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Gli allievi del “Telese” tra gare nazionali, fumetti e strategie turistiche del futuro

di Gianluca Castagna

ISCHIA –  Da molte parti ci si lamenta della situazione in cui versa la scuola italiana. Se essa, così com’è strutturata, possa considerarsi davvero adeguata a una realtà in continuo cambiamento ed espansione. I moduli comunitari, le stimolazioni esterne, la forza dei mezzi espressivi, il bisogno di incanalare i contenuti e i metodi in un mercato complicato come quello del lavoro. Nel quale bisogna entrare preparati, ma soprattutto pronti al cambiamento. All’IPSAR “V. Telese” di Ischia il preside Mario Sironi è chiaro: «Le professioni oggi non restano ferme, la mente deve abituarsi ai cambiamenti continui. Imparare e mettere in conto di dover aggiornare le conoscenze anche subito dopo. Bisogna adattarsi, educare al cambiamento è difficile ma oggi non esiste altra strada. Noi ci stiamo provando».

E’ una mattinata di premiazioni e riconoscimenti, quella allo storico istituto alberghiero di Fondobosso. Studenti e studentesse raccolgono i frutti di settimane (in alcuni casi di mesi) fatti di impegno, studio e sacrificio per dimostrare di essere parte di una scuola viva, attiva, erede delle tradizione ma sempre in modo dinamico. Pronta a fronteggiare tutte le sfide che la contemporaneità impone.

Le prime soddisfazioni vengono dall’indirizzo grafico, attivo da una decina di anni e già capace di coltivare il talento creativo dei giovani isolani. Martina Lamonaca, Francesca Cavaliere e Samuel Lauro sono tre disegnatori in erba che hanno conquistato Comicon 2016, il Salone internazionale del Fumetto e del Gioco che si svolge ogni anno nella città di Napoli. Nell’ambito della fiera annuale esiste un Concorso, Imago, dedicato nell’edizione 2016 al tema del riciclo. Per mettere l’accento proprio sull’importanza di tale pratica, ricordando quanto sia fondamentale poter allungare il ciclo della vita di ogni materiale che utilizziamo nella vita di tutti i giorni. I partecipanti sono stati chiamati a ideare un elaborato incentrato sul riciclo, la sua utilità, insegnare come farlo e le conseguenze nefaste che comporta il non farlo.

Martina Lamonica ha vinto il primo premio nella categoria under 15 con “Caos”, la raffigurazione di una città assediata dove i rifiuti sono spaventosi come un mostro. Secondo premio per Francesca Cavaliere, categoria over 15, mentre una menzione speciale è andata a Samuel Lauro, l’unico ad aver elaborato il tema utilizzando uno storyboard.

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«La tecnica usata dagli allievi è stata la più semplice in assoluto – ha spiegato il Prof. Luigi Cimmino – per Martina un foglio Bristol e un pennarello nero, il segno classico del fumetto, con tratti precisi e distintivi; Francesca ha scelto la tecnica del pastello, mentre Samuel ha adoperato anche uno storyboard. Tecniche semplici, è stata dunque la raffigurazione del tema, la loro visione artistica, a colpire la giuria. Una città succube della  sporcizia, dello smog, del malaffare e della spazzatura. Il dolore delle due ragazze, in particolare, ha preso forma in mostri e scenari apocalittici». «Un bel risultato» ha commentato Sironi, sottolineando l’importanza del fumetto nella formazione della vita degli adolescenti. A questo proposito ha ricordato agli allievi presenti la figura di Andrea Pazienza, talento precocissimo e autore quasi mitologico del fumetto italiano. Difficilmente oggi qualcosa si stampa nella memoria come le folgoranti immagini e i testi perfetti di Pazienza hanno saputo fare. Infinite immagini, idee, illuminazioni, follie, sadismi. Verso la fine degli anni ’70 il fumetto entrava per la prima volta direttamente nella realtà, diventando vita.  La vita dei ragazzi di allora neppure così diversa, nei suoi sommovimenti interiori, da quella dei ragazzi di oggi. Grande senso di ribellione, con tutta la tragicità e la forza che questa parola porta con sé , ma anche con l’ironia, l’umorismo e la creatività che questa parola deve portare con sé.

