IL COMITATO “SALVIAMO ISCHIA PONTE” METTE SANTARONI CON LE SPALLE AL MURO
DI ANTONIO LUBRANO
Per il parcheggio incompiuto della Siena sta accadendo in questi giorni ciò che avevamo previsto ed annunciato alcuni mesi fa, allorquando i cittadini di Ischia Ponte constatato l’incomprensibile perdurare della situazione di stallo e di degrado nell’intera area incriminata alle porte del Centro Storico, faceva sentire la propria prima voce protestando e minacciando di essere più drastici ed arrabbiati nelle settimane che sarebbero seguite. Cosa che puntualmente sta realmente avvenendo. Il Parcheggio della Siena, se così si può ancora chiamare, ormai fantasma finchè si vuole, è nell’occhio del ciclone. Ancor di più lo è l’avvocato Mario Santaroni, titolare della struttura di via Pontano, finita a mò di larga pozzanghera a cielo aperto in un luogo di tutt’ altro fascino e storia, dove da quando sono iniziati lavori, novembre 2013, per la diversa destinazione, l’acqua sicuramente putrida nel suo incavo, compare e scompare, offrendo di sé uno squallido spettacolo di cui la gente di Ischia Ponte e non solo, preoccupata ed allo stesso tempo indignata, non ne può più. Si può andare avanti ancora con questo assurdo stato di degrado ambientale in cui versa quello che dovrebbe diventare il mega parcheggio sotterraneo a tre piani con una capienza stimata per 270 auto ? A noi pare proprio di no, non più, fino a quando non cambierà la situazione. In queste poche ultime volte che Santaroni, da Roma dove risiede, viene a Ischia per “rilassarsi”, dove alla Mandra è proprietario delle strutture alberghiere Mare Blu e Miramare e Castello, lo si nota più imbarazzato che mai, Lui che si compiaceva sapere di essere stimato e riverito dalla popolazione locale e da qualche…assessore al Comune. La gente danneggiata del posto , fra commerciati, operatori turistici e cittadini comuni, per ora non gli credono più. Evidentemente l’avvocato “naviga” in mari procellosi e trova difficoltà a venirne fuori. La sua “opera” dimostra di naufragare sotto gli occhi di tutti, ischitani e turisti habituè di Ischia. Diciamolo: Mario Santaroni è con le spalle al muro, altrimenti non si spiega questo suo silenzio di fronte ad una vicenda che sta andando troppo per le lunghe fino a precipitare nel fallimento. Nessuno a Ischia Ponte vorrebbe simile epilogo, anche se la protesta popolare, addirittura chiede, al punto in cui si è arrivati, che si torni a come la vecchia e storica Siena era prima della manomissione. Insomma, si invoca il ripristino dello stato dei luoghi. Caso gravissimo, se si pensa che quando il progetto del mega parcheggio insieme all’auditorium, del resto già realizzato, fu annunciato con enfasi e fiducia, generò un grande e giustificato entusiasmo fra gli ischiapontesi , i quali potevano per l’ immediato futuro, godere di un posto macchina sicuro ed a prezzo politico, come era sta promesso per il proprio autoveicolo. Invece tutto sta andando a carte quarantotto. L’amministrazione comunale che fino ad ieri se ne lavava le mani alla Ponzio Pilato affermando che trattandosi di un’ operazione privata, il Comune non poteva intervenire. Oggi la stessa Amministrazione si è fatta coraggio ed interpretando la legge che salvaguardia il bene comune, ossia dei cittadini, a livello, ambientale, della salute pubblica e della generale incolumità, ha assunto una diversa e più incoraggiate posizione. Il sindaco Enzo Ferrandino ha deciso per tanto di prendere il toro con le corna facendo sapere allo smarrito Santaroni che i tempi per mantenere lo “scempio” dell’area del parcheggio della Siena ancora in essere ,sono ormai scaduti. Nel caso contrario gli verrebbe ordinato di imperio di riportare l’area della Siena come era prima del disastro causato, proprio come chiede il Comitato di protesta “Salviamo Ischia Ponte” di nuova formazione. Comitato civico ischiapontese costituitoso proprio in occasione dello stato di emergenza in cui versa ora il Centro Storico, senza parcheggio adeguato e con i cittadini della zona sotto la continua minaccia, per altro messa in pratica, dei vigili urbani, sguinzagliati per le strade del paese con il solo compito ossessivo di emettere contravvenzioni a iosa e senza un minimio di…pietà. Anche il leader dell’Opposizione al Comune d’Ischia Gianluca Trani ha fatto sentire la sua voce: ha chiesto senza mezzi termini, standovi le condizioni, di revocare i permessi a Santaroni per inadempienza. La Comunità di Ischia Ponte stanca per quanto sta subendo ha lanciato una petizione e l’ha indirizzata al sindaco Enzo Ferrandino. Ecco il tenore dello scritto : “Al Sindaco di Ischia massima autorità sanitaria e tutore degli interessi comuni che non può continuare a lavarsi le mani, facendo finta di niente, e sostenendo che si tratta di un opera privata, i sottoscritti chiedono di adottare una decisione responsabile, chiara e concreta: ” La società “Villa Miramare ” concluda l’opera entro il prossimo mese di settembre o ripristini i luoghi”. Ormai, per un “affare privato”, perché il cantiere della Siena tale è, divampa la guerra su vari fronti. Specie sul fronte di Santaroni che sicuramente, scaltro com’è, ed annusando possibili ulteriori attacchi alla sua credibilità,sta già studiando la sua nuova difesa. Comunque ne vedremo delle belle.
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