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Ischia, Casamicciola e Bruxelles come il triangolo delle Bermude

ISCHIA. Bene, la pausa è terminata e dunque adesso possiamo riprendere a giocare. Anche se, per qualcuno, potrebbe davvero esserci ben poco da scherzare. Agosto se ne è andato ed è arrivata anche la prima pioggia. Il teatrino della politica isolana si rimette in moto dopo una pausa che quest’anno è stata anche meno pausa del solito, grazie al clima “frizzantino” che si è registrato all’interno del palazzo municipale di Ischia, dove davvero negli ultimi mesi abbiamo visto tutto e il contrario di tutto (e ancora non ci abbiamo capito nulla, chiediamo scusa al lettore). Ma attenzione, però, perché la stagione autunnale ed invernale che ci apprestiamo per vivere è quella che conduce dritta al 2019 e dunque ci consegna un ideale “triangolo delle Bermude”. Perché a partire da adesso l’attenzione e i riflettori si sposteranno su tre location ben definite. Il Comune di Casamicciola, il Parlamento Europeo e il Comune di Ischia. Tre postazioni ben diverse e soprattutto due certezze e un amletico dubbio. Quello che è assolutamente certo è che nella cittadina termale e per i seggi a Bruxelles si andrà alle urne nella prossima primavera e presumibilmente in quello che – a meno di clamorosi colpi di scena – potrebbe essere un election day. E poi un amletico ed inquietante (specialmente per chi attualmente siede nelle stanze dei bottoni) interrogativo: si voterà anche ad Ischia?

Inutile girarci intorno, tutto ruota attorno ad una figura, quella dell’europarlamentare Giosi Ferrandino. Il quale, una volta assaggiato il “miele” di Bruxelles, sta lavorando per garantirsi i gradi di onorevole per un altro quinquennio. E’ vero, il Partito Democratico non sta affatto passando un bel momento e certo esprimerà pochi deputati europei nel 2019, forse addirittura appena un paio: ma l’ingegnere sta lavorando bene sotto traccia e pure alla luce del sole. Nel partito ha tessuto una serie di relazioni, in Campania degli amici ce li ha ancora e spera pure che Gianni Pittella, di recente sull’isola proprio per presentare il suo libro, possa dargli una mano scaricandogli parte del suo “patrimonio elettorale” che certo non è poca roba, tutt’altro. E voi direte, con questi scenari, che cosa c’entrano gli altri due lati del predetto triangolo? C’entrano, eccome, partendo proprio da Casamicciola. Giosi Ferrandino è consapevole che la competizione europea è difficile e tosta e l’esito potrebbe essere incerto. Ed allora ecco qui spuntare la finestra, visto che da quelle parti nel 2019 si vota per le amministrative. Certo, l’ex primo cittadino ha bisogno di trovare aderenze, alleanze e sostegno ma potrebbe valutare la discesa in campo. Anche perché, ed il particolare è tutt’altro che trascurabile, Casamicciola è un Comune inferiore a quindicimila abitanti e questo renderebbe pure compatibile il ruolo di sindaco con quello di eurodeputato. Diciamo che si tratterebbe di un buon “paracadute”. Ogni tanto lo spettro giosiano aleggia dalle parti del Capricho, anche se molti sostengono che si tratta soltanto di una sorta di “pressione psicologica” per giungere poi all’agognato baratto: per la serie, io mi tiro fuori dalla contesa ma voi mi garantire un pacchetto di consensi. La seconda ipotesi, ma in casi del genere ci vuole davvero poco ad essere smentiti, si lascia preferire alla prima almeno allo stato dell’arte.

E poi c’è Ischia. Ci sono prove di riavvicinamento tra i due Ferrandino, Giosi e l’attuale sindaco Enzo. Ma l’impressione è che, al netto di qualche sorriso e stretta di mano di facciata, ci siano vecchie ruggini davvero difficili da mettere a posto. E soprattutto, può l’ex sindaco d’Ischia essere certo che l’attuale maggioranza lo sosterrà alle prossime elezioni europee? Insomma, all’interno della stessa nel frattempo sono entrate nuove figure (Boccanfuso, tanto per fare un esempio) che certo non si sono proprio lasciati bene con l’esponente di punta del Pd. Insomma, per farla breve, siamo davvero sicuri che forse a Giosi non convenga provare a forzare la mano, spedire a casa l’attuale primo cittadino e rimescolare le carte provando a proporre uno schieramento e un candidato più funzionale alla causa? Nel 2014, giusto per rinfrescare la memoria ai più, le elezioni europee furono perse  proprio sull’isola: il Partito Democratico collezionò 10.000 preferenze e Giosi si fermò a 6.500. Quei 3.500 voti in meno fecero tutta la differenza del mondo e – soprattutto- contribuirono a scrivere un’altra storia. Ed è impossibile che il diretto interessato lo abbia dimenticato non facendone tesoro.

Gaetano Ferrandino

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