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Ischia, il Comune resiste alle citazioni: c’è anche l’impianto geotermico

Ancora una raffica di citazioni, ancora tanti cittadini che bussano a denari alla porta del Comune d’Ischia, ancora una volta l’ente costretto a correre ai ripari e difendersi per evitare un autentico salasso alle finanze che già non sono certo delle più floride. La giunta municipale di Ischia, guidata dal sindaco Enzo Ferrandino, ha infatti votato una delibera avente ad oggetto “autorizzazione a resistere nei giudizi proposti innanzi all’autorità giudiziaria, nomina legali”, di fatto conferendo degli incarichi professionali ad una serie di avvocati chiamati a difendere il Comune in una serie di cause imminenti.

I casi incriminati sono ben sei e li andiamo ad illustrare in ordine. Nel primo si parla di una citazione proposta innanzi al giudice di pace da Paola Laperula, che chiede il risarcimento dei danni fisici per il sinistro occorso il 17 agosto 2015 in via Enea, quando cadde a terra ferendosi a causa di una buca in via Enea, mentre scendeva i gradini per accedere alla spiaggia di San Pietro. Nel secondo, invece, il Comune di Ischia dovrà difendersi dinanzi al giudice di Frattamaggiore per un motivo analogo: in questo caso è Maria Falvo che chiede il risarcimento dei danni sempre per una caduta di cui fu vittima sulla Riva Destra, nei pressi dell’ex cantiere Argita. Il terzo caso invece è una citazione in appello proposta davanti alla Corte d’Appello di Napoli da Ciro Buono e dalla Buono s.a.s. di Roberto Buono contro l’ente pubblico ma anche l’Hotel Solemar: i ricorrenti chiedono la riforma della sentenza formulata dal giudice della sezione distaccata di Ischia di tribunale “per sentir dichiarare che il sig. Buono Ciro ha acquistato a titolo originario per effetto di intervenuta usucapione il suolo della superficie di 329 metri quadrati riportato al catasto del Comune di Ischia alla via Battistessa ed ordinare al conservatore dei registri la relativa trascrizione”. Il quarto caso è sempre un ricorso in Corte d’Appello, stavolta ad opera di Giovan Giuseppe Curci che si oppone ad una sentenza di primo grado pronunciata dal giudice del Lavoro. Il quinto è invece un reclamo promosso sempre in Corte d’Appello da Vincenza Calise contro l’ambito sociale n. 13 e dunque l’ufficio di piano di Ischia per riforma del provvedimento decreto del giudice tutelare del Tribunale di Napoli con il quale ha accolto il ricorso, provvedendo all’apertura dell’amministrazione di sostegno nei confronti di una donna ed alla nomina di un amministratore con potere esclusivo di compiere, in nome e per conto del beneficiario, gli atti indicati nello stesso decreto. Il sesto è invece un ricorso promosso al Tar Campania dalla società Ischiageotermia srl, nei confronti di una serie di soggetti, per l’annullamento dell’atto ministeriale che poneva il veto alla realizzazione di un impianto pilota geotermico denominato “Serrara Fontana”, vicenda di cui peraltro ci siamo più volte occupati anche recentemente sul nostro giornale.

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