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Intrigo di palazzo, il Comune di Ischia di nuovo senza funzionari

Qualcuno sostiene che le dimissioni di Marco Raia da componente della commissione esaminatrice di uno dei tanti concorsi varati dall’ente negli ultimi tempi possa essere un preteso per rimettere le cose a posto (gli stessi concorsi si ritroverebbero con l’essere ingessati, con conseguenze facilmente immaginabili). Qualcun altro dice che a prescindere presto tutto tornerà alla normalità. E non manca nemmeno la cosiddetta terza via, quella secondo la cui teoria alla fine – rimpasto o meno – qualche testa finirà inevitabilmente con il saltare. Ci troviamo ad Ischia, nel municipio di via Iasolino, dove è in corso un intrigo di palazzo che ha a che fare con l’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Ferrandino o meglio con la macchina comunale. Dal 31 agosto, infatti, sono scaduti una serie di incarichi conferiti dal primo cittadino ad una serie di professionisti esterni (con i cosiddetti 110) o a dipendenti comunali nominati professionisti di settore. E da quel momento nulla si è mosso. Il che significa che in Comune, allo stato dell’arte, nessuno avrebbe i titoli per firmare uno straccio di determina o di atto. Secondo quanto riferiscono i bene informati e secondo quanto abbiamo potuto vedere noi stessi, gli esterni continuano a frequentare le “stanze dei bottoni” ma di fatto senza averne titoli. Soltanto Franco Fermo negli ultimi giorni si sarebbe visto un po’ di meno, ma in effetti è proprio lui ad essere finito al centro di un piccolo giallo, dal momento che proprio nella giornata di ieri compare la sua firma su un’ordinanza, unitamente a quella di Enzo Ferrandino. Atto che evidentemente, a meno che non arrivi qualche investitura… retroattiva, lo stesso ingegnere non avrebbe potuto autografare.

Nel frattempo se ne sono andati venti giorni eppure nulla si muove: ma a che cosa può essere addebitato questo immobilismo? Difficile dare una risposta, l’unica certezza è che prima o poi Enzo Ferrandino dovrà rimettere mano alla “materia”, non potendo evitare una nuova paralisi come quella che caratterizzò il primo mese dopo l’insediamento conseguenza della vittoria elettorale dello scorso maggio. E così c’è chi parla di un Bernasconi ad alto rischio di “purga” (gli sarebbe contestata la redazione del bando per i concorsi che avrebbe portato troppa gente della “parrocchia” a rimanere esclusa, a causa dei 60 punti tra titoli e quiz che avrebbero tolto potere e forza al colloquio orale), ma anche di un Marco Minicucci che da part time potrebbe passare full time. E poi, che sorte toccherà a Lello Montuori e Lisa Di Iorio, giusto per fare i nomi di altri due big? Interrogativi che una risposta dovranno trovarla, e pure in tempi ragionevoli.

Siamo giunti così al secondo atto di una storia che inizia lo scorso 23 giugno. Quando la  montagna partorì dopo una gestazione che ad onor del vero avrebbe potuto essere meno lunga e sofferta. Perché anche in quel momento storico – peraltro abbastanza recente – c’era da fare i conti con una macchina amministrativa il cui funzionamento era davvero ridotto ai minimi termini, anzi praticamente fermo allo zero assoluto. E così Enzo Ferrandino, appena eletto sindaco d’Ischia, dovette correre ai ripari per evitare quella che avrebbe assunto i contorni di una vera e propria “paralisi”. Nelle sue valutazioni il primo cittadino tenne all’epoca in debita considerazione il fatto che a settembre si sarebbero svolte le prove conclusive per i concorsi banditi dal palazzo municipale di via Iasolino e dunque guardando a quella scadenza temporale firmò due distinti decreti dove a fare la voce grossa, evidentemente, furono soprattutto le proroghe. Come si ricorderà, l’investitura che fece maggior rumore fu quella di Paola Mazzella che di fatto passò a curare la segreteria del sindaco a tempo pieno diventando a tutti gli effetti il braccio destro di Ferrandino. Il secondo decreto, invece, fu di natura confermativa e come detto avrebbe lasciato tutto inalterato fino al 31 agosto. Dunque Antonio Bernasconi continuò ad occuparsi di contabilità e finanze, Franco Fermo del Sue (Sportello Unico per l’Edilizia), Raffaele Mazzella di ambiente e territorio, Giovanni Conte di demanio e informatizzazione, Pina Pilato di contenzioso, Lello Montuori di affari generali, Lisa Di Iorio di cultura e turismo. Ovviamente c’era poi da rimpiazzare la stessa Paola Mazzella, che nel frattempo aveva lasciato scoperto le caselle del SUAP e l’ufficio tributi. Ad occuparsene furono incaricati, sempre temporaneamente, Ida Barbaruolo e Salvatore Marino.

Gaetano Ferrandino

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