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La carica di Stani Verde: «Riscriviamo la storia di Forio»

Manca ormai una settimana alla presentazione delle liste, e tra le certezze che si profilano c’è anche la tua candidatura alla carica di sindaco di Forio. Riavvolgendo il nastro, puoi dirci cosa ti ha spinto a candidarti e soprattutto con quali prospettive?

«Beh, in questi casi ci sono sempre una serie di circostanze e congiunture che si vanno a intrecciare, ma l’affetto e la stima manifestatami nel tempo da tante persone è stata una molla propulsiva non da poco. Ho ancora davanti agli occhi il “film” dell’inaugurazione della sede a Monterone, quel successo, quel bagno di folla. Gente che è venuta per dimostrarmi la propria vicinanza, scene che sarà davvero difficile dimenticare. Questo mi ha dato ancora di più la carica e l’entusiasmo per candidarmi».

Questa che verrà sarà sicuramente una campagna elettorale diversa, senza un punto di riferimento legato al recente passato. Cinque anni fa, infatti, possiamo dire che non ci fu un vero e proprio duello, ed il risultato era scontato in partenza. Adesso ovviamente la musica è cambiata. Che valenza potrebbe avere uno scenario decisamente diverso e senza dubbio più “adeguato” alla circostanza?

«Certamente sarà una campagna elettorale dura e sfiancante. D’altro canto, se da una parte è vero che tra i cittadini serpeggia il malcontento per un quinquennio di pessima amministrazione da parte del sindaco Francesco Del Deo e della sua maggioranza (prova ne sia che siamo anche favoriti nei sondaggi, al netto delle sciocchezze che qualcuno si diverte a mettere in giro), non possiamo dimenticare che ci troveremo costretti a fare i conti con avversari che gestiscono tuttora il potere e hanno determinanti atteggiamenti. E tra l’altro aggiungo che la paura di perdere li sta già rendendo oltremodo spregiudicati. A tal proposito, quindi, mi auguro che abbassino i toni. Di certo comunque, considerando le condizioni in cui versa il paese – che ha toccato in questi anni davvero il fondo – non capisco proprio come queste persone abbiano trovato il coraggio  di riproporsi all’elettorato. Problemi non risolti, che restano sul tappeto, lavori pubblici eseguiti in maniera indegna, l’elenco di nefandezze sarebbe troppo lungo. E anche inutile, visto che è davanti agli occhi di tutti…».

Ti ha meravigliato di più il ritorno di fiamma tra Nicola Nicolella e Francesco Del Deo, visti i furibondi trascorsi di questi anni o la possibile alleanza, di cui  si vocifera sempre più insistentemente, tra Franco Regine e lo stesso Del Deo?

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«Per quanto riguarda Franco Regine, io mi auguro che quanto si dica in giro, in merito ad una sua  possibile alleanza con l’attuale primo cittadino, non corrisponda al vero. C’è da ricordare, infatti che, cinque anni fa Francesco Del Deo ha impostato la propria campagna elettorale denigrando la vecchia amministrazione di Regine, tanto è vero che molti dei personaggi che facevano parte della squadra dell’ex primo cittadino, e che oggi  sembrano essere ritornati all’improvviso nuovamente “interessanti” per Del Deo, furono trattati quasi come degli appestati e considerati la causa di tutti i mali di Forio. Spero vivamente dunque che non concretizzi questa alleanza perché in tal caso qualcuno dovrebbe definitivamente accantonare la propria dignità. Io personalmente non appoggerei mai la coalizione che fa capo a un soggetto che per un quinquennio non ha fatto altro che denigrarmi. Per quanto riguarda Nicolella, invece, dubito fortemente che entri nuovamente tra le file dell’attuale primo cittadino, almeno lo spero. Diversamente la mia stima nei suoi confronti certamente subirebbe un colpo non da poco».

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Quando hai maturato la scelta di candidarti?

