrosa, non si può dire. Un sacco di gente morta. Una notte, durante la guerra di Mussolini, quattro navi andarono a fondo, una era carica di medicinali, una di cibo, un’altra di bestiame e un’altra di munizioni. C’erano un sacco di vedove, tanti bambini che morivano quasi tutti i giorni di fame. La guerra di Mussolini è stata un massacro». La signora  Gemma, ci ha raccontato che da quando è diventata cieca è come se avesse perso tutto, ma l’avere 108 anni e tantissima gente che le vuole bene, e che ogni giorno le dimostra affetto, è davvero un bel dono. Quando compì 100 anni, suo nipote Nino le preparò una grande festa, fece esplodere 10 colpi di mortaio, uno per ogni anno di vita da festeggiare e, dopo una messa di ringraziamento, arrivò anche una targa da parte del sindaco di Barano Paolino Buono, in cui si legge “Felicitazione per i cento anni di Gemma Migliaccio, donna semplice, dedita al lavoro e alla famiglia, custode di valori e modello di saggezza, vissuta in un secolo di progresso e conquista della nostra comunità”, caratteristiche che, ancora oggi, a distanza di 8 anni, si rispecchiano ancora nella persona della signora Gemma. «Quando feci 100 anni – ci racconta – ho ringraziato il Signore che mi ha fatto viere 100 anni e mi fecero una bella festa.  Mio nipote sparò 10 colpi di mortaio, 10 a Barano e 10 a Fiaiano dove abbiamo fatto il pranzo, ogni colpo valeva 10 anni . La gente usciva fuori e si chiedeva cosa stesse succedendo, “c’è una donna che ha fatto 100 anni”  si sentiva dire in piazza, e poi a casa di Nino abbiamo fatto il pranzo tutti i nipoti, gli amici e il parroco». Gemma ha una fede incrollabile e, ogni sera, trascorre un’ora e mezza del suo tempo per pregare tutte le anime del Paradiso è forse questo, insieme a un carattere forte, deciso e positivo e all’amore di quanti le sono intorno il segreto dei suoi 108 anni. «Mio nipote è una perla d’uomo e, domani farà una bella festa per me come tutti gli anni. Cosa mangiamo? Il coniglio alla cacciatora e un po’ di cannelloni con la salsa del coniglio, che vengono bene». Il sorriso di Gemma, insieme alla sua positività è davvero un bel regalo  per l’inizio di questo nuovo anno, un atteggiamento che tutti noi dovremmo assumere per sperare di arrivare a quella bella età,  «prima si stava bene, ma pure adesso. Io mi trovo sempre bene  non vado trovando tante cose, mi accontento di tutto. Ringrazio Dio che ci mi ha fatto vivere un altro anno ancora e prego affinché mi faccia vivere ancora un altro bell’anno». Alla signora Gemma Migliaccio e alla sua bella famiglia, i nostri migliori auguri affinché possano festeggiare insieme tanti altri anni ancora.

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