CRONACAPRIMO PIANO

Caldoro boccia De Luca: «La Regione ha dimenticato Ischia»

Lunga intervista allo sfidante dell’attuale governatore alle ultime elezioni regionali. La gestione del covid nella prima e nella seconda fase, il giudizio su De Siano e il futuro di Forza Italia ma soprattutto l’accusa al presidente per aver ignorato la nostra isola

Non possiamo che partire parlando purtroppo di Covid. E immagino che il suo giudizio sulla gestione del virus e di tutti i suoi annessi e connessi da parte del governatore De Luca sia impietosa. Le chiedo, bocciatura totale solo nella seconda fase o anche nella prima?

«Intanto preciso che ci troviamo in una fase nella quale la coesione istituzionale e il lavoro delle istituzioni stesse deve essere garantito con la massima responsabilità e condivisione oltre che impegno comune. O meglio dovrebbe, perché questa è una delle cose che purtroppo mancano in Campania, dove è in atto uno scontro permanente e oltremodo dannoso tra Regione, sindaci e governo. E questo mi sembra davvero il colmo perché al limite dovremmo essere noi opposizione a contestare mentre paradossalmente si verificano diatribe tra soggetti politici che poi fanno parte della stessa maggioranza. Ecco, mi sento di fare un richiamo alla coesione mettendo da parte fatti del genere che certo non depongono a favore».

Tornando a De Luca?

«Venendo alla domanda sono due i grandi errori che si potevano e dovevano evitare. Sono passati diversi mesi dopo essere praticamente usciti indenni dal covid, visto che la prima ondata al sud non è praticamente arrivata. La seconda, però, ha puntualmente “bussato”, avevamo l’obbligo di essere preparati e invece non lo siamo stati. E poi ci sono state lacune evidenti nell’organizzazione sanitaria e della medicina territoriale, ci sarebbe stato bisogno di un lavoro di organizzazione e di potenziamento, ma anche di mezzi per garantire quell’area fondamentale di controllo del territorio che permette la cura domiciliari. I medici di base, va sottolineato, sin dal primo giorno hanno offerto la propria disponibilità, ma sono stati puntualmente ignorati dalla Regione. Questa somma di cose costituisce la prima grande ed oggettiva responsabilità. La seconda consiste senza dubbio alcuno nell’aver iniziato troppo tardi a fare i tamponi. Eppure come minoranza abbiamo più volte sollevato queste due questioni, ma su entrambe chi di dovere ha fatto orecchie da mercante. E oggi, inevitabilmente, ne paghiamo le conseguenze».

E’ giusto dire che il coronavirus ha fatto il gioco di De Luca nella marcia di avvicinamento alla campagna elettorale?

Ads

«Vedi, c’è un’ampia storiografia che trova una straordinaria sintesi in quello che è successo in Campania e mi riferisco al processo di Norimberga. In quella circostanza fu chiesto ai gerarchi nazisti come mai un popolo come quello tedesco, che pure aveva grande cultura di democrazia, fosse stato reclutato alla causa nazista. La spiegazione fu che questo accadde perché si passò a incutere nella popolazione massicce dosi di paura: qualcuno ce l’ha con noi, attenzione al nemico, c’è un solo livello di protezione possibile, insomma si diffusero messaggi a dir poco preoccupanti. Bene, questa è stata la stessa arma usata in maniera chiaramente manipolatoria da De Luca nell’ultima campagna elettorale».

Ads

La Campania zona gialla è un bene o un male e perché?

«Non c’è nemmeno da chiederselo, è un bene, auguriamoci di rimanere in zona gialla anche se sono preoccupato dal fatto che questa decisione è stata presa con riserva dal governo centrale. Il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno dichiarato l’inattendibilità dei dati campani e la necessità di dover verificare la situazione. La preoccupazione che leggiamo sul territorio è grave, anche perché le notizie che arrivano dagli ospedali e dai medici di base non sono affatto incoraggianti, come quelle che per giunta giungono direttamente in maniera schizofrenica dal presidente della Regione. Che, detto per inciso, un giorno chiede il lockdown e quello successivo si accontenta di raccontare il successo della Campania che è rimasta zona gialla. Tutto questo nello spazio di appena 48 ore, mi sembra un segnale evidente che c’è qualcosa che non va».

Alle ultime regionali era lecito attendersi di più da Forza Italia? Cosa non ha funzionato nel messaggio da trasmettere agli elettori?

«Io in verità non me la sento di condividere un giudizio di questo tipo. In fondo il nostro risultato è uguale a quello ottenuto da Fratelli d’Italia e Lega, i tre partiti di centro destra hanno portato a casa lo stesso risultato. Ottenendo, e questo va detto, una grande riduzione del consenso, ed è evidente che quando si perdono le elezioni l’autocritica è un atto salutare. Però…».

Però?

«Non voglio che quello che sto per dire sembri un’attenuante, ma la verità è che nell’ultima elezione regionale il 50 per cento del bacino dei consensi è stato spinto dal covid. E quindi, in Campania, il 47 per cento del voto è attribuibile al presidente che ha gestito quella fase. Un numero che in Veneto è stato addirittura calcolato nella misura del 57 per cento. Dopo questi numeri vengono i partiti, siano essi che centro sinistra che di centro destra. Di fatto abbiamo lavorato sulla metà dell’elettorato potenziale, questa è la cruda verità».