«Diciamo che la mia candidatura è un sogno che parte da lontano. L’ho cominciata a costruire già dieci anni fa quando mi apprestavo a muovere i  primi passi in politica. Ho sempre avvertito l’esigenza di crescere e migliorarmi. In tutto questo lungo arco di tempo ho imparato a capire meglio come funziona la macchina amministrativa, quali sono i problemi del mio paese e soprattutto le persone che lo hanno ridotto nel degrado più assoluto. Con questa consapevolezza ed esperienza acquisita, quindi, mi sono finalmente sentito pronto e maturo per candidarmi alla guida del mio adorato paese. Sono convinto di avere la giusta competenza per potermi cimentare in questa esperienza, ed inoltre so che potrò contare anche sull’appoggio di persone capaci, oneste e competenti». 

Quella che si apre secondo te sarà una campagna elettorale dai toni moderati e che resteranno nei canoni della civiltà o si rischierà seriamente di scantonare?

«Sono poco ottimista riguardo a una campagna elettorale “composta” e basata sui programmi e le proposte, perché conosco i miei avversari politici. Questi personaggi quando si sentono in qualche modo sotto pressione sono sempre pronti ad offendere e denigrare il prossimo, è una pratica che gli riesce alla perfezione. Non a caso il sindaco lo ha già fatto in un passato più e meno recente durante diverse sedute di consiglio comunale, quindi non credo che sarà una campagna elettorale dai toni tranquilli. Dal canto nostro, comunque, non cederemo alle provocazioni e manterremo il nostro modo di fare e di essere cercando di parlare del futuro di Forio e restituendo alla gente un clima sereno e tranquillo che ormai da tempo immemore non si respira più».

Nella lista che presenterai ci sono delle new entry o anche pezzi, per così dire, da novanta?

«Sicuramente la mia coalizione si presenterà con un mix, insomma sarà decisamente bilanciata, con la presenza di persone esperte e giovani animati da entusiasmo ma comunque con qualità indiscusse. Posso affermare senza timore di smentita che ai foriani stiamo dando l’opportunità di poter votare volti nuovi, professionisti, gente comune, ma anche – come li definisci tu –  “pezzi da novanta” per qualità politica e bagaglio di voti che hanno già ottenuto in passato».

Qualcuno scherzando, ma non troppo, ha ipotizzato che si potrebbe arrivare addirittura a 500 candidati al consiglio comunale, roba da film surreale. Secondo te è ipotizzabile uno scenario del genere?

«Ritengo che sabato prossimo, al momento della presentazione delle liste, ci saranno tra i tre o i quattro candidati a sindaco con diverse liste a sostegno. Detto questo, dubito fortemente che arriveremo a cinquecento candidati».

Qual è, secondo te, la lista dei potenziali candidati alla carica di sindaco?

«Sicuramente ci sarà il sottoscritto, poi Francesco Del Deo con quello che gli è rimasto dell’amministrazione uscente, poi di Nicola Manna che ha già reso nota la sua candidatura, ma anche Domenico Savio, Ignazio Di Lustro e Luciano Castaldi sono tuttora in corsa per far parte della partita».

Cosa ti aspetti da questa tornata elettorale?

«Credo fortemente nella possibilità di un mio successo. Queste sono partite che bisogna vincere, il pareggio non è contemplato».

A Giugno ad elezioni finite ti riterrai soddisfatto se?

«Sarò banale e scontato, ma non posso risponderti diversamente: se la cittadinanza foriana avrà recepito il messaggio mio e dei miei candidati e il paese finalmente avrà voltato pagina. Insomma, se sarò diventato sindaco di Forio».

Se incontrassi  i cittadini foriani per strada e dovessi convincerli a votarti, senza però scivolare in banali luoghi comuni cosa diresti loro?

«Che hanno la possibilità di liberare Forio da un’amministrazione che si è rivelata fallimentare sotto tutti i punti di vista. Poi ricorderei loro la mia storia politica e personale, che credo non possa essere messa in discussione».

Cosa diresti invece a chi vorrebbe avvicinarsi al tuo progetto politico ed alla tua coalizione?

«Direi loro che le nostre porte sono aperte per chiunque abbia voglia di riscrivere la storia di Forio. Facciamolo insieme…».

Gaetano Ferrandino

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