LE OPINIONI

La Siena, il parcheggio mancato e il nervosismo strisciante

Il dirigente del PCIML Gennaro Savio fa il punto (anche umorale) su quella che è diventata una vera e propria telenovela. E spara, ovviamente, sugli amministratori

Nervosismo a fior di pelle e tensione alle stelle intorno al disastro ambientale, economico e sociale venutosi a creare a Ischia Ponte per la realizzazione del parcheggio multipiano della Siena. Ambientale perché l’enorme scavo da circa sei anni rappresenta un vero e proprio pugno negli occhi di residenti e turisti, un disastro economico e sociale perché la mancanza di un parcheggio capiente sta contribuendo a mettere in ginocchio l’economia dell’intero Borgo di Ischia Ponte, dove sono già tantissimi gli esercizi commerciali che hanno definitivamente chiuso i battenti. Intanto i lavori all’interno del cantiere sembrano aver subito un nuovo stop dopo che nei giorni scorsi è stata scaricata a mare acqua di colore marrone.

Da allora, grazie al clamore mediatico che semplici cittadini hanno creato sui social network caricando foto e video di quanto stava accadendo, le istituzioni competenti hanno dato vita a vari sopralluoghi di cui ufficialmente non se ne conoscono le conclusioni. Per la cronaca ricordiamo che sino alla costituzione del Comitato “Salviamo Ischia Ponte”, che con la sua attività ha dato una svolta decisiva al prosieguo dei lavori facendoli riprendere a pieno regime, il sindaco Enzo Ferrandino faceva spallucce a chi gli chiedeva quando sarebbe finalmente terminata l’opera, giustificando il suo immobilismo col fatto che si trattava di un’opera privata.  Opera privata si, ma autorizzata e spalleggiata dall’attuale e dalle passate amministrazioni comunali che hanno concesso il permesso a costruire e che negli anni, evidentemente, non hanno effettuato i dovuti controlli affinché i lavori procedessero celermente e terminassero nei tempi previsti. Altrimenti, se così fosse stato, il cantiere sarebbe stato già chiuso e consegnato da parecchio tempo. Anzi, il potere politico locale ha concesso ulteriori proroghe alle concessioni rilasciate al privato senza avere in cambio la certezza che l’opera fosse stata completata in tempi brevi.

E oggi che la popolazione di Ischia Ponte ha preso finalmente coscienza della gravità della situazione venutasi a creare alla Siena e dei risvolti negativi che ciò sta avendo soprattutto a livello economico e sociale per l’intero borgo storico di Celsa, gli amministratori comunali si mostrano nervosi. A partire dal sindaco Enzo Ferrandino che nei giorni scorsi, al termine di un sopralluogo nel cantiere, non solo si è rifiutato di rispondere alle nostre domande, ma si è dimostrato a dir poco contrariato quando gli abbiamo fatto notare che sino a poco tempo fa, pur di non assumersi le responsabilità politiche ed amministrative di quanto sta accadendo, parlava di opera privata. L’insolito nervosismo del primo cittadino, è dovuto al fatto che anche grazie ai nostri servizi giornalistici e all’incessante attività politica di opposizione portata avanti nel paese dal Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, ormai tutti sono a conoscenza delle responsabilità politiche che in merito hanno la sua e le passate amministrazioni comunali di cui Ferrandino ha fatto parte con incarichi di primo piano essendo stato,  per circa venti anni, consigliere comunale, consigliere delegato, assessore, vice sindaco e persino sindaco facente funzioni. Insolito nervosismo che  oltre all’assordante silenzio fatto dinanzi alle nostre telecamere, si è manifestato con tutta la sua arroganza politica, in un’intervista che ha rilasciato in questi giorni all’emittente televisiva “Nuvola TV”.

