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Ischia “spacca” la comunità omosessuale Per alcuni è luogo bigotto, per altri gay friendly

In nessuno dei porti isolani c’è una bandiera “arcobaleno”. Da questo punto di vista anche questo elemento fanno di Ischia un luogo che non presta attenzione al mondo gay. Certo non lo discrimina. Certo non ci son mai stati episodi di intolleranza, prima di giovedì. Siamo però lontani da un turismo “amico” come quello salentino. A Gallipoli, ad esempio, tutti i locali sono gay friendly: bar, discoteche, b&b, hotel ed anche spiagge. Spesso essere gay dà diritto addirittura a sconti o ad usufruire i convenzioni stipulate dai locali con associazioni gay. Nulla da invidiare però a Mikonos, Gran Canaria, Sitges e altri luoghi. In Puglia hanno intercettato il business ed è nato un ente di promozione del turismo gay che mette a disposizione degli interessati una vasta scelta di servizi per vacanze friendly. Ischia è purtroppo lontana anni luce da un’organizzazione simile, malgrado la presenza di un sito internet che indica gli hotel gayfriendly. Solo una decina sono le strutture presenti sull’isola dichiaratamente gayfriendly, ovvero il 3% del totale. Un numero che non rende giustizia. Una scelta che volontariamente aliena ad Ischia una larga fetta di turismo che potrebbe arrivare se opportunamente compulsata a scegliere l’isola.

Ascoltando le voci della comunità gay a Napoli, troviamo anche ragazzi ischitani. C’è chi ritiene Ischia un’isola arcobaleno e chi la considera bigotta. “Ischia è un po’ come la periferia di una grande città”, ci dice Marco, 23 anni. “È difficile ‘trovarsi’ sull’isola. Ma se ci spostiamo a Napoli cambia tutto. Attraversato il mare c’è un modo libero e aperto”. E con ironia: “Le correnti marine hanno portato sull’isola tanti bigotti e puritani”. E poi c’è Luigi, 27 anni napoletano: “Spesso sono a Ischia per le sue terme ed il mare. L’isola non è affatto gayfriendly come si vorrebbe far pensare, non ci sono locali, non si organizzano serate a tema o luoghi di ritrovo anche per gay. In passato esisteva una spiaggia che adesso è diventata solo meta di qualche nudista o guardone”. Il riferimento è agli scogli di Zaro dove spesso ci sono  persone che praticano nudismo. E continua: “Ischia è bella per tanti altri aspetti: mare cristallino, panorami mozzafiato, però non spacciamola per gayfriendly dato che non lo è affatto”.

C’è anche chi la pensa diversamente. “Probabilmente si ritiene Ischia non gay friendly perché all’arrivo in nessun porto trovi la bandiera “arcobaleno” o altri elementi di ostentazione”, dice Luana.  “Io, invece, dico che l’isola è stupenda ed è friendly. Ha bei posti tranquilli. Se ci cerca una vacanza multicolor con tacchi a spillo e boa di struzzo, non è il luogo adatto. In compenso non è un luogo chiuso e omofobo. Ho passeggiato per le strade del centro mano nella mano con la mia compagna e non mi sono mai sentita osservata nè discriminata”.  Nella comunità arcobaleno si apre una discussione. Ad intervenire Leo: “Ischia è una terra meravigliosa purtroppo tutta chiusa ancora nel provincialismo cattolico e perbenista che attira un turismo sostanzialmente avverso al mondo gay. È ovvio poi che essere gay non significa riconoscersi in prototipi sociali o luoghi particolari. È probabile trovare gay ad Ischia come in ogni angolo della Terra, ma da qui a definirla gayfriendly mi pare davvero un’esagerazione. Al massimo la definirei money-Friendly. Da napoletano ovviamente non intendo sminuire il valore artistico e paesaggistico di un’isola incantata ed incantevole, come gay però intendo difendere il diritto alla verità. Sperando che Ischia possa davvero tra non molti anni diventare un’isola aperta ai gay con attività dedicate”. E poi c’è Alessia, la prima donna in Italia che, dopo aver avuto la riattribuzione del sesso senza doversi sottoporre all’intervento demolitivo, ha sposato con un matrimonio civile il suo Michele. “Io e Michele – ha detto – siamo venuti più volte ad Ischia. Sono una donna e difficilmente ci si accorge della mia trasformazione. Nessuno ci ha guardato né con curiosità né con disprezzo. Abbiamo trascorso delle belle giornate a mare senza alcuna discriminazione di sorta. Ma sia ben chiaro: Ischia non offre i servizi di Gallipoli. Lì sì che si può trascorrere realmente una vacanza gayfriendly”.

Giovanna Ferrara

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