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Lacco, la maggioranza fa quadrato attorno al senatore

Di Francesco Ferrandino

LACCO AMENO. Nel paese del Fungo, dove da anni la politica locale (e non solo) ruota intorno al Senatore De Siano, le prime reazioni alla notizia del “terremoto” giudiziario provocato dalle indagini della Procura sono di grande cautela. La maggioranza, come prevedibile, non manca di manifestare solidarietà a colui che, anche senza incarichi formali a livello amministrativo, resta comunque il punto di riferimento dell’attuale compagine che governa il paese.  «Ho letto alcune notizie dalla stampa sul web – a parlare è il sindaco, Giacomo Pascale – ma non conosco gli atti e quindi non posso avere adeguata contezza della situazione. Sono da sempre grande amico di Domenico De Siano, militiamo nello stesso partito e confido che possa dimostrare la piena estraneità alle accuse che gli vengono mosse. Sono notoriamente garantista e lo sono sempre stato anche in altre analoghe occasioni, e sopratutto non lo sono a intermittenza: non sono giustizialista con gli avversari e garantista verso gli amici. Apprendo che il Senatore si è detto pronto a dimettersi per non creare difficoltà al partito: è una dichiarazione che dimostra il suo spessore umano e il suo rispetto verso le Istituzioni e verso le persone che hanno creduto in lui. Quanto alle accuse riguardanti gli appalti, se non ho capito male, riguarderebbero vicende di periodi in cui prevalentemente io ero lontano dall’amministrazione, come nel 2011 per motivi di salute, o l’anno successivo quando fui all’opposizione, quindi sarebbe inopportuno rilasciare dichiarazioni su fatti che non conosco, e la cosa non avrebbe senso.  Chiaramente il mio garantismo si estende a chiunque sia chiamato in causa, compreso il nostro dirigente, Oscar Rumolo, sperando che possa difendersi dalle accuse di dimostrare che non c’entra nulla. I domiciliari a cui è stato sottoposto costituiscono una misura comunque molto dura». L’accusa comprende anche la partecipazione a un’associazione a  delinquere  finalizzata alla corruzione ed alla turbata libertà degli incanti, in pratica la regolarità degli appalti veniva alterata: «Da quel che posso aver parzialmente appreso – riprende Pascale – credo che le accuse più gravi non riguardino Lacco Ameno. Ho anche letto di tessere di partito acquistate a fini “congressuali”, ma davvero non riesco a figurarmi il coinvolgimento di Domenico De Siano. Lo conosco da anni, mi sembra assurdo pensare che il Senatore abbia potuto architettare cose del genere per procacciarsi i voti: non credo proprio che avesse bisogno di mezzi del genere. I fatti parlano per lui: quando Berlusconi gli conferì l’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia, De Siano ha mantenuto il partito in Campania su percentuali altissime, mentre a livello nazionale il consenso era precipitato vertiginosamente. L’inchiesta è in corso, ho pieno rispetto e fiducia nel lavoro della magistratura, non resta che aspettare». Il vicesindaco, Giovangiuseppe Zavota, è laconico: «Oggi sono stato in viaggio per alcuni impegni e non ho potuto leggere nulla né ho avuto informazioni precise. In ogni caso mi sembra prematuro commentare la vicenda». Il consigliere Ciro Calise non ha dubbi: «Sono certo che il Senatore riuscirà a dimostrare la sua estraneità alle accuse che gli vengono mosse. E anzi, speriamo che la giustizia abbia tempi rapidi». L’opposizione, tramite il giovane consigliere Giovanni De Siano, alla cautela unisce considerazioni di stampo più squisitamente politico: «Ovviamente non conoscendo tutti i particolari del quadro accusatorio non posso esprimere un giudizio ponderato. Da quel che ho visto, ancora una volta l’isola sale alla ribalta nazionale per motivi tutt’altro che edificanti». Si sarebbe mai aspettato che sarebbe scoppiata una “bomba” del genere? «Beh, sinceramente dico che me lo aspettavo. Dal punto di vista umano mi dispiace perché non ho nulla di personale contro il Senatore e contro Rumolo, ma dal punto di vista politico dico che lo auspicavo e lo speravo, proprio perché immaginavo che ci potessero essere alcuni aspetti “leggermente” spregiudicati nel modo di far politica del Senatore e dei suoi accoliti. Bisognerebbe piuttosto chiedere al Sindaco Pascale se si aspettava tutto questo: De Siano in pratica è colui che ha composto la lista che ha vinto le elezioni, e Oscar Rumolo era, almeno fino a poco tempo fa, un loro fido seguace. La cosa che più mi “sorprende” è che in due giorni abbiamo saputo che l’assessore al bilancio di Lacco Ameno, Domenico Miragliuolo, dovrà rispondere alla Corte dei Conti per un danno erariale di 8 milioni di euro provocato per la gestione rifiuti a Forio, mentre Enzo Rando, che è stato impiegato come “supervisore” a Lacco mentre stava già scontando un’interdizione dai pubblici uffici, adesso finisce anche in uno dei filoni dell’inchiesta sugli appalti. Ripeto, è ancora presto per una valutazione compiuta, ma se questo “terremoto” giudiziario contribuirà a “ripulire” la politica locale, allora non potremo che esserne contenti».

 

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