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Giosi, De Siano, Enzo, gli scissionisti: è ciclone Lello Pilato

Ci ritroviamo dopo mesi, a distanza di un’intervista “bomba”. Ad Ischia, inutile girarci intorno, è in atto una crisi politica. A meno che non si voglia essere eccessivamente ottimisti nel limitarci a parlare di confusione, ma sarebbe davvero troppo. Fermo restando che ormai tutti abbiamo compreso che il peccato originale ce l’ha Enzo Ferrandino che lo scorso anno partì con una giunta non politica, allo stato attuale qual è la situazione a tuo avviso e quali i potenziali sviluppi?

«Hai fatto bene a citare la nostra vecchia intervista ed anche quello che fu rimarcato all’epoca dal sottoscritto. Che evidentemente su molti aspetti aveva visto giusto. In fondo, come recita l’antico adagio, non c’è futuro senza passato. Per questo, per quanto  io plauda alla nuova giunta di stampo finalmente politico, resto dell’opinione che non bisognava inizialmente affidarsi ad un esecutivo di natura tecnica, quello è stato un errore esiziale che va riconosciuto. A causa di questo l’amministrazione comunale di Ischia ha iniziato un percorso ad handicap e sta tuttora vivendo un periodo di grande fibrillazione e caos. Credo comunque, almeno da quel che sembra, che la quadra sia stata  finalmente trovata. Dispiace solo che Rosanna Ambrosino non abbia accettato l’incarico di assessore».

Cosa intendi quando dici che la quadra è stata trovata?

«Mah, diciamo che può significare il riportare i sacrifici che sono stati fatti da qualche parte politica, questo sempre nell’ordine di idee di cercare di far quadrare il cerchio e naturalmente di non “sdegnare” nessuno… ».

Enzo Ferrandino, in queste ore, sta lavorando chiaramente alla formazione di una nuova maggioranza, atteso che egli stesso ha spiegato a diversi interlocutori istituzionali di non averne più una. A tuo parere è più facile che faccia sponda su alcuni consiglieri dell’attuale minoranza, che recuperi il gruppo Vivere Ischia o che ricorra a qualche altra strategia?

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«Come sai, ormai sono solo un osservatore esterno, ma nonostante questo mi sta a cuore la situazione politica di Ischia e di conseguenza la sorte del mio Comune e sono abbastanza preoccupato per tutta questa situazione e soprattutto per come si sta evolvendo. Enzo Ferrandino avrebbe potuto formare tranquillamente una nuova Giunta con Vivere Ischia, ma a quanto pare tale gruppo non ha voluto procedere in questa direzione, che pure sarebbe stata la più naturale e logica. Credo quindi  che un buon sindaco, quale ritengo ancora sia Enzo Ferrandino, a questo punto debba necessariamente preoccuparsi di come amministrare il paese e gestirlo nel miglior modo possibile. E dunque guardarsi anche intorno».

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Il livello dello scontro è diventato altissimo, per alcuni quasi da “rischiatutto”. E’ giusto dire che con questi scenari stiamo assistendo ad una partita che non potrà mai finire zero a zero? Insomma, per farla breve, ci certamente ci saranno vincitori e vinti?

«Sicuramente chi sta provocando o ha provocato questa crisi se ne dovrà assumere tutte le responsabilità e non soltanto quelle di natura politica. Anche perché, e lo ripeto una volta di più ove mai ce ne fosse bisogno, l’obbligo di un  sindaco è quello di  amministrare il paese. Dunque se ora una parte della maggioranza si è chiamata fuori decidendo in piena autonomia, la cosa più normale che possa accadere è naturalmente che il primo cittadino attinga altrove le risorse umane necessarie per continuare nell’azione di governo del paese».

Sarebbe per te più normale che Enzo Ferrandino attingesse rinforzi dalla minoranza, laddove pare stia riuscendo a fare breccia, oppure facesse ricorso al classico governo di salute pubblica, per la serie tutti dentro (o quasi) e arrivederci e grazie?

