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La disfatta finale dei “vecchi guru” della politica

La vittoria di ieri, al primo turno  di Enzo Ferrandino ha colto di sorpresa quasi tutti i commentatori. Enzo era considerato una candidatura buona, con la possibilità di vincere ma non al primo turno. E chi dava per vincente Gianluca Trani, prevedeva un futuro nebuloso per il giovane politico. Ma così non è stato! Enzo sindaco al primo turno. Senza ballottaggio. Senza se e senza ma.

Sembra però che sia i piccoli media locali che i politologi facciano ancora fatica a comprendere ed a tenere il passo con la vittoria di Enzo Ferrandino e, l’uscita di scena di Luigi Boccanfuso, Luigi Telese, Gino Di Meglio, Carmine Bernardo, e dello stesso Giosi Ferrandino che appoggiava Maurizio De Luise (il “Popolo”), trasformerà radicalmente il panorama politico ischitano. Un bene per lo stesso Enzo Ferrandino che potrà governare con molta più serenità.

In questi giorni sui social abbiamo letto di tutto e di più. Un Tony e Davide Conte scatenativi che si basavano su tatticismi, su piccoli calcoli da vecchie volpi che la sanno sempre lunga e pensano di sapere che cosa sta succedendo nella società. Ma poi vengono presi in contropiede dalla realtà.

Ma vediamo i principali protagonisti di questa Campagna elettorale.

 Gianluca Trani.  Era ed è un buon candidato sindaco. Ha sbagliato nel formare attorno a se una “accozzaglia” di candidati ma ha sbagliato anche la campagna elettorale. Una campagna veloce più che riflessiva, fatta di slogan più che di pensiero, di emozione più che di ragione: tutto il contrario di quello che  bisognava veramente fare.  I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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 Domenico De Siano. Il vero sconfitto  è lui, Domenico. 334 voti. Neanche il primo della lista di Forza Italia. Infatti 357 preferenze le ha ricevute Giustina Mattera (figlia di Luigi, il medico galantuomo). Una professionista (è nutrizionista) molto apprezzata sul territorio e molto amata sull’isola. Insomma Giustina portava De Siano. La sconfitta di De Siano è pesante e lascia, dopo aver cercato un’investitura popolare che nel comune di Ischia gli mancava e che ieri non ha trovato, tutti perplessi del perché lo ha fatto. Con lui non ha vinto l’accozzaglia e il “marchio” “Forza Italia” non è stato sufficiente a convincere gli ischitani a scegliere Domenico.

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Giosi Ferrandino. Il suo “delfino” Maurizio De Luise ha preso appena 264 voti.  Giosi è stato però l’uomo della strategia ma non ha ottenuto i consensi sperati, anzi. Giosi paga lo scotto dei suo “tradimenti”, dei suoi “sottobanchi”, del suo modo di fare politica. E’ un’epoca che finisce. Può aspirare solo a piccoli comuni (leggasi Casamicciola) e anche li, forse qualche difficoltà potrebbe nascere.

E adesso Ischia si prepara ad  uno strategico reset politico. Una bella tabula rasa di ciò che s’è tessuto sin qui, ancora tutta da dispiegare. Il segnale degli elettori di Ischia è chiaro e rischia di influenzare tutta la politica futura dell’isola nei prossimi cinque anni e non solo. «Ci sono delle serate che lasciano delle tracce indelebili nella storia», ha scritto a caldo le Monde il 23 aprile 2017 in riferimento a Macron a Mélenchon, passando per la Le Pen. Ebbene l’11 giugno 2017 si candida ad essere una di queste serate che lasciano tracce indelebili: la sera in cui i “vecchi guru della politica locale” sono stati battuti a tavolino dai figli che loro stessi avevano.

Luigi Di Maio

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