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Free Market, il prevedibile verdetto del gup

Di Marco Gaudini

BARANO. Si è tenuta ieri, presso il Tribunale di Napoli, l’udienza preliminare riguardante l’inchiesta Free Market, durante la quale i tredici imputati, coinvolti, secondo la tesi della Procura, a vario titolo in questa vicenda, sono stati tutti rinviati a giudizio. Per loro, infatti, lo scorso 17 marzo il pubblico ministero Giuseppina Loreto aveva depositato tale richiesta, pienamente accolta ieri dal Tribunale. Gli imputati sono: Paolino Buono, Salvatore Di Costanzo, Alexandra Eugenia Di Meglio, Ottavio Di Meglio, Maria Grazia Di Scala, Ernesto Napolano, Ciro Pinelli, Raffaele Piro, Antonio Schiano, Antonio Scordo, Nicola Antonio Stanziola, Antonio Vuoso e Giorgio Vuoso. Le parti “offese”, per la pubblica accusa, che si sono costituite parti civili, sono quattro, il primo dei quali è quell’Alessandro Slama che con la sua denuncia di fatto costituì il detonatore dell’inchiesta, oltre a Mario Rusciano, Maddalena Migliaccio (proprietaria dell’albergo dei Maronti “Casa Bianca”) e il Comune di Barano. Si aggiunge così, un importante tassello in questo percorso giudiziario, relativo ad un’inchiesta, che ha messo in luce un sistema, secondo il PM, di corruttele e diffusa illegalità nel Comune montano. Un tassello, importante, anche se il verdetto emesso dal GUP, era abbastanza prevedibile, tanto che nelle ore precedenti, proprio tra gli addetti ai lavori, circolava già quella che era una sensazione, confermata poi nei fatti dalle parole pronunciate in aula dal GUP Tommaso Miranda. Ieri nell’aula 419 del Palazzo di Giustizia di Napoli, c’erano alcuni degli imputati, come il Tenente Stanziola, e la Consigliera Regionale Di Scala. Facce tese, ed occhi ed orecchie puntati sulle parole della dottoresse Loreto. Il Pubblico Ministero, che è intervenuta all’inizio dell’udienza, ha chiesto, ricalcando il quadro accusatorio dell’inchiesta, il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. E’ stata poi la volta dei difensori dei vari soggetti coinvolti nell’inchiesta, che oggi si trovano sulla “sulla sbarra degli imputati”. Bisogna, anche dire, che durante questa udienza, proprio, su richiesta del GUP, non si sono trattati durante gli interventi, sia dell’accusa, (che è stato molto conciso) che delle difese, tutti gli aspetti della vicenda processuale, ma taluni, quelli che si ritenevano maggiormente meritevoli di commento, in quanto, si è fatto poi riferimento alle corpose memorie. I legali, hanno chiesto tutti per i propri assistiti il “non luogo a procedere”, adducendo diverse motivazioni.

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