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La Regione fa chiarezza, scoppia il “bubbone” dei fondi GAC

– Lo scorso anno la vicenda fu di quelle che fecero discutere e suscitarono non poco scalpore. Ci riferiamo ai fondi per il Gac e a tutto quanto arrivò a conseguirne fino ad arrivare alle denunce ed agli esposti del consigliere di minoranza Carmine Bernardo che lamentò come a dipendenti comunali o a professionalità comunque in servizio presso il municipio di Ischia fossero state elargite somme che non andavano loro riconosciute, anche in caso di attività lavorativa svolta per consentire la buona riuscita del progetto, con tutti i suoi annessi e connessi. Adesso, a fare chiarezza, arriva una nota della giunta regionale della Campania (Direzione Generale Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Unità Operativa Dirigenziale Pesca), a firma del dirigente ad interim Antonio Carotenuto, che risponde nel dettaglio all’esponente politico. E lo fa, va detto, non senza qualche sorpresa.

La nota recita, nel momento in cui si parla dei controlli effettuati per la gestione e l’utilizzo dei fondi quanto segue: “In tale senso è stato concluso il controllo di I livello per la liquidazione del saldo delle spese di operatività del gruppo, di cui si allega il verbale, all’esito del quale è stato riconosciuto sulle spese rendicontate dal GAC – Comune di Ischia, un importo di euro 104.730,11 a titolo di spese di operatività del gruppo, a fronte di una spesa di euro 125.894,14 e ritenendo non ammissibile la somma di euro 21.164,03. Insomma, c’è una parte di soldi che non poteva essere spesa così come è stato fatto dagli amministratori del palazzo municipale di via Iasolino. In particolare nel mirino finiscono gli emolumenti corrisposti dal Comune di Ischia a favore di una funzionaria che “non sono stati riconosciuti per l’assenza di una procedura selettiva pubblica prodromica all’attribuzione dell’incarico di segretario nell’ambito della struttura del GAC e non per l’incarico dalla stessa intrattenuto con il Comune di Ischia, che è e rimane estraneo all’attività demandata allo scrivente ufficio, che si ribadisce essere circoscritto all’intervento cofinanziato dal Fep”. Non è ancora finita perché il documento spiega pure che “le spese al restante personale interno, non dirigenziale, e non titolare di posizione organizzativa del Comune di Ischia sono state ritenute ammissibili sulla scorta della deliberazione di giunta municipale di Ischia del 14 agosto 2015, n. 63, e della determina del 21 settembre 2015, n. 1.420, limitatamente alla parte relativa alle attività aggiuntive svolte per il GAC, ma entro il limite massimo di euro 16.000 stabilito contrattualmente”.

La conclusione a cui arriva il dirigente di Palazzo Santa Lucia è elementare così come la matematica, che non è mai un’opinione: “Sulla base, dunque, degli esiti della suddetta valutazione istruttoria (controllo di I livello) con il decreto dirigenziale n. 103, tenendo conto dell’importo di euro 104.730,11 suddetto, riconosciuto a titolo di spese di operatività del gruppo di azione costiera Isole del Golfo di Napoli, e delle anticipazioni già liquidate pari ad euro 72.825,39, è stata disposta la liquidazione della differenza, a titolo di saldo, di euro 31.904,72 a favore del Comune di Ischia. Per la cronaca Carmine Bernardo aveva iniziato la sua  crociata con due esposti datati 8 febbraio 2016 e 30 maggio 2016, cui era seguita una nuova denuncia decisamente più recente e cioè spedita il 16 gennaio 2017. Il consigliere comunale di minoranza, prima della missiva di cui abbiamo dato conto, evidenziava il mancato riscontro da parte della regione degli esiti del controllo per la liquidazione a favore del Comune di Ischia, ente capofila del predetto gruppo di azione costiera, delle spese di operatività previste nell’ambito del piano di sviluppo locale.

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