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Garantismo a senso unico …

Di Mauro Iovino

Ho già spiegato la scorsa settimana che Il Golfo sulla vicenda “Free Market” alias “Baranopoli” si è limitato a raccontare la cronaca giudiziaria da un punto di vista giornalistico, al contrario di qualcun altro che utilizzando la Stampa pensa di potersi sostituire ai magistrati fornendo la propria interpretazione soggettiva o peggio ancora, sostituendosi agli avvocati difensori. Il Golfo non ha aggiunto nulla di più, nulla di meno di quanto scritto dai magistrati, ma il nostro modo di fare non è piaciuto alla componente di alcuni avvocati che sono vicini all’indagata Maria Grazia Di Scala perché evidentemente non ci siamo messi a parlare di “persecuzioni giudiziarie” visto che non ne abbiamo ravvisate, né di “ingiustificata applicazione dell’obbligo di dimora” visto che non compete a noi Giornalisti dare giudizi di merito rispetto alle decisioni del Gip. Noi non abbiamo difeso la Di Scala ma neanche l’abbiamo accusata di essere colpevole, abbiamo solo riportato – compiutamente – ed a 360 gradi i fatti. Un concetto che meritava oggi di essere sottolineato.

Non è piaciuta, soprattutto ad alcuni, la nostra prima pagina di mercoledì scorso, quella dove abbiamo riportato a caratteri cubitali la notizia: “La Procura: arrestatela” riportando la notizia che il pubblico ministero ha chiesto con un atto di “Appello al Riesame” un aggravamento delle misure cautelari a carico di Stanziola chiedendone l’arresto in carcere anche per altra ipotesi accusatoria, per Maria Grazia Di Scala e Raffaele Piro gli arresti domiciliari e per il sindaco di Barano, Paolino Buono, e il comandante dei vigili, Ottavio Di Meglio, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

La Di Scala, consigliere regionale, dopo Domenico De Siano (Senatore della Repubblica e coordinatore in Campania di Forza Italia) è il secondo politico più importante della nostra isola, la sua privacy è fortemente limitata per quanto riguarda vicende pubbliche e di interesse sociale, e ciò la espone ad una “popolarità”, ad un interesse ed attenzione della Stampa che la stessa certamente in questo momento non gradisce ma che il suo ruolo politico legittima.

Tra i suoi principali “difensori”, l’avvocato Paolo Rizzotto che pubblicamente ha attaccato questo giornale e il sottoscritto. Rizzotto, vuole fare e dare a noi lezioni di giornalismo e ci accusa così scrivendo: “non mi sarei mai sognato la faziosità che sta connotando la campagna stampa orchestrata da IL GOLFO contro Maria Di Scala”; ed ancora di esserci conservati “maliziosamente” la notizia che abbiamo messo in prima pagina mercoledì (21 Ottobre) e di averla fatta passare per una “novità” come se fosse stata recente e non, come egli asserisce “…di ciò erano tutti a conoscenza già dal 10 Ottobre”.

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Noi facciamo i giornalisti e non ci sogniamo di dare lezioni ad un avvocato – anche se, volendo, potremmo confrontarci pubblicamente su argomenti di diritto penale e di procedura penale con Rizzotto ed altri, senza timore di esporci a brutte figure – ma voglio solo ricordare all’avvocato in questione che la richiesta di arresto del pubblico ministero viene sottoscritta dallo stesso sin dall’8 Ottobre, giorno antecedente l’esecuzione delle misure cautelari da parte dei carabinieri, avendo avuto la stessa dott.ssa Loreto notizia del rigetto delle sue richiesta da parte del Gip già alla fine di Settembre. Ebbene, Rizzotto probabilmente dimentica che esiste un principio che si chiama “segreto istruttorio” e che noi abbiamo pubblicato la notizia solo dopo che la stessa era ormai nella disponibilità degli avvocati e quindi di dominio pubblico. Ovvero, non potevamo venirne a conoscenza prima né tantomeno potevamo pubblicarla prima di mercoledì scorso!

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Ma perché Rizzotto afferma quelle cose nel suo intervento intriso di cattiveria e accuse nei confronti di questo giornale e del sottoscritto? Perché, nei giorni antecedenti, ha avuto uno scambio di battute – via facebook – con lo scrivente. In particolare una serie di passaggi in cui Paolo Rizzotto invoglia e cerca di spingermi a scrivere che il pubblico ministero ha chiesto gli arresti domiciliari per il sindaco di Barano e per il comandante dei vigili. Riporto correttamente la discussione intercorsa tra noi due, per completezza di informazione.

Paolo Rizzotto: “..sicuramente era stato chiesto per Paolino e Ottavio la misura cautelare degli arresti domiciliari, peraltro mi sembrano richieste campate in aria, ma erano state chieste”.