«Faccio subito una precisazione, a scanso di equivoci: tutti dentro assolutamente no, neanche a parlarne.  Più che altro, a questo punto,  faccio appello a chi  ha ancora un certa sensibilità e responsabilità politica – e ne conosco di personaggi del genere che sono stati anche con me in Fratellanza e Lavoro – affinché  aiutino Enzo nell’operazione di completare la Giunta attualmente monca. Certo, avrei preferito che si fosse nominato un esecutivo frutto del risultato delle urne sin da subito, ma di questo abbiamo già parlato. Poi alla “macchia” originaria si è aggiunto un altro peccato che ha provocato un primo significativo sconquasso nella vita pubblica ed amministrativa di Ischia e mi riferisco all’esodo di Carmen Criscuolo, che ha lasciato Orizzonte Comune per confluire nel nuovo movimento Vivere Ischia».

Secondo te, ha fatto bene Enzo Ferrandino ad accelerare la chiusura della Giunta per quanto monca o  tu al suo posto avresti atteso magari ancora un po’ di tempo per meglio comprendere che piega avrebbero preso gli eventi?

«Nessun dubbio, avrei agito esattamente come ha fatto il sindaco, anche perché ormai il disegno era già precostituito e niente poteva mutare l’evoluzione degli eventi. Un disegno che io francamente definisco quasi criminoso in quanto, a mio parere, dietro lo stesso c’è la regia di un grande vecchio della politica che ha tramato».

Nelle ultime ore si dice che Antonello Sorrentino ed Antonio Mazzella, per la verità più il secondo che il primo, sarebbero pronti ad abbracciare la causa della maggioranza, anche se non posso fare a meno di sottolineare che la loro non sarebbe una improvvisa “conversione” ma sarebbe piuttosto determinata da ben altri e meno nobili fattori…

«Mi auguro davvero che Antonio Mazzella e Antonello Sorrentino facciano parte della nuova amministrazione e della nascitura maggioranza. In fondo parliamo di persone che hanno una certa sensibilità ed essendo anche due giovani non potrebbero che dare un enorme contributo al paese. Più che altro mi  sarei aspettato maggiore spirito di iniziativa in tal senso anche da una giovane fanciulla che si è avvicinata recentemente alla politica ischitana. Speravo che quest’ ultima, in quanto persona dinamica, giovane e preparata professionalmente parlando, potesse dare una mano ad Ischia e aderire al progetto di chi intende amministrarla per i prossimi anni».

Chiaro che il tuo riferimento, a beneficio dei lettori meno attenti, è al consigliere Giustina Mattera. Mi sembra però che a questo punto pian piano ti stia dirigendo verso quel governo di salute pubblica cui facevo riferimento prima.

«Assolutamente no, una cosa del genere non la devi dire nemmeno per scherzare. Sai bene, ad esempio, che se a quest’ora il senatore Domenico De Siano avesse appoggiato Enzo Ferrnadino, io e te non staremmo nemmeno qui a parlare. Lo sai infatti che De Siano politicamente non mi è per nulla simpatico e non lo riterrei una presenza in grado di portare un contributo valido per le sorti di Ischia. Lui ad amministrare insieme ad Enzo e all’attuale minoranza? Per carità, una roba da scongiurare…».

Quanto è difficile fare però una selezione del genere? Diventerebbe anche complicato in fondo pescare nell’arco della minoranza quasi tutti lasciandone fuori a malapena un paio.

«Non credo che sarebbe poi così impossibile. Giustina Mattera in fondo è una persona per bene, una ragazza in gamba e potrebbe dare un grande contributo alla cosa pubblica ischitana, anche proprio in virtù del fatto che appartiene ad una famiglia che è stata sempre propositiva».

Quale scenario ipotizzi in vista del consiglio comunale in programma martedì sera, giorno in cui dovrebbe essere approvato il bilancio consuntivo? Pensi che il Gruppo Vivere Ischia non si presenterà così da consentire alla minoranza di dare voto contrario e non scoprire ancora completamente le carte?

«Questa è una domanda che dovresti rivolgere a quelli di Vivere Ischia, non certo a me. Tuttavia se io fossi nei consiglieri comunali espressione di quel movimento politico io approverei il documento contabile, non ho dubbi a proposito».

Non sarebbe, però, questo un controsenso dopo quel documento di sfiducia, peraltro dai contenuti durissimi, indirizzato al sindaco?

«Beh, fino a prova contraria questo atto di sfiducia non ha mai avuto il crisma dell’ufficialità (mi pare di capire che alla fine lo abbiamo letto soltanto sui giornali), per cui ritengo che ci possa essere ancora un margine di recupero. Nell’eventualità che però questo non dovesse accadere, plaudo all’iniziativa di Antonello Sorrentino e Antonio Mazzella di mettersi a disposizione dell’amministrazione».

Superato lo scoglio del bilancio, secondo te, Enzo Ferrandino in che modo dovrà cercare di correggere il tiro per sistemare la situazione e garantirsi una stabilità duratura e non più sul filo del rasoio?

«Il sindaco dovrà circondarsi delle persone che gli sono state vicino in campagna elettorale e dovrà cercare di investire in quelle  professionalità che hanno sempre dimostrato impegno, spirito di servizio e addirittura devozione alla causa, quando si è reso necessario».

Dalle tue parole e da quest’ultima sottolineatura, sembra che Enzo queste personalità le  abbia  un po’ trascurate…

«Dico, e lo faccio senza troppi giri di parole, che alcune figure sono state forse oltremodo mortificate. Sono convinto però che queste persone possano costituire una risorsa per l’amministrazione e che su di loro si possa investire in modo adeguato. Insomma, nulla è ancora perduto».

L’altra volta, non fosti molto tenere con l’ex sindaco Giosi Ferrandino. Rimani ancora della stessa opinione?

«Assolutamente sì.  Non rinnego nemmeno una virgola di quanto dichiarai nella precedente intervista. Anzi  a maggior ragione, alla luce di quello che sta succedendo, ho avuto la conferma che quanto pensavo non fosse affatto campato per aria. Dal momento che ora Giosi è diventato anche deputato europeo, mi sarei aspettato che lui rivestisse un ruolo da padre nobile, non certo di un puparo che muove i fili per mandare a casa il sindaco Enzo Ferrnadino. Questa probabilmente è la cosa che non potrò mai perdonargli. Lui, oltretutto, non deve dimenticare che persone come me, ma anche come Luigi Boccanfuso, Ottorino Mattera e altri, siamo stati quelli della cosiddetta prima ora, ed in politica questo non è giusto che non paghi nel modo più assoluto. Ribadisco con forza, Giosi Ferrandino non doveva  assolutamente stare dietro a questo gioco per mandare a casa Enzo, anzi esserne addirittura l’ispiratore».

A chi potrà strizzare l’occhio in termini di ricerca di consensi in vista delle elezioni europee del prossimo anno? Sindaco e attuale maggioranza non sembrano guardarlo – e le tue parole ne sono una conferma – con grande simpatia, e anche con la minoranza non c’è stato ancora un “gemellaggio”. E allora?

«Guarda, in questo momento la prima cosa che mi auguro è che la sua componente presente all’interno del consiglio comunale possa rinsavire. Per il resto, come si suol dire, chi è causa del suo mal pianga se stesso. In ogni caso io mi auguro e gli auguro comunque di essere eletto il prossimo anno e di confermarsi dunque a Bruxelles».

Tu gli darai il tuo sostegno?

«Onestamente non lo so, sono sincero. Non mi aspettavo che ordisse una trama come quella che ha messo in atto, è una cosa che mi ha profondamente ferito. E non tutte le ferite si rimarginano…».

 

Gaetano Ferrandino

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