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La mattinata è poi proseguita con la consegna degli attestati per il corso Revenue Management

progettato dalla Prof.ssa Maria Messina, docente di diritto e tecniche amministrative e dalla Prof.ssa Carmen De Simone, docente di accoglienza turistica. Un progetto, riservato agli allievi delle terze, quarte e quinte dell’indirizzo di accoglienza turistica, mirato ad arricchire in maniera innovativa i profili professionali previsti dalla normativa vigente e a formare professionisti che abbiano acquisito conoscenze tecnologiche ed informatiche attraverso l’utilizzo di uno strumento come Ericsoft Hotel 4°.

« Hotel 4° – spiega Angelo Pezzella, l’esperto del corso – è un software alberghiero affidabile ed intuitivo, che aiuta ad ottimizzare la gestione e i profitti. Interamente sviluppato in funzione del revenue management, questo software permette di prevedere la domanda, stabilire politiche di prezzo efficaci e vendere le risorse alla migliore tariffa grazie al modulo Yield Management. Innovativo, dinamico ed estremamente personalizzabile, ideale per strutture di qualsiasi dimensione, dai piccoli bed and breakfast indipendenti alle grandi catene alberghiere. Sono oltre 100 le strutture sull’isola d’Ischia che lo utilizzano – continua Pezzella – è quindi importante che gli studenti del “V. Telese” acquisiscano familiarità con uno strumento che molto probabilmente farà parte della loro vita professionale. Dopo una fase teorica approfondita l’anno scorso, abbiamo adesso studiato e sperimentato insieme strategie di vendite, sezioni di prezzi, sistemi di prenotazione Booking Engine, insomma ogni aspetto che riguarda le professionalità dell’accoglienza che questo istituto intende formare. Gli studenti hanno risposto bene, perché vedono nella pratica tutte le potenzialità applicative di questo software. Lo stanno già sperimentando negli stage presso le strutture isolane che hanno in uso questo programma. E’ importantissimo, per loro, mettere in pratica quello che hanno imparato qui».

Un caloroso applauso è stato riservato anche a Laura Patalano, Raoul Mancusi e Antonio Mele per la partecipazione alla Gara Nazionale dell’Istruzione Professionale del Settore per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera. Una sfida annuale che si articola in tre sezioni: servizio sala, accoglienza turistica e cucina.

«E’ una gara nazionale a cui partecipano tutti gli istituti alberghieri d’Italia – racconta la Prof.ssa De Simone – per ogni settore concorre un alunno almeno del quarto anno, perché è necessario che abbia sostenuto l’esame di qualifica. Li selezioniamo prima a scuola, per capire chi ha maggiori competenze per partecipare a questo concorso, poi li seguiamo nella sfida, che quest’anno si è svolta a Dronero, in provincia di Cuneo, dove ha sede l’istituto professionale alberghiero che nella precedente edizione ha vinto nel settore gastronomia. Laura Patalano ha ideato e illustrato un itinerario turistico sulla Valle Maira, area di montagna intatta e autentica della provincia di Cuneo. Una prova in Power Point, per la precisione, un promo pubblicitario indirizzato ai turisti più giovani, uno dei tre target di riferimento che potevano scegliere gli allievi per proporre il loro lavoro. In seguito Laura ha dovuto sostenere due performance (di cui una in lingua inglese), che l’hanno vista impegnata nelle fasi più importanti dell’accoglienza turistica».

Nelle aule dell’Alberghiero di Dronero si sono esibiti anche Antonio Mele (per l’enogastronomia) e Raoul Mancusi (per i servizi di sala), seguiti rispettivamente dal Prof. Angelo Impuntato e dal Prof. Sebastiano Sferratore.  Mise en place perfetta (e qui, a controllare, c’erano i Maitre dell’associazione Amira, l’associazione Italiana Maitre d’Hotel e Ristoranti) con vini tipici del Piemonte e una conoscenza delle caratteristiche tecniche di produzione di tutti i prodotti enogastronomici del luogo. Intanto i colleghi cuochi, divisi in diverse postazioni, hanno preparato un piatto a tema con ingredienti provenienti dal territorio d’origine. Ogni scuola  ha portato un formaggio tipico che poi ha lavorato con prodotti  del loro paniere, creando un piatto davvero singolare. Antonio Mele ha gareggiato con la celeberrima mozzarella di bufala rielaborata in una ricetta dal titolo “Quaglia imbufalita”.
Insomma, il “V. Telese” di Ischia si apre sempre più non solo al territorio, ma anche al confronto con altre realtà scolastiche e formative in genere. Lo scambio, le opportunità di misurarsi (prima di tutto con se stessi), lo sviluppo del proprio talento e la verifica delle proprie competenze sono tutti strumenti per migliorare e aiutare la scuola italiana a svolgere la sua essenziale funzione formativa.

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