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“La delega al Turismo? Nessuna sconfitta, vi spiego perchè”

  • completamento della giunta. Obiettivamente, detto con sincerità, troppo lunga…

“Direi di sì, ma ci sono state una serie di congiunture, tra cui l’ingresso di nuovi assessori e in consiglio di personaggi che magari erano lontani da tempo dalla vita amministrativa. E poi non possiamo dimenticare gli eventi che ci hanno visto purtroppo protagonisti dal marzo dello scorso anno, con una vita politica travagliata con ingressi e uscite. Voglio dire che non era facile assestare qualcosa che era perennemente in progress, siamo arrivati a novembre solo per chiudere il cerchio. Non posso negare che poi nel momento in cui si è trattato di fare delle scelte c’è stato qualche attrito interno, la necessità di fare chiarezza verosimilmente ha allungato questi tempi…”.

  • Questa serie di contrattempi ha trasmesso anche all’esterno una sensazione dapprima di rallentamento e poi a un certo punto addirittura di paralisi della macchina amministrativa.

“Può essere condivisibile come tesi, ma legata comunque al fatto che bisogna amministrare un paese e dunque non si può sempre pensare alle deleghe, al di là della targhetta che possa indossare un assessore piuttosto che un altro. Le esigenze erano quelle di affrontare i lavori in corso, la stagione estiva che si appropinquava, poi gli eventi natalizi. Insomma, quando devi confrontarti con la quotidianità e sei alle prese con una giunta nuova, succede che anche noi che occupavamo il ruolo di consiglieri siamo stati chiamati a farci carico di alcune problematiche, altrimenti davvero la macchina amministrativa sarebbe rimasta ferma al palo. E’ anche per questo che a un certo punto le deleghe sono passate in secondo piano”.

  • A proposito di deleghe, i titoli se li è presi la famosa questione legata al Turismo, con il braccio di ferro per la delega. Giosi l’ha tenuta per sé, ed adesso questo non significa automaticamente che la cederà a Luigi Di Vaia. Insomma, è giunto dire che la partita è finita zero a zero?

“Nel vostro servizio giornalistico di ieri avete colto pienamente la questione. La genesi della questione è questa. Quando Carmen Criscuolo è diventata assessore, insieme a lei formulammo una serie di richieste. Lei prospettò l’ipotesi di occuparsi di Patrimonio, dunque inizialmente il Turismo non era nei suoi e nei nostri pensieri. Poi nel confronto con gli altri, Pasqualino Migliaccio manifestò l’interesse, anche per peculiarità professionali, di prendere la delega al Patrimonio. Eravamo nell’imminenza della partecipazione della delegazione ischitana alla Borsa del Turismo di Mosca, e in quell’occasione il sindaco chiese a Carmen di accompagnarla in Russia. Da lì nacque la sua idea, le sarebbe piaciuto occuparsi di turismo. In quel momento nessuno aveva precedentemente opzionato questa delega, ammesso che fosse possibile farlo, e per questo decise di procedere su questa linea anche perché nel frattempo venne coinvolta personalmente anche in occasione dell’arrivo dei giapponesi sulla nostra isola. Ha chiesto di potersi occupare di turismo, è vero, ma non è giusto a mio avviso parlare di contrapposizione o ingerenze, anche perché Fratellanza e Lavoro in passato ha occupato il dipartimento Turismo ma io anche nel quinquennio da assessore non me ne sono mai occupato per quanto riguardasse il mio gruppo politico. Nessuno voleva sconfinare, poi qualche consigliere ha espresso dei malumori e il sindaco – io dico saggiamente – per evitare problemi ha tenuto la delega per sé”.

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