Infatti risultano a dir poco inopportune alcune delle dichiarazioni che ha reso al giornalista Vincenzo Agnese e attraverso le quali, col pretesto di richiamare gli attori di questa vicenda ad assumere un atteggiamento responsabile a riguardo dello scempio ambientale della Siena, ha ammonito tutti a non prospettare  all’esterno immagini che tendono a peggiorare la considerazione della nostra Isola. Ascoltare per credere. “Mi raccomando – ha tra l’altro dichiarato Enzo Ferrandino a ‘Nuvola TV’ – che tutti gli attori siano responsabili, che non assumano iniziative e attività che tendono, diciamo, a fungere da intralcio o, addirittura, a peggiorare ulteriormente l’immagine che prospettiamo all’esterno della nostra isola e di questa frazione di Ischia Ponte. Perché se, diciamo, si scivola su queste attività, che sicuramente forse danno diciamo  un po’ di protagonismo ad alcuni soggetti noti, dall’altro lato tende a peggiorare quella che è la nostra immagine all’esterno. Io penso che dobbiamo avere la capacità e la responsabilità di affrontare delle problematiche sul nostro territorio, insieme nel nostro interno, senza prospettare all’esterno immagini che tendono a peggiorare la considerazione della nostra Isola all’esterno. E faccio appello di seguire quelli che sono atteggiamenti di isole a noi vicine come Capri o altre realtà turistiche dove molto,  molto raramente, all’esterno si sentono diciamo di problematiche che pure esistono, che pure si manifestano ma che hanno la capacità di gestire all’interno affrontandoli e risolvendoli”. Sin Qui le dichiarazioni del primo cittadino. A parte che non è affatto vero che in altre località turistiche le problematiche non vengono divulgate all’esterno e che sarebbe impossibile pretenderlo nell’epoca della diffusione dei social network dove basta la pubblicazione di una foto da parte di chicchessia per creare un caso mediatico a livello nazionale, il sindaco di Ischia invita tutti a non diffondere  notizie che potessero danneggiare l’Isola. E sapete perché non vuole che si diffondano certe notizie? Non perché ami la sua terra, altrimenti negli ultimi decenni da amministratore comunale ne avrebbe difeso gli interessi economici, sociali ed ambientali e non avrebbe contribuito a ridurla all’attuale stato di abbandonato sociale a partire dalle pinete cittadine diventate ormai luogo di degrado e pericoli, ma perché la responsabilità politica di quanto sta accadendo alla Siena è anche sua. E allora è meglio non parlarne, è meglio che a tal riguardo  ognuno assuma un atteggiamento omertoso: da non credere! Caro Enzo Ferrandino, perlomeno a noi comunisti non ci avrete mai omertosi e, soprattutto, non ci avrete  mai come ci vorreste. Siamo orgogliosi della nostra libertà e, soprattutto, della nostra azione politica che con trasparenza, senso di responsabilità e coerenza mettiamo da sempre a disposizione degli interessi collettivi e non a sostegno degli interessi delle lobby economiche del paese e dei potentatucci di turno come da sempre fate voi. Intanto nel paese si sta cercando di far girare la voce che se malauguratamente il cantiere della Siena dovesse essere sequestrato a seguito dei vari sopralluoghi che sono stati effettuati in questi giorni, la responsabilità sarebbe dell’attività del Comitato “Salviamo Ischia Ponte” e di quei giornalisti isolani che con impegno, dedizione e senza timori stanno doverosamente seguendo la vicenda passo dopo passo: assurdo! Cari amministratori comunali, sappiate che un eventuale stop ai lavori del parcheggio multipiano, che ovviamente nessuno si augura in quanto si spera che effettivamente entro settembre l’opera venga  terminata, metterebbe in evidenza che non sarebbe stata impeccabile, da parte dell’ente locale, l’azione di controllo sull’attività lavorativa nel cantiere, altrimenti non si sarebbe mai giunti a tanto. Fatevene una ragione, perché come potete ben constatare, come la mettiamo mettiamo, e in ogni caso, i responsabili politici di ciò che sta accadendo e di ciò che di negativo dovesse verificarsi, siete solo ed unicamente voi. Punto! Il PCIM-L, guidato dal Segretario generale Domenico Savio, ribadisce che se per concludere i lavori il prezzo da pagare è un reiterato scempio ambientale, e allora si ripristini immediatamente lo stato dei luoghi. E questo può  pretenderlo ed ottenerlo solo l’amministrazione comunale con a capo il sindaco Enzo Ferrandino.

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