Il Golfo Quotidiano (Mauro Iovino): “ …Riguardo a questo già sappiamo, questo ed altro”. (Ovviamente nulla potevamo sapere al riguardo visto che non esisteva nessuna richiesta di arresto per il sindaco di Barano e per il comandante della Polizia Municipale, ma conoscevamo altri dettagli dell’inchiesta che abbiamo pubblicato e a questi mi riferivo nella risposta).

Paolo Rizzotto: “Se sapete però perché non lo avete scritto che erano stati chiesti gli arresti per il sindaco…”.

Ecco, questo è colui che ci accusa, mi accusa, di essermi “accanito” nei confronti di Maria Grazia Di Scala e di dover “rispettare prima degli avvocati, dei politici, degli ingegneri, dei medici, degli architetti, le persone”. Sintetizzando: per Rizzotto avrei fatto un’informazione corretta e doverosa ove mai avessi riportato la notizia inerente la richiesta di arresto nei confronti del sindaco di Barano ma quando l’ho fatto – correttamente come dagli atti formalizzati dall’ufficio del pubblico ministero e nella disponibilità di tutte le parti processuali – in riferimento alla sua amica Maria Grazia Di Scala, allora divento una persona scorretta, vengo accusato di aver agito “maliziosamente”, di aver agito con “cattiveria” e di dover imparare ad aver innanzitutto “rispetto per le persone”.

Questo, cari lettori, si chiama “Garantismo a senso unico!”

Colui che cercava di spingermi a pubblicare la notizia relativa alla (inesistente) richiesta di arresto nei confronti del sindaco che recentemente lo ha querelato, mi attacca pubblicamente perché – invece – ho dato notizia della richiesta di arresto (ai domiciliari) per la sua amica!

O si è garantisti sempre oppure non si è garantisti ma si è opportunisti! Questo uso della Giustizia noi lo ripudiamo, lo esecriamo e sulle pagine de Il Golfo non troverà mai fondamento!

Da mesi, anzi direi negli ultimi due anni, credo di aver dimostrato ampiamente (anche se Rizzotto forse era distratto a leggere altro) che non solo ho rispetto delle persone – cito al riguardo le vicende relative ad Antonio Stanziola e a Giosi Ferrandino, tanto per fare due esempi recenti – ma ho anzitutto rispetto del principio della parità di trattamento!

Senza discostarmi troppo dal caso di specie, ma chi ci accusa oggi? Chi ci accusa di aver scritto una “delle peggiori pagine del giornalismo isolano” ? Ve lo dico io: gli stessi che hanno stappato bottiglie di champagne nelle ore immediatamente successive all’arresto del Sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino! Gli stessi che si sono prodigati a fare i soloni su Facebook dicendo e facendo, prodigandosi a stigmatizzare il comportamento di Giosi Ferrandino che avevano processato e condannato nel giro di dieci minuti! O chi, adombrando e giustificandosi dietro un comodo “diritto di cronaca”, non ha esitato a pubblicare sul proprio sito una squallida foto del nemico personale Antonio Stanziola, visibilmente commosso all’uscita principale della caserma di via Casciaro (come se fosse un camorrista o un latitante ricercato da anni) diretto al carcere, esponendolo ad una squallida gogna mediatica, come se non bastasse tutto ciò che gli stesse capitando in quelle ore! Sono questi, gli stessi che negli ultimi giorni si sono scagliati contro Il Golfo: garantisti per amici, fidanzate, comari e compagnia bella ma giustizialisti per i propri nemici ed avversari politici!

Degli attacchi di questi personaggi me ne frego!

Abbiamo dimostrato in tutti questi mesi e nell’ultima vicenda giudiziaria che tanto ha infiammato gli animi dei soggetti protagonisti e affini che, noi de Il Golfo facciamo cronaca giudiziaria senza acredine verso nessuno, senza essere “forti con i deboli e deboli con i forti” e soprattutto con serietà e professionalità, il ruolo di tifosi lo lasciamo ad altri. Per noi vale un principio: ora e sempre garantisti, non a “senso unico” come fanno costoro!

Il nostro apprezzatissimo editorialista, avvocato Vincenzo Acunto, ieri ha scritto un pezzo dal titolo: “abbassiamo i toni” riferito a tutti. Il solo fatto di averglielo pubblicato è significativo del fatto che concordo tale invito, con l’auspicio che tutti vogliano approfittarne, ma questa mia era doverosa, sia nei confronti dei soggetti interessati, sia, e soprattutto nei confronti dei nostri affezionatissimi lettori.

mauroilgolfo@gmail.com

 

 

 

 

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