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Free Market, nuove testimonianze dell’accusa

ISCHIA. Prima della consueta pausa estiva, continua oggi l’esame di nuovi testimoni nell’ambito del processo originato dall’inchiesta Free Market, il cui dibattimento si svolge dinanzi il collegio b della prima sezione  penale del Tribunale di Napoli. Dibattimento iniziato più di due anni fa, sulla base delle indagini che nell’autunno del 2015 colpì alcuni esponenti della comunità baranese:  tredici sono gli imputati, a vario titolo ritenuti responsabili, tra l’altro, di più episodi di peculato, concussione, corruzione per l’esercizio della funzione, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico e truffa in danno del Comune di Barano. Le attività investigative, come si ricorderà, iniziarono grazie alla denuncia di Alessandro Slama nei confronti del tenente della polizia municipale di Barano Antonio Stanziola,  denuncia che diede origine a un’indagine sempre più ampia, arrivata  a coinvolgere un gran numero di personaggi di Barano: Paolino Buono, Salvatore Di Costanzo, Alexandra Eugenia Di Meglio, Ottavio Di Meglio, Maria Grazia Di Scala, Ernesto Napolano, Ciro Pinelli, Raffaele Piro, Antonio Schiano, Antonio Scordo,  Antonio Stanziola, Antonio Vuoso e Giorgio Vuoso.  Da varie udienze il dibattimento si è concentrato soprattutto su quella parte dell’inchiesta riguardante la presunta gestione illecita dell’attività mercatale nelle varie zone del comune di Barano negli anni tra il 2012 e il 2013, ma non sono mancati cenni che hanno momentaneamente illuminato anche l’altro ramo investigativo, relativo alle vicende dell’hotel Casa Bianca ai Maronti.

L’ultima udienza fu celebrata lo scorso 17 maggio, quando vennero ascoltati quattro testimoni, sempre indicati dal pubblico ministero, il primo dei quali era  un componente della Tenenza di Ischia della Guardia di Finanza, il maresciallo Messina, che testimoniò sulle relazioni stese dall’Arma in merito alle vicende delle attività mercatali organizzate dalla “Testaccio Grandi Eventi”, l’associazione nata per promuovere iniziative e manifestazioni nel borgo baranese. Come già accaduto in numerose udienze precedenti,  il pubblico ministero cercò di confermare l’impianto accusatorio che vuole l’ex tenente Stanziola come reale “dominus” dell’associazione, soprattutto tentando di dimostrare le presunte illegittimità sul piano fiscale durante tali attività. Una sorta di duello tra il pm Loreto e l’avvocato Alfredo Sorge, difensore di fiducia dell’allora esponente della Polizia municipale di Barano che tentò invece di far emergere l’irrilevanza di tali ipotesi accusatorie. Un andamento che si ripetà  anche nel prosieguo dell’udienza, che vide succedersi sul banco dei testimoni altre tre persone, i signori Boccia, Miranda e Pesce, tutti partecipanti agli eventi mercatali di quel periodo compreso tra sei e cinque anni fa.  Le domande della difesa cercavano di porre in evidenza quelli che potrebbero considerarsi elementi favorevoli alla tesi difensiva sotto vari profili, primo fra tutti quello relativo alla modalità di gestione, anche fiscale, dell’attività dei mercati settimanali. Il noto penalista provò anche a rovesciare l’assunto accusatorio, in particolare per quanto riguarda gli eventi a partire dal 2013. Da quella data, secondo l’avvocato Sorge, fu proprio l’attività di Stanziola a conferire un minimo di ordine ai mercati settimanali del mercoledì che si tenevano a Fiaiano. Attività che in precedenza, secondo la difesa, erano svolte senza una precisa regolamentazione: diversi commercianti non avrebbero sempre pagato il dovuto.

In tale contesto si sarebbe inserita la soluzione suggerita da Stanziola: quella del pagamento cumulativo, modialità a a cui “sovrintendeva” ovviamente lo stesso tenente dei vigili urbani. Naturalmente il pm fu di ben diverso avviso, rilevando queste modalità come illecite. Il pubblico ministero rinunciò all’escussione di un altro componente della Guardia di Finanza, in quanto avrebbe dovuto riferire sulle stesse circostanze del collega ascoltato  a maggio.  Oggi, si continua con l’esame di nuovi testimoni dell’accusa.

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