Lamonica: vergognoso quanto succede in Caremar
Il fatto che ci racconta il lavoratore Di Falco, a cui va tutta la mia personale stima e solidarietà, non va sottaciuto poiché esso ci rappresenta una situazione agghiacciante che, oltre ad incedere al negativo sulla vita di una persona e di una famiglia ,esprime anche un segnale di allarme sociale molto forte in riferimento al modello culturale statale che avanza.
Non c’è dubbio sulla responsabilità dell’Azienda, ma questo aspetto ce lo chiarirà il Giudice a cui i lavoratori giustamente ricorreranno per difendere i loro diritti; ma è giusto qui far emergere con forza che l’atto di licenziamento è insito nella politica settoriale applicata dalla regione che nella privatizzazione riassume in sintesi istituzionale una intesa tra governi e relative forze politiche di colore opposti: una politica disumanizzate e sostanzialmente rivolta al profitti ai danni del diritto, tra i quali quella del lavoro.
Vincenzo De Luca, nuovo Governatore della Campania, con grande superficialità ( ed il perchè è tutto da scoprire! ) ha dato mano libera ai privati con un Contratto di Servizio che nulla esprime in termini di tutela nei confronti di tanti marittimi che vengono colpiti dalla mannaia aziendale nonostante abbiano nulla da rimproverarsi ed abbiano da tempo lavorato con fedeltà e con professionalità nella Caremar statale prima, regionale poi.
Ma la responsabilità non è soltanto Sua ma dell’intero Consiglio regionale che nulla fa per intervenire sulla problematica sia per valutare le politiche sinora espresse dai Governi regionali, sia per definire gl’indirizzi immediati da prendere per arginare il momento, che per quanto riguarda l’Autmare sono nell’annullamento di tutti gli atti finora fatti dalla Regione per la privatizzazione anche al fine dell’autotutela dell’Ente e nella difesa dei lavoratori con un ordine del giorno che sconfessi iniziative azzardate e non previste che tendono a privare i lavoratori marittimi del loro diritto, anche con impegno futuro ad adiuvandum di ciascun lavoratore in sede giudiziaria.