ARCHIVIO 2ARCHIVIO 5

La morale? Venditori di banane, mettetevi scuorno del mestiere che fate

Niente di diverso dal solito, o forse sì. L’ultimo consiglio comunale di Casamicciola Terme, andato in scena nella calda (meteorologicamente parlando) sala del Capricho è stato caratterizzato da una serie di fatti che francamente poco hanno a che vedere con un contesto istituzionale. E lo dico chiaramente, senza usare ricami o giri di parole. Che la posizione del consigliere comunale Luigi Mennella fosse quella relativamente al conferimento della cittadinanza onoraria al capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, era noto. In fondo, lui le sue considerazioni le aveva consegnate quarantotto ore prima – per sua stessa ammissione tra i banchi del civico consesso – al proprio house organ, e chissà anche se qualcuno non abbia risparmiato all’architetto anche la fatica di buttarlo giù quel testo riletto in municipio. Ma, in un caso come nell’altro, nessun problema: quello di Mennella è comunque un indiscutibile esercizio di coerenza. La vede così su questa e altre questioni, ma la vede ieri come la vede oggi e come presumibilmente la vedrà domani. Insomma, amen.

Non si può invece non rimanere stupefatti dinanzi alle esternazioni dell’altro leader della minoranza, Arnaldo Ferrandino. La trovo una persona dotata di uno straordinario dono dell’ironia, resto basito nel vedere che – consegnando un whatsapp da leggere in consiglio proprio a Luigi Mennella, stante la sua assenza dall’isola – si è abbandonato ad un paio di considerazioni innegabilmente offensive e fuori luogo. Lo so, prenderò le difese di Giovan Battista Castagna, ma lo faccio senza curarmi più di tanto del giudizio altrui. E’ assolutamente sconveniente definirlo testualmente “venditore di banane” e questo per due ordini di motivi. In primis, dettaglio non trascurabile, stiamo parlando del sindaco e dunque fino a prova contraria di un’istituzione. In secondo luogo, quell’espressione “venditore di banane” voleva essere una frase di scherno, addirittura dispregiativa nei confronti di un uomo che fino a prova contraria è anche un docente scolastico ed un laureato in ingegneria, se proprio vogliamo dirla tutta. Arnaldo ha sbagliato, e forse Luigi Mennella visti i contenuti di quel messaggio poteva risparmiarsi di leggerlo, ma queste sono considerazioni personali. Ebbene tutti i fruttivendoli che insistono sul territorio di Casamicciola Terme, ma anche quelli disseminati sul resto dell’isola, sanno adesso per i consiglieri di minoranza della cittadina termale quanto vale il loro lavoro, quanto vale trascorrere notti insonni ed esercitare una professione assolutamente nobile. Vale essere definiti “venditori di banane” quasi come nella società la categoria rappresentasse l’ultima ruota del carro. Ah, ovviamente potremmo anche aver capito male, i commercianti del settore possono recarsi a chiedere lumi e spiegazioni al diretto interessato o ai diretti interessati.

In un contesto del genere, figuratevi se qualcuno si è preso la briga di stigmatizzare un episodio del genere. Macché, tutto normale, e poi ci lamentiamo del perché il nostro sia un contesto in fase altamente “degenerativa”. Giovan Battista Castagna ha dato una lezione di grande signorilità (rispetto al precedente consiglio comunale, quando invece perse le staffe proprio nei confronti di Mennella, giusto per dirla tutta) e non ha inteso rispondere, per quanto ne avrebbe avuto il diritto. Ma al termine del consiglio comunale era visibilmente amareggiato. E aveva ragione, perfettamente ragione. Perché sulla nostra bella isola, non credo ci sia bisogno di sottolinearlo, ci sono tante cose di cui mettersi scuorno. Vendere banane non ha mai rappresentato una di queste. Forse sarebbe il caso di chiedere scusa, ma questo non succederà. Purtroppo.

P.S. Martedì ricorre l’anniversario del terremoto dello scorso 21 agosto. Va bene che qualcuno parli di passerelle – ormai siamo abituati alle barzellette – ma francamente resto basito dal fatto che certi commenti vengano fatti anche da persone di certo non prevenute e soprattutto nel pieno delle facoltà di intendere e di volere. L’amico Riccardo Sepe Visconti, ad esempio, spiega che “non posso essere presente agli eventi di facciata, utili solo a darsi visibilità in piazza”. Giova ricordare a Ricky che in Piazza sarà celebrata una Santa Messa, per espresso volere della Diocesi di Ischia. Se questa, poi, la si vuole chiamare passerella, lo si faccia pure. Ma la mia impressione, e qui ovviamente il discorso non è legato al singolo ma generale, è che il teatro delle passerelle siano diventati proprio i social. Ripeto, che qualcuno spari cazzate ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Ben più preoccupante è che possa esserci ancora chi gli crede.

gaetanoferrandino@gmail.com

Ads

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex