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III° Incontro Mondiale sui paesaggi terrazzati, Ischia tra le sedi del meeting

Gianluca Castagna | Ischia Anche l’isola d’Ischia e la Costiera Amalfitana tra le sedi del III Incontro mondiale sui paesaggi terrazzati, “Terraced lands: choosing the future”, in Italia il prossimo ottobre dopo le prime due edizioni organizzate in Cina e in Perù.
Il convegno sarà un’occasione unica, di risonanza internazionale, per chi vuole partecipare attivamente alla generazione di idee e possibili scenari per il futuro dei paesaggi terrazzati in Italia e nel mondo. Un Meeting che intende dare un forte impulso all’impegno globale per proteggere e valorizzare questi paesaggi nella loro polifunzionalità. Prendersi cura dei paesaggi terrazzati significa infatti riconoscere che essi possono assolvere a istanze diverse: conservazione di un’eredità storico-culturale, funzionalità ambientale e idrogeologica, miglioramento della qualità della vita attraverso produzioni agroalimentari di pregio, senso di appartenenza e forme di sviluppo locale sostenibile.

Tra vigneti e grosse pietre di tufo (foto quinta)Malgrado lo scempio edilizio che ha fortemente compromesso il nostro territorio negli ultimi 40 anni, anche sull’Isola Verde i campi terrazzati sono da sempre protagonisti del paesaggio e della vita comunitaria. Contrapponendosi all’asprezza talvolta estrema del paesaggio geologico, contornano le coste e marcano i promontori in un sinuoso serpeggiare che disegna un insieme di intensa e peculiare suggestione. Stretti tra il mare e il monte Epomeo, i paesaggi terrazzati di Ischia sono stati intensivamente coltivati, soprattutto a vite, grazie alle leggi della civiltà contadina e al duro, caparbio, infaticabile lavoro dell’uomo che li ha strappati alla natura, coltivando anche laddove poteva sembrare una battaglia impari. Dal 1997 i paesaggi terrazzati della Costiera Amalfitana sono iscritti nella lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità, esempio di paesaggio mediterraneo con eccezionali valori culturali derivanti dal processo di adattamento operato dalla comunità, esempio brillante di uso intelligente delle risorse. Perché non ipotizzare eguale riconoscimento anche per quelli ischitani?
L'architetto G. De Angelis, del Cai Ischia (foto terza)Il III° Incontro mondiale sui paesaggi terrazzati si terrà dal 6 al 15 ottobre 2016 a Venezia (6 e 7 ottobre), Padova (13-15 ottobre) e in dieci sedi locali distribuite su tutta la penisola (8-12 ottobre), tra le quali l’isola d’Ischia. Un’opportunità di grande interesse per sensibilizzare i residenti alla conservazione e alla cura di un modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le ridotte disponibilità territoriali dell’isola. A fare da cerniera per la scelta della sede ischitana, Giovannangelo De Angelis, architetto e vice reggente Cai, una delle associazioni che partecipano attivamente a questa iniziativa. «Proviamo a immaginare Ischia senza terrazzamenti – ha commentato De Angelis – Sarebbe un’isola senza vino, senza agricoltura, senza percorsi naturalistici. I terrazzamenti ischitani rappresentano l’infrastruttura architettonica necessaria per lo sviluppo di tutto il resto. Hanno una funzione vitale perché, ad esempio, consentono la migliore esposizione dei filari e delle viti, favoriscono la ventilazione, diminuiscono il rischio di malattie per la pianta. Sono un potenziale in più che dobbiamo assolutamente recuperare». «I paesaggi terrazzati dell’isola d’Ischia – continua il rappresentante Cai – segnano anche un passaggio decisivo di comportamento sociale. L’uomo modifica la natura, crea dei paesaggi estremi sulle coste più ripide e nei luoghi più impervi per una funzione chiaramente economica e sociale. Per farlo, ha dovuto ingegnarsi, sviluppare tecniche, immaginare una cosa che prima non esisteva».

In ciascuna della sedi locali sarà approfondito un aspetto specifico della complessa realtà dei paesaggi terrazzati: a a Ischia e nella Costiera amalfitana, in particolare, si parlerà di “Heritage e paesaggi rurali storici”. L’obiettivo, nemmeno tanto celato, è riuscire a ottenere il medesimo riconoscimento Unesco attribuito ai paesaggi terrazzati della Costiera. «Non è impossibile – spiega Giovannangelo De Angelis – anche noi cerchiamo quel tipo di approccio e di ragionamento di sviluppo perché in fondo i nostri terrazzamenti e quelli della Costiera hanno le stesse caratteristiche».
Il metodo di lavoro del congresso combinerà conferenze tematiche, scambio di esperienze in forma diretta, fiera per lo scambio di conoscenze (dare-to-share fair), dialogo con specialisti, dibattiti in piccoli gruppi, visite e incontri con testimoni locali, interventi di key note speakers in plenaria.
L’organizzazione dell’incontro è curata dalla sezione italiana dell’Alleanza Mondiale per i Paesaggi Terrazzati (ITLA), dalla Regione del Veneto, dall’Università di Padova e dallo IUAV di Venezia, in collaborazione con Italia Nostra, WWF Italia, Club Alpino Italiano e Slow Food.

Terrazzamenti (foto quarta, anche piccola, provate a farla entrare comunque)-2

 

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