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Fogne a Lacco Ameno, la cronistoria di una vicenda che “puzza”

di Marco Gaudini

LACCO AMENO – «Oggi iniziano i lavori alla rete fognaria. Abbiamo effettuato un’attenta analisi dei tempi e delle modalità, il comune e l’impresa hanno deciso il rapido inizio dei lavori per non vanificare i finanziamenti, visto che al momento non è prevista alcuna proroga del termine». Potremmo dire che la storia su questa vicenda inizia così, con le parole del Sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale che annuncia l’inizio dei lavori che si attendevano da anni per la ristrutturazione dell’impianto fognario del Comune del Fungo. Un’opera non semplice, soprattutto se si considera che in ballo ci sono circa due milioni di finanziamenti derivanti dai fondi POR/FERS (Programma operativo regionale – Fondo europeo sviluppo regionale) che, a seguito della scelta strategica della Regione Campania volta ad accelerare la spesa pubblica di tali finanziamenti, dovranno essere rendicontati entro il 31.12.2015.

LE PRIME OMBRE –  Iniziano le prime ombre su tutta questa storia, rappresentate in un articolo molto ben articolato, riportato dal nostro Giornale qualche tempo fa a firma di “Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore”. Gli aspetti evidenziati riguardavano alcuni sospetti e da alcune paventate ipotesi di irregolarità delle attività che hanno portato ad aggiudicare un appalto che prevedeva 11 mesi di lavori, in via originaria, che invece nei fatti dureranno solo 90 giorni. La ICI (ditta aggiudicatrice), risulta di proprietà di Aniello Patriciello, il cui fratello è Aldo, meglio conosciuto come Europarlamentare di Forza Italia. Inoltre sempre secondo il dettagliato articolo apparso su questo giornale, pare che il vincitore della gara, non doveva essere I.C.I. bensì la ditta Di Maio geom. Francesco srl che aveva offerto uno sconto di ben 299 mila euro. Invece a Lacco Ameno avrebbero fatto vincere la I.C.I. che ha fatto lo sconto di 51 mila euro perché è stata applicata una formula che sottovaluta l’offerta economica e non è quella dell’allegato “G” della legge. La formula lacchese per la valutazione dello sconto, quindi, pare non rispecchiare il principio base secondo il quale chi offre di meno come sconto deve avere 0 punti e chi offre il massimo ribasso deve avere il punteggio pieno. Con la formula lacchese, invece, sarebbero stati attributi pochi punti a tutti e senza molte differenze. Da questa procedura potrebbe, come riportato, pertanto derivare anche un ricorso  della ditta Di Maio.

LA RISPOSTA DEL SINDACO – A questi sospetti, e paventate irregolarità, rispose subito il Sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, che respinse al mittente ogni valutazione retrospettiva  circa questi lavori: «Non so se chi lancia tali critiche sia un tecnico o se parla soltanto per sentito dire. A Lacco abbiamo una situazione di una chiarezza e semplicità estrema. Esiste questa tagliola della rendicontazione al 31.12.2015. La scelta era tra perdere il finanziamento, oppure provare a effettuare i lavori per non perdere tale occasione. Siccome quest’opera a Lacco Ameno è attesa da oltre trent’anni, l’amministrazione si è determinata a provarci» – aveva dichiarato Giacomo Pascale  e sulla vicenda dell’appartenenza politica della fratello del proprietario della ditta, l’europarlamentare di Forza Italia, Aldo Patriciello con il Senatore lacchese, Domenico De Siano, il Sindaco rispose così: «Quando è stata indetta questa gara io non facevo parte dell’amministrazione, quindi tutto il “gossip” a me non interessa affatto. Non sono un PM, sono un sindaco, e devo fare unicamente gli interessi della mia comunità».

L’INTERVENTO DELLE FIAMME GIALLE – Dopo la pubblicazione del nostro articolo, riguardante vari aspetti dei lavori di ristrutturazione della rete fognaria di Lacco Ameno, da poco iniziati, e le risposte del primo cittadino Giacomo Pascale, la Guardia di Finanza avvia una serie di accertamenti, iniziando a raccogliere informazioni sulle modalità e sulle procedure che hanno portato l’aggiudicazione dell’appalto alla ditta  I.C.I di Venafro. I Militari delle Fiamme Gialle, al comando del Tenente Paolo Aiello, raccolgono informazioni mettendo sotto la lente d’ingrandimento, atti e procedure dell’amministrazione del Comune isolano.

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“SCOPPIA LA BOMBA” DELL’ANAC – Dopo tutte queste vicende, interviene in tutta questa storia anche l’Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone, che rileva, in merito ai tempi: “come nella determina di aggiudicazione sia stata introdotta una consistente riduzione dei tempi di esecuzione dell’appalto: si passa da 330 giorni offerti dal concorrente, e pari al minimo consentito dal disciplinare di gara, a 90 giorni. Tale consistente contrazione appare eccessiva e potrebbe ingenerare una scarsa qualità delle lavorazioni o, addirittura, una non corretta esecuzione delle stesse.”. E conseguentemente l’ANAC chiede al Comune “di fornire chiarimenti al riguardo, supportati da idonea documentazione, con particolare riferimento al rispetto della corretta esecuzione della qualità delle lavorazioni previste in progetto.” Con la risoluzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il Comune di Lacco Ameno per rispettare le disposizioni violate dovrebbe rideterminare la graduatoria e aggiudicare i lavori alla ditta DI MAIO geom. Francesco srl. Quindi, come avevamo previsto, secondo un articolo pubblicato qualche settimana fa, l’affidamento alla ditta I.C.I. deve essere annullato e i lavori in corso devono essere immediatamente interrotti. L’Impresa I.C.I., con ogni eventualità, potrà fare causa al Comune e chiederà oltre al valore delle opere realizzate anche il 10% del mancato utile. Di conseguenza potrebbe incassare la bellezza di 180.000 € che non potranno andare sui finanziamenti regionali ma cadranno sulla testa dei cittadini lacchesi come debito del Comune.

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LA “PEC FANTASMA” – Nonostante qualcuno credesse che l’intervento dell’ANAC pubblicato in esclusiva da “Il Golfo” fosse un “fatto non importante” o un mero attacco giornalistico, come per “magia” esce fuori dal “cilindro” del protocollo del Comune di Lacco Ameno, il documento inviato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione.

 

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