Si riparla di Domenico De Siano come di un coordinatore regionale in bilico. Quali sono secondo lei le colpe del senatore lacchese?

«No, assolutamente non posso attribuirgli alcuna responsabilità, non vedo pecche nell’operato di De Siano. Poi una cosa diversa è decidere cosa fare in futuro di Forza Italia, ognuno di noi dovrà dare la propria disponibilità a favorire il rinnovamento, ma è chiaro che questo potrà avvenire solo con una posizione unitaria».

Lei conosce bene l’isola, trasporti (in particolare marittimi) e sanità restano punti critici. E’ giusto dire che dalla Regione era lecito attendersi di più in quanto a interesse per le isole del Golfo?

«Obiettivamente si è fatto molto poco per le isole. Guardo i numeri, che non mentono mai, e osservo che rispetto ai miei cinque anni di amministrazione Ischia ha ricevuto meno finanziamenti sia per quanto riguarda le opere pubbliche che i trasporti e anche meno attenzione per la sanità. Insomma, la situazione è sicuramente peggiorata e aggiungo tra l’altro che purtroppo un fenomeno triste come quello del terremoto dell’agosto 2017 avrebbe potuto svegliare dal torpore la Regione mettendola in condizione di predisporre degli atti significativi per l’isola e in particolare per i Comuni del cratere. Ricordo che quando durante la mia presidenza si verificò un evento sismico nel beneventano, varai un provvedimento ad hoc con un finanziamento speciale che si poneva la finalità di porre in essere tutte le azioni di ripristino, messa in sicurezza e ricostruzione che i sindaci dell’area potevano immediatamente spendere».

In molti sostengono che la Regione non abbia investito su una risorsa importante e fondamentale per il territorio campano, ossia il turismo. E evidentemente di questa mancanza paga dazio anche la nostra isola.

«Per quanto riguarda il turismo, inutile girarci intorno: dobbiamo solo ringraziare operosità e capacità di impresa a partire dagli albergatori ischitani ma non solo, anche dei gestori degli impianti termali e di quelli che operano nel settore a trecentosessanta gradi. Per il resto, il danno prodotto è di quelli davvero gravi e le ripercussioni negative anche successive alla vicenda covid sono oltremodo drammatiche. E lo saranno anche per quelli bravi come gli ischitani, anche perché la politica ha fatto davvero poco».

Il giorno delle elezioni ha accompagnato sua madre a votare a Forio, un altro segno del suo legame con la nostra terra. Posso chiederle qualche aneddoto che la lega all’isola?

«Tutta la mia vita si intreccia con Ischia. Sull’isola c’è la casa di famiglia, quella dove mio padre e mia madre hanno deciso di vivere. Sono entrambi cittadini foriani, papà è sepolto nel cimitero di Panza. Ogni parte di quel territorio è anche casa mia, sono davvero tanti i ricordi di gioventù».

Le demolizioni degli abusi di necessità continuano a essere una piaga tutta campana.

«Questa è una battaglia che proseguiremo e sulla quale non intendiamo fermarci. Ho visto che due sentenze hanno bloccato altrettanti abbattimenti grazie al lavoro fatto dall’avvocato Bruno Molinaro che ci ha anche aiutato a predisporre l’atto che io scrissi quando ricoprivo l’incarico di presidente della Regione e che ha permesso una particolare garanzia in particolare per la prima casa e il cosiddetto abuso di necessità. Come ente riuscissimo a fare la nostra parte anche se il tema è nazionale e purtroppo deve intervenire il Parlamento. Ma nonostante questo facemmo significativi passi avanti. Poi…».

Poi?

«Purtroppo si è voluta cambiare la mia legge, lo ha fatto l’attuale amministrazione regionale che ha voluto inserire delle norme costituzionali. Questi mutamenti hanno fatto fare passi indietro nella giusta attenzione da rivolgere a chi oggi rischia di perdere la propria casa che in molti casi è peraltro la prima ed unica abitazione».

E’ favorevole al Comune Unico?

«Già tempo fa fui sostenitore dell’istituzione del referendum ma ho una mia idea: non dobbiamo perdere la piazza e il campanile. Cosa intendo? L’identità comunale va salvaguardata, ognuno la difende ed è giusto che sia così. Dietro a questi simboli, in fondo, ci sono la propria storia, le proprie tradizioni, perché noi siamo il paese dai mille Comuni. Cosa diversa, però, è distinguere identità, cultura e storia dalle attività amministrative, che oggi non si possono più fermare e limitare al singolo municipio o campanile, ma “galoppano” decisamente più in fretta. Non si possono chiudere in un piccolo Comune competenze che andrebbero gestite insieme. Ecco, allora il modello più giusto sarebbe quello di lavorare sull’unione dei Comuni per la parte amministrativa».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
L'australiano

Il migliore tra i due (con nel mezzo il senatur Ameno) ha la rogna